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Cronaca

Presidio di legalità? No, occupazione di suolo pubblico. Ed è polemica

Un'inflessibile agente di polizia locale verbalizza la coordinatrice di Libera. Proteste vivaci, poi prevale la mediazione

BRINDISI - Movimentato fuoriprogramma questa sera in piazza della Vittoria a Brindisi, dove si erano radunati esponenti di associazioni, sindacati, partiti e i candidati sindaco (c'era anche il presidente facente funzioni della Provincia, Domenico Tanzarella), per testimoniare solidarietà alle vittime dell'attentato della notte scorsa, che ha semidistrutto una tabaccheria, richiedere maggiori risorse di personale e mezzi per il controllo del territorio e sottolineare che contro la criminalità di deve essere uniti, al di là di ogni divisione politica.

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Un'agente arruolata nella Polizia locale con l'ultimo concorso ha individuato nella coordinatrice di Libera per Brindisi, Tea Sisto, non la promotrice di una iniziativa di protesta e testimonianza civile, bensì la responsabile di una flagrante circostanza di violazione di suolo pubblico, e pertanto ha proceduto chiedendole le generalità, onde stilare un apposito verbale. Secondo i presenti, l'agente ha agito non su segnalazione o richiesta di alcuno, ma d'iniziativa.

Verbale a Libera per il presidio anticrimine in piazza Vittoria (2)-2

Mentre sul taccuino delle multe venivano trascritte le prime annotazioni,e dopo i primi minuti di sconcerto, è scoppiata la reazione dei presenti. Il segretario generale della Cgil, Antonio Macchia, ed altri hanno chiesto a gran voce che l'agente annotasse il nome di tutti i presenti e di tutte le associazioni che partecipavano al presidio. Il segretario del Pd cittadino, Francesco Cannalire, ha definito "vergogosa" la situazione.

Verbale a Libera per il presidio anticrimine in piazza Vittoria (3)-2

Ma la vigilessa ha ritenuto di fare il proprio dovere e malgrado le vivaci proteste ha continuato a verbalizzare a carico della Sisto, che poco prima aveva aperto il presidio con un breve intervento. Alla fine, però, hanno avuto il sopravvento quelle che potremmo definire "ragioni di opportunità". Dopo un colloquio anche con il personale della Digos presente, con alcuni rappresentanti istituzionali e delle associazioni condotto in maniera più pacata, l'iniziativa dell'agente pare sia rientrata. E gli animi si sono raffreddati. 

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