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Cronaca

“Voglio parlare con il pm di quella gambizzazione”

Cosimo Iurlaro, rimasto ferito nella sparatoria in via Cellini, il 31 maggio scorso, chiede di essere sentito con il suo avvocato: "Mai fatto i nomi di nessuno, non li conosco". E' ai domiciliari nell'inchiesta sui bancomat fatti esplodere nelle Marche. Depositata oggi la richiesta a pm e gip

BRINDISI – “Voglio parlare con il pubblico ministero titolare dell’inchiesta sulla sparatoria in via Cellini: sulla mia gambizzazione sono state dette e scritte cose non del tutto vere, perché io non ho mai fatto i nomi di chi ha sparato. Non li conosco proprio”. Cosimo Iurlaro, 41 anni, di Brindisi, rimasto ferito alla gamba destra nel pomeriggio di fuoco del 31 maggio scorso, di fronte alle palazzine popolare del rione Sant’Elia, ha chiesto di essere ascoltato dal sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro, per puntualizzare alcuni aspetti emersi nel corso degli interrogatori resi nell’immediatezza dei fatti, quando era ancora ricoverato nel reparto di Chirurgia Vascolare dell’ospedale Antonio Perrino. Intende chiarire alla presenza del suo avvocato di fiducia, Daniela d’Amuri, lo stesso penalista che lo difende nell’inchiesta sui furti ai bancomat delle Marche con la tecnica dell’esplosione, sfociata nel blitz del 29 settembre scorso.

Bossolo sparatoria via Benvenuto Cellini-2Dopo l’iniziale fermo disposto dal pubblico ministero marchigiano, ha ottenuto i domiciliari e attende il processo. Ma prima ancora ha chiesto al difensore di presentare istanza al magistrato della Procura di Brindisi in relazione alla sparatoria in cui rimase ferito anche Giuseppe Caputo, il macellaio del rione Perrino, suo amico. La richiesta è stata depositata questa mattina, 21 dicembre, al pubblico ministero e al gip Maurizio Saso.

Nell’immediatezza dei fatti Iurlaro venne ascoltato come persona informata sui fatti, al pari di Caputo, senza alcun difensore. Non era necessario poiché non erano indagati. Nessuno dei due lo è adesso che sono stati arrestati Burim Tatani, 30 anni, ritenuto l’esecutore materiale, difeso dall’avvocato Mauro Durante, e fratelli brindisini Gianluca Volpe, 19 anni, e Mario Salvatore Volpe, 21 anni. Tutti sono accusati di lesioni personali.

Iurlaro venne interrogato due volte, ma secondo il suo avvocato quanto riportato nei verbali, allegati all’ordinanza di arresto, non sarebbe totalmente coincidente con il contenuto delle conversazioni intercettate nella stanza dell’ospedale in cui venne trasferito dopo l’intervento chirurgico. Non nella parte in cui Iurlaro, intercettato a sua insaputa, sostiene di non conoscere gli autori della sparatoria e di non poter riferire nulla. Ammette però di essere a conoscenza di una telecamera che avrebbe ripreso tutto e per questo parlando con un amico dice: “Sanno tutto, me lo ha detto i carabinieri che stava la registrazione, forse l’hanno fatta loro per altre indagini. Sta e hanno visto la scena. Stavano pure una decina di persone nel cortile”.

I militari, in effetti, il filmato lo avevano acquisito dalla telecamera posta sul terrazzo di un appartamento della palazzina del civico 29, teatro della gambizzazione e dalle immagini sono risaliti agli autori della sparatoria. Ma i contorni della vicenda non sono ancora del tutto chiari. Resta da capire chi abbia fornito la pistola. (Nella foto i bossoli ritrovati)

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