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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cucina

Ciciri e tria: un piatto che evoca la storia del territorio

Di seguito sono riportati alcuni riferimenti storici sul pasto, accompagnati dai suggerimenti per compiere al meglio le fasi di preparazione della pietanza

BRINDISI - La Puglia è una delle regioni italiane più note per il legame con la propria tradizione gastronomica. Questa considerazione generica, anche grazie ai riferimenti cinematografici degli ultimi anni, ha contribuito a definire l'immagine di luogo in cui si mangia bene, ed ogni piatto racconta un'emozione reduce da una storia vissuta. 

Ma non è solo una diceria; gran parte dei turisti che trascorrono un po’ di tempo in prossimità del “tacco d’Italia”, testimoniano - continuamente - la bontà del cibo. Tra le pietanze caratteristiche, che usualmente vengono messe in tavola, c'è il piatto ciciri e tria, la cui traduzione letterale sta per “ceci e pasta”. 

I riferimenti storici del piatto 

La pietanza viene cucinata usualmente durante tutto il corso dell’anno, ma secondo la tradizione è preparata con maggiore frequenza in prossimità del 19 marzo, in occasione della festa del papà. La motivazione risiede nel regalo che un tempo le “donne di casa” porgevano all’uomo, al fine di ringraziarlo per averle dato la possibilità di concepire figli. 

Difficile capire la genesi della pietanza, ma grazie ad un importante riferimento letterario è possibile sapere che l’origine del suo consumo è molto datata. Il poeta Orazio, infatti, nelle Satire manifestava apertamente il suo piacere nel tornare a casa e gustare “i ceci con le legane”. Quest’ultimo termine si utilizzava proprio per indicare la pasta tagliata a strisce. 

Mentre “ciceri” è il modo comune di dire “ceci” nel dialetto salentino, risulta controversa la nascita del termine “tria”, che per alcuni studiosi deriva dalle parole arabe “Itriyah”, “Alatriya”, o “Itriyya”; per altri più verosimilmente dal greco “Itriom”, indicando genericamente gli impasti a base di farina e acqua. 

La ricetta tradizionale 

Il procedimento per i ceci: 

Al fine di preparare al meglio il piatto è opportuno mettere in ammollo i ceci per almeno 12 ore. Ciò consentirà ai legumi di gonfiarsi, poiché contengono fibre che assorbiranno il liquido. A tal punto sono pronti per una cottura lenta a 80 o 90°; per farlo sarebbe ideale l'utilizzo di una “pignata”, tipico contenitore salentino in terracotta. Qui andranno messi i ceci coperti d’acqua, olio evo, una piccola patata, un rametto di rosmarino ed un pizzico di sale. La cottura durerà almeno tre ore. 

Il procedimento per la tria:

Per una ricetta tipica, l’impasto deve essere composto da semola integrale Senatore Cappelli con acqua leggermente tiepida ed un pizzico di sale. Dopodiché bisognerà impastare e stendere con il mattarello una sfoglia spessa 3 mm. A tal punto è necessario realizzare tagliatelle larghe 2 cm e lunghe circa 10 cm. Si procederà cuocendo la tria per circa 15 minuti, e alla fine spostando la pasta dentro il contenitore dei ceci. 

Ecco fatto il piatto ciceri e tria è pronto per essere servito e gustato!

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