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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cucina

Puré di fave, metodo di cottura e consigli per insaporire il tipico piatto brindisino

La guida seguente ripercorre - in modo semplice - le fasi precedimenti all'impiattamento del caratteristico pasto, che trova le sue radici nella tradizione contadina locale

BRINDISI - Chi è nato e cresciuto nel territorio non può non aver assaggiato - almeno una volta nella vita - un gustosissimo puré di fave. Si tratta di un piatto tipico del territorio, perché il suo utilizzo è da associare alla tradizione contadina locale.

La pietanza in questione conserva in sé un bagaglio di conoscenza notevole, che riporta alla "memoria delle nonne di un tempo", quella che - purtroppo - si sta gradualmente perdendo a causa del tanto agognato "progresso".

Di seguito, dunque, viene proposto anche un omaggio alla cultura brindisina, oltre ad essere una guida utile - soprattutto - per chi non ha mai preparato tale pasto, ma vuole imparare a farlo. Ecco quali sono le fasi per la sua realizzazione. 

Ingredienti

- Fave nette, cioè già pulite

- Acqua q.b. per la cottura

- Una patata

-  Una manciata di foglie di alloro

Procedimento

Mettere in pentola le fave nette e coprire di acqua fino a circa due dita sopra le stesse fave. Accendere il fornello ed aggiungere due foglie di alloro. Dopo pochi minuti, sulla superficie si sarà creata una leggera schiuma, che andrà rimossa (preferibilmente con una schiumarola). Continuare a cuocere per almeno 20 minuti. Dopodiché sarà possibile aggiungere - a copertura della superficie della pentola - una patata tagliata a fette. Questo alimento renderà la purea più cremosa, anche se - va specificato - non è presente nella ricetta tradizionale. L'inserimento del tubero va effettuato nel momento in cui, cercando di prendere le fave, queste tenderanno a rompersi. La fiamma deve essere abbassata e la cottura dovrà proseguire per almeno altri dieci minuti. 

Terminata questa fase, e tolta la pentola dei fornelli, si procederà con la rimozione delle foglie di alloro. Con un mestolo di legno, o una frusta, bisogna girare il composto manualmente finché non si otterrà una crema. A tal punto sarà possibile impiattare il composto. 

Per gustarlo al meglio, la tradizione contadina suggerisce di aggiungere su di esso dei pezzi di pane. Alcune attività gastronomiche locali lo arrostiscono per accompagnare le fave con dei crostini. 

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