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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Ricerche idrocarburi: Arpa Puglia ricorda i rischi potenziali

L'agenzia regionale ribadisce quanto espresso in vari pareri: il nostro ecosistema è già molto fragile

Importante presa di posizione di Arpa Puglia, nella vicenda politica, ma anche economica e scientifica, che contrappone molte Regioni e Comuni italiani al governo nazionale, sulle ricerche di idrocarburi recentemente autorizzate. Arpa si limita a ribadire quanto sostenuto nei pareri formali espressi a proposito delle concessioni per le prospezioni in mare, vale a dire la rilevanza dei rischi per l'ecosistema costiero e marino della nostra regione. Pubblichiamo il testo integrale della nota diffusa oggi dall'Arpa.

L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente (Arpa Puglia) è costantemente impegnata in attività mirate alla salvaguardia del mare e della costa pugliese, che con una lunghezza pari a circa 1000 km su due versanti, Adriatico e Jonico, è al primo posto nell’Italia peninsulare (solo le isole maggiori, Sardegna e Sicilia, superano la Puglia).

Le necessità di monitoraggio, controllo, tutela e informazione per la matrice “mare”, rivestono un’importanza cruciale in linea con le raccomandazioni dell’Unione Europea che ha individuato nella Blue Growth uno dei pilastri per lo sviluppo sociale ed economico nei prossimi anni.

estrazioni petrolio in mare-2

Arpa Puglia ha inoltre istituito una Unità Operativa specialistica denominata “Centro Regionale Mare”, per affrontare le molteplici attività richieste, tra le quali quelle previste per il recepimento delle Direttive dell’Unione Europea n. 60 del 2000 (Direttiva quadro “Acque”), n. 7 del 2006 (Direttiva sulle acque di balneazione), n. 56 del 2008 (Direttiva “Strategia Marina”) e n. 89 del 2014 (Direttiva quadro per la pianificazione dello spazio marittimo). 

Le attività di monitoraggio dell’ambiente marino costiero svolte da Arpa Puglia sono molteplici e riguardano i corpi idrici superficiali, le acque marine fino alle 12 miglia nautiche dalla costa, e, nei periodi estivi, le acque di balneazione e la microalga potenzialmente tossica Ostreopsis ovata.

Per quanto poi attiene la specifica tematica relativa allo sfruttamento delle risorse marine non rinnovabili, in questo caso i giacimenti di idrocarburi liquidi o gassosi, Arpa Puglia, sin dal 2014, ha sempre evidenziato le criticità legate allo sviluppo di tali attività nei mari pugliesi caratterizzati da distintive peculiarità ambientali.

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In ciascuno dei suoi pareri sull’argomento, l’Agenzia, ribadendo che, sia la fase di prospezione (utilizzando la tecnica dell’Air Gun), sia l’eventuale e successiva fase di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi o gassosi non siano congruenti con Il Piano Energetico Ambientale Regionale della Regione Puglia, ha segnalato i potenziali rischi ambientali associati a tali attività

Le aree marine pugliesi sono caratterizzate da una estrema peculiarità ambientale e da elevata fragilità ecosistemica, così come certificato dalla presenza, nelle zone prospicenti le aree di intervento, di siti rilevanti dal punto di vista naturalistico e quindi soggetti ad un elevato rischio ambientale nel caso di incidenti, ovvero di sversamento accidentale di idrocarburi in mare e lungo le coste.

Negli stessi citati pareri, Arpa Puglia raccomandava di tenere in debito conto l’indirizzo politico e programmatico dei territori costieri interessati dalle eventuali attività di sfruttamento, attesa l’unitarietà ecosistemica e le potenziali e attuali interrelazioni che essa presenta (cfr. la nozione di impatto ambientale di cui all’art. 5, comma 1, lettera C del D. Lgs. N. 152/2006) e della loro oggettiva vocazione turistico-ambientale.

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