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"Questa non è una città incivile": Monteco, Brindisi e 12mila tonnellate di rifiuti sparite

Mario Montinaro, amministratore di Monteco, malgrado vicissitudini, difficoltà, contenziosi, e le decine di denunce per danneggiamenti che la sua società è stata costretta ad inoltrare nello spazio dei quattro anni del servizio a Brindisi, non ha affatto un pessimo concetto della città

BRINDISI – Mario Montinaro, amministratore di Monteco, malgrado vicissitudini, difficoltà, contenziosi, e le decine di denunce per danneggiamenti che la sua società è stata costretta ad inoltrare nello spazio dei quattro anni del servizio a Brindisi, non ha affatto un pessimo concetto della città. Se dovesse agire d’istinto, smobiliterebbe senza rimpianti, ma prevale invece – par di capire – un misurato senso della sfida che certi imprenditori hanno nel proprio patrimonio caratteriale, che spinge sempre verso un obiettivo: completare il lavoro.

Sennonché, a Brindisi l’attuale amministrazione ha aperto un contenzioso con Monteco davanti ai giudici amministrativi, che sta a dimostrare quanto le relazioni tra il municipio e la società di igiene urbana ancora insediata in virtù di ordinanze e sentenze, malgrado il contratto sia giunto a termine, sia tutt’altro che idilliaco. Non basta per ritenere questa città ostile a Monteco? “Non lo credo affatto – dice Mario Montinaro convinto – e ricavo tale certezza da tante cose: sia dal contatto diretto con i cittadini che talvolta incontro nel nostro centro di raccolta della Commenda, sia dai risultati ottenuti malgrado tutto”.

L'amministratore unico di Monteco, Mario Montinaro“C’è solo un 2-3 per cento della popolazione che non collabora, abbandona i rifiuti per strada. Ma riesce a riempire le pagine dei giornali con le conseguenze dei suoi comportamenti, oscurando il rispetto delle regole e il desiderio di contribuire ad una città migliore che invece colgo nella maggior parte dei brindisini. Non è vero perciò che Brindisi è un luogo dove molti cittadini sono coinvolti nel fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Purtroppo quella minoranza, questa è una mia convinzione, penso che agisca con precisi propositi di sabotaggio”.

L’amministratore di Monteco sostiene di averne certezza, e di avere comunicato questo pensiero agli investigatori: “Ciò che accade a poco a che fare con l’inciviltà”, ripete. I sacrifici fatti in quattro anni, dall’azienda e dai cittadini che hanno partecipato ai progetti per differenziare i rifiuti, hanno portato a quel 36 per cento che non è che poco più della metà di quanto si fa in altri centri della provincia, ma che a Brindisi ha un valore particolare  per come è stato conquistato. “Pensiamo di essere visti dalla maggior parte dei cittadini come una impresa normale di un Paese normale”, aggiunge Mario Montinaro.

Del contenzioso con il Comune, delle gare fermate dal Tar, non parla: “Degli atti amministrativi non rispondiamo noi”, si limita a commentare Montinaro. Ma cosa vuol dire “impresa normale”? Forse abbiamo capito. Da quanto svolge servizio a Brindisi Monteco, la mole dei rifiuti mensile è diminuita di mille tonnellate. Dodicimila tonnellate in meno all’anno. Con tutto il risparmio economico che ciò significa. Da dove arrivavano quelle mille tonnellate in più al mese? Qui finisce il colloquio con Mario Montinaro. Il resto forse lo spiegheranno le indagini aperte molti mesi fa dalla Digos e dalla procura di Brindisi.

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