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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Piastra logistica: in agguato una seconda esclusione per quella di Brindisi

Rischia di saltare per la seconda volta la possibilità che il progetto della piastra logistica di Brindisi riceva finanziamenti pubblici. La prima volta, nel 2012, perse i fondi di Puglia Corsara che la Regione destinò quasi interamente alle piastre logistiche di Bari e Taranto, la seconda volta può accadere nei prossimi mesi

BRINDISI – Rischia di saltare per la seconda volta la possibilità che il progetto della piastra logistica di Brindisi riceva finanziamenti pubblici. La prima volta, nel 2012, perse i fondi di Puglia Corsara che la Regione destinò quasi interamente alle piastre logistiche di Bari e Taranto, la seconda volta può accadere nei prossimi mesi, visto che pur essendo stato inserito tra i 13 progetti indicati dalla Regione al governo nazionale, è stato inserito nella seconda fascia. Come dire, esclusione quasi certa dai fondi del Pon Trasporti.

A cercarsi qualche sponda importante al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ci è andato perciò il presidente dell’ente che coordina il Consorzio della Piastra Logistica brindisina, vale a dire l’Asi. Marcello Rollo a Roma ha incontrato Ercole Incalza, direttore della struttura tecnica di missione, e Margherita Migliaccio, direttore generale del Dipartimento per le Infrastrutture -Direzione Generale per lo Sviluppo del Territorio, la Programmazione ed i Progetti Internazionali.

Marcello RolloSe ti mettono in seconda fascia, non puoi restare inerte dice Rollo a BrindisiReport.it, convinto del fatto che tra i 13 progetti candidati dalla Regione Puglia ai fondi del Pon Trasporti quelli di Brindisi non solo non meriti la seconda fascia, ma sia allo stato tra i pochi immediatamente finanziabili. “Inoltre, la nostra piastra logistica ha già a disposizione una grande banchina, quella di Costa Morena Est che l’Autorità Portuale ha deciso di destinare al progetto”.

Con questo requisito fondamentale, con il collegamento ferroviario già definito tra la banchina e la piastra, e con quello tra la piastra e la linea Lecce-Bari, l’operazione è praticamente confezionata, dice Rollo. Il sito è interamente su terreni Asi (nei pressi della sede della Stp), e a breve distanza dalla linea ferroviaria stessa, cosa che comporta l’esclusione di uno scalo satellite a Tuturano abbreviando il percorso dell’intermodalità nave-treno e viceversa. I convogli di merci industriali pericolose non attraverseranno più la città (nella foto: Marcello Rollo).

Una banchina a Costa Morena EstNel 2012 il progetto era sostanzialmente una scheda ma rientrava in  uno dei dieci obiettivi di Puglia Corsara. Adesso è completo ma “declassato” rispetto a Bari e Taranto. Ciò taglierebbe fuori anche il porto di Brindisi dalla rete intermodale strategica che la Regione Puglia intende realizzare. Una grossa contraddizione che penalizza gravemente Brindisi tagliandola fuori dalla circolazione delle merci per e dai Balcani, dal Mediterraneo Orientale e dal Nord Africa.

Se si vuole diversificare realmente l’attività del porto nell’immediato futuro, e creare nuova occupazione, la logistica delle merci è fondamentale, è fondamentale la piastra logistica, sono fondamentali i finanziamenti del Pon Trasporti anche per attirare investitori privati, dice Rollo. “Del resto, se con Puglia Corsara la Regione Puglia immaginava tre piastre logistiche in sinergia, perché Brindisi in seconda fascia?”. Dovrebbero chiederselo anche i parlamentari regionali e nazionali del territorio, e cambiare questo equilibrio sfavorevole (nella foto, una nave a Costa Morena Est).

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