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"Tirrenia arriva a Brindisi con due navi che le ha noleggiato Grimaldi"

Una interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, da parte del deputato Mauro Pili, riguardante l'interruzione del servizio di collegamento con la Sardegna deciso da Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione, chiarisce oggi indirettamente anche le ragioni della presenza a Brindisi alcune settimane fa di manager della stessa ex società di bandiera

BRINDISI – Una interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, da parte del deputato Mauro Pili, riguardante l’interruzione del servizio di collegamento con la Sardegna deciso da Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione, chiarisce oggi indirettamente anche le ragioni della presenza a Brindisi alcune settimane fa di manager della stessa ex società di bandiera, e adombra un accordo di fatto tra la stessa Tirrenia Cin (principale azionista, l’armatore napoletano Vincenzo Onorato), e il Gruppo Grimaldi tale da aggirare le norme antitrust.

Secondo Pili, Tirrenia Cin avrebbe noleggiato da Grimaldi le navi ro-ro- Eurocargo Catania ed Eurocargo Sicilia, che operano lungo l’autostrada del mare Catania-Brindisi-Ravenna e viceversa. Pili, originario di Carbonia, già presidente della Regione Sardegna per il Pdl dal 2001 al 2003, deputato da otto anni passato da 3 ottobre 2013 al Gruppo Misto con la formazione Unidos, accusa il governo di avallare l’operazione condotta da Tirrenia per sganciarsi dalla Sardegna.

“La Tirrenia taglia i servizi alla Sardegna continuando a guadagnare a danno dei sardi; dichiara perdite per tagliare le tratte dell'isola e poi annuncia bilanci a gonfie vele; Governo e Regione Sardegna non tengono conto delle disposizioni in tema di continuità territoriale; il Governo – scrive Pili nella sua interrogazione al ministro Lupi - deve immediatamente chiarire perché ha giustificato la modifica della convenzione con i conti in rosso di Tirrenia; è un fatto di una gravità inaudita sul quale deve intervenire quanto meno la magistratura contabile; ad agosto 2014, quando il bilancio 2013 della Tirrenia non era stato ancora presentato, il Governo di Renzi dichiarava che la Tirrenia navigava in brutte acque e, se anche non esisteva ancora il bilancio 2013, bisognava soccorrere la compagnia con la modifica della convenzione”.

Il deputato Mauro Pili-2Ma, sottolinea il deputato sardo: “il risultato di questa operazione è stato, di fatto, tutto a favore della Tirrenia che oltre a continuare ad incassare dallo Stato 72 milioni di euro senza alcun controllo, dall'altra ha tagliato drasticamente i servizi per la Sardegna, isolando ancora di più il Sud dell'isola; un'operazione intervenuta tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la partecipazione della Regione, che accorda la modifica della convenzione con la giustificazione dei conti in rosso della compagnia” (Nella foto, Mauro Pili).

Mauro Pili chiede che l’intera operazione venga bloccata e riformulata: “Tutto questo deve essere immediatamente riesaminato; in Commissione trasporti della Camera era stata sostenuta la tesi dei conti in rosso e quindi con palesi e contradditorie informazioni rispetto a quello che si e' verificato con la presentazione del bilancio Tirrenia 2013; il 7 novembre 2013 la Tirrenia aveva presentato istanza di attivazione della clausola di salvaguardia di cui all'articolo 9 della convenzione, che prevede che, fermo il guadagno di 72 milioni di euro, qualora si prospettino «scostamenti imprevedibili di carattere strutturale, in eccesso o in difetto» dei ricavi da attività in convenzione riconducibili a crisi settoriale o squilibri di mercato le parti prevedono un accordo per ripristinare le condizioni di equilibrio, fermi restando i lauti guadagni di Tirrenia”, ricorda l’interrogante.

“Tutto questo quando il bilancio Tirrenia 2013 era sconosciuto; i Ministeri dichiaravano di voler procedere alla modifica richiesta nonostante il bilancio non fosse noto, fidandosi di Tirrenia; il risultato di questi ultimi giorni  è di una gravità inaudita: la Tirrenia – accusa Pili - da una parte ha guadagnato sempre i 72 milioni di euro, ha inizialmente preannunciato di avere bilanci in rosso sulla convenzione, ha convinto regione e Ministeri a tagliare i servizi alla Sardegna e ora dichiara il bilancio in attivo”.

Per Mauro Pili, “tutto questo è inaccettabile; a questo si aggiunge una gestione della Compagnia davvero poco chiara a partire dalla gestione dei noleggi; nei giorni scorsi i traghetti Espresso Catania ed Espresso Ravenna sono entrati in servizio fra Turchia ed Egitto mentre l'Aurelia passa temporaneamente ad Adria Ferries; nel contempo la Tirrenia ha noleggiato da Grimaldi due ro-ro che inserirà nell'Adriatico; secondo fonti interne due unità ro-pax Espresso Ravenna ed Espresso Catania sarebbero state cedute con un contratto di noleggio a tempo a una società pubblica egiziana che le impiegherà su una nuova linea fra il porto turco di Mersin e l'Egitto; la rata di nolo giornaliera, secondo fonti di mercato, dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 mila dollari per nave”.

L'Eurocargo Sicilia ormeggiato a Catania-2E veniamo al passaggio relativo a Brindisi: “Un'operazione di time charter che ha sollevato nei giorni scorsi l'attenzione dell'Unione sindacale di base, che aveva dato parere contrario alla bozza di accordo prospettata da Tirrenia Cin «di imbarcare, a bordo delle unità noleggiate su linee estere, personale marittimo straniero proveniente da Paesi della Comunità Europea; il traghetto Aurelia, invece, è stato ceduto ad Adria Ferries fino al prossimo mese di gennaio; Tirrenia nel frattempo ha preso a noleggio da Grimaldi Group le due navi ro-ro Eurocargo Catania ed Eurocargo Sicilia, già operative sulla tratta Ravenna-Catania con scalo intermedio a Brindisi” (nella foto, l'Eurocargo Sicilia ormeggiato a Catania).

“All'interno di questo accordo – prosegue Mauro Pili - Grimaldi ha chiesto e ottenuto che una parte dalla capacità di stiva delle due navi ro-ro le fosse riservata per i propri traffici di rotabili nell'Adriatico (cioè, Grimaldi continuerà a imbarcare i trailer dei suoi clienti sulle navi noleggiate a Tirrenia, ndr); tutto questo conferma il rischio evidente dell'aggiramento, che il sottoscritto interrogante ha più volte sostenuto, di quella clausola comunitaria che aveva impedito l'operazione iniziale di acquisto di Tirrenia da parte di una compagine composta da tutti gli armatori napoletani”.

Pili conclude chiedendo al ministro Lupi “se non intenda urgentemente dare chiarimenti con riguardo ai conti della Tirrenia e alla grave modifica della convenzione a scapito della Sardegna e della continuità territoriale; se non intenda revocare la modifica della convenzione per assenza dei presupposti; se non intenda intervenire per l'abbattimento delle tariffe in merito alla diminuzione del costo del carburante; se non intenda ripristinare tutte le rotte e frequenze cancellate per comunicazioni che ad oggi non possono essere fondate; se non intenda far chiarezza e come i noleggi posti in essere dalla società Tirrenia abbiano inciso nei bilanci della continuità territoriale”.

Se le operazioni segnalate da Pli al ministro sono tutte effettivamente avvenute, resta da capire se Tirrenia sostituirà Grimaldi a Brindisi nel traffico ro-ro con Catania e Ravenna, anche se Grimaldi continuerà di fatto a disporre di congrue riserve per i propri trailer a bordo della navi che ha noleggiato a Tirrenia Cin. In tal caso Tirrenia sarebbe formalmente il secondo operatore ad usufruire della concessione che Grimaldi ha chiesto all’Autorità Portuale brindisina attraverso Atlantica di Navigazione Spa, in realtà non sarebbe affatto una concorrente dell’altro gruppo napoletano, che resterebbe attivo dal punto di vista commerciale sull’autostrada del mare Catania-Brindisi-Ravenna e conserverebbe direttamente tutte le line per Igoumenitsa e Patrasso. Tanto ai fini delle valutazioni sul rilascio della concessione ventennale richiesta da Grimaldi.





 

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