Grottaglie, ma anche Brindisi nel futuro con gli aerei a controllo remoto
Si è tenuto oggi all'aeroporto di Grottaglie l'incontro "Taranto Grottaglie Airport Test Bed", organizzato da Aeroporti di Puglia sotto il patrocinio della Regione Puglia e in collaborazione con il Distretto Tecnologico Aerospaziale. Per Brindisi c'è il programma Sesar
GROTTAGLIE - Si è tenuto oggi all’aeroporto di Grottaglie l’incontro “Taranto Grottaglie Airport Test Bed”, organizzato da Aeroporti di Puglia sotto il patrocinio della Regione Puglia e in collaborazione con il Distretto Tecnologico Aerospaziale, il Centro Studi Demetra e Airsp&a , evento dedicato all’approfondimento dei temi legati allo sviluppo delle nuove soluzioni aeronautiche in grado di dare slancio alle industrie nazionali e di offrire nuove importanti prospettive di sviluppo anche per le infrastrutture aeroportuali e per il territorio.
L’incontro, moderato dal direttore generale di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini, è stato caratterizzato dagli interventi di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, dell'aviazione civile, delle autorità militari, delle università e delle imprese: Giuseppe Acierno, amministratore unico di Aeroporti di Puglia; Alessio Quaranta, direttore generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile; Massimo Garbini, amministratore unico di Enav; il generale Carlo Magrassi, capo di gabinetto del Ministero della Difesa; Giovanni Giannini, assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Puglia; Giovanni Soccodato, direttore centrale strategie, sviluppo, business e innovazione di Finmeccanica; Donato Amoroso, direttore generale di Alenia Aermacchi; Pierluigi Di Palma, presidente del Centro Studi Demetra; Giacomo Aiello, capo di gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti; Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia.
Al centro del dibattito l’aeroporto di Grottaglie, un’infrastruttura di rilevanza europea dedicata allo sviluppo del settore aerospaziale e al sostegno alle attività di ricerca, test e sperimentazione con particolare riguardo allo sviluppo di nuove soluzioni aeronautiche sulle quali si sta concentrando l’attenzione delle eccellenze industriali del settore aerospaziale. In questo contesto si inserisce l’azione della Regione Puglia che ha dato grande attenzione alle potenzialità di crescita di questo settore.
Un’azione che si armonizza con la programmazione avviata dal Distretto Tecnologico Aerospaziale Pugliese - che emerge nell’ambito dei distretti italiani per gli eccellenti risultati raggiunti e per l’alto livello di crescita - e che rientra in quella logica di integrazione del valore e della funzione tra attività aeroportuale e attività aerospaziale fortemente voluta dall’Amministrazione Regionale, oltre che tra competenze pubbliche e private.
Mettere in campo soggetti industriali nazionali che oggi si misurano con lo sviluppo di tecnologie per lo sviluppo di velivoli a pilotaggio remoto: questo l’obiettivo della promozione dell’aeroporto pugliese di Grottaglie a test bed per aerei a pilotaggio remoto: lo ha detto Giuseppe Acierno, presidente Aeroporti di Puglia e del Dta, il Distretto Tecnologico Aerospaziale pugliese.
“Questo incontro, dopo il primo anno di attività, ci mette in condizione di condividere insieme ad un platea più ampia i risultati finora conseguiti che hanno visto come obiettivo ultimo la realizzazione in Puglia di una grande infrastruttura a servizio dello sviluppo dell’industria nazionale in chiave aeronautica. Abbiamo sostanzialmente seguito quello che dice il programma europeo Horizon 2020, ponendoci il tema della competitività, della coesione, della capacità di aumentare la qualità delle produzioni nazionali e difendere l’industria europea”.
Così, insieme ad una serie di stakeholder nazionali, cioè la Difesa, i Trasporti, la grande industria come Finmeccanica, gli enti regolatori come Enac, Enav, la Regione Puglia (con la nuova regolamentazione 2014-2020), “abbiamo definito un percorso – dice Acierno - che ci permetterà di ridondare sull’integrazione degli strumenti comunitari della prossima programmazione e dall’altro ci mette in condizione di realizzare o pensare da subito alcune attività, come le iniziative manifatturiere, la grande piastra per lo stoccaggio e la distribuzione della fibra di carbonio per gli stabilimenti aerospaziali ed aeronautici nazionali e la messa in campo di soggetti industriali nazionali che oggi si misurano con lo sviluppo di tecnologie per lo sviluppo di velivoli a pilotaggio remoto».
“Riteniamo – ha proseguito ancora il presidente di Aeroporti di Puglia e del Dta - - che qui ci sia molto da fare, che ci sia una richiesta del mercato europeo che qualifica la realizzazione di una infrastruttura e d’altro lato offre la possibilità di sostenere un percorso di crescita dell’industria nazionale che, in infrastrutture di questo tipo, trova l’occasione di realizzare nuove soluzioni tecnologiche, divenendo così più competitiva. L’applicazione del modello praticato in Puglia in questi anni tra pubblico e privato, dove per pubblico oltre alle amministrazioni troviamo Accademia, Cnr, Enea, riteniamo che possa generare nel tempo una famiglia di nuove competenze che successivamente possono diventare attrattori per l’utilizzo di queste nuove tecnologie sul mercato civile dove le attività di monitoraggio e controllo avranno sempre modalità di attuazione proprio grazie allo sviluppo di tecnologie per velivoli non pilotati”.
E sempre nell’ambito del convegno, nel pomeriggio si è tenuta una sessione di approfondimento a porte chiuse sul tema “Test bed: posizionamento tecnologico. Programmazione a sostegno e fabbisogni industriali”, destinata a favorire un confronto diretto tra Regione Puglia,enti regolatori, industria, alta formazione, distretto tecnologico affinché possano emergere i fabbisogni industriali – in termini di infrastrutture, logistica e tecnologia -, le loro correlazioni con le Università per la formazione di specifici profili professionali, nonché l’individuazione di adeguati e mirati strumenti da inserire nella programmazione del prossimo settennio che tengano conto di queste specifiche necessità.
Una sfida, una rivoluzione dai mille risvolti: così in sintesi l’introduzione di aerei a pilotaggio remoto nel sistema dell’aviazione civile, commerciale e militare cui assisteremo nei prossimi anni, alla quale la Puglia intende dare un contributo fondamentale con la promozione dell’aeroporto di Grottaglie a “test bed” per la messa a punto e la sperimentazione sul campo di tutte le tecnologie e le procedure necessarie a garantire la sicurezza nell’uso di questi velivoli che, dal 2016, potrebbero cominciare a solcare i nostri cieli.
“Non è un punto di partenza, ma di condivisione del lavoro fatto finora”, ha spiegato il ancora Acierno a proposito del test bed. «L’ambizione – ha detto – è di posizionarci a livello europeo mettendo assieme aerospazio e aeroportualità, che sono due facce di una stesa medaglia”. Si tratta, ha detto Marco Franchini (direttore generale di Aeroporti di Puglia) di “una piattaforma assolutamente innovativa con risvolti positivi per l’Europa”. Oggi, ha ribadito Alessio Quaranta, direttore generale dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), “parte un progetto concreto. Siamo stati i primi in Europa ad aprire alla sperimentazione in aree segregate di aerei a pilotaggio remoto a studiare regolamentazioni per il volo suborbitale. Su questa eredità dobbiamo costruire e per questo abbiamo accolto subito la proposta di utilizzare questa infrastruttura come test bed”.
Tanto più che il centro di controllo del programma europeo Sesar sarà a Brindisi, ha ricordato Massimo Garbini, amministratore unico di Enav (Ente Nazionale Assistenza al Volo), e «vogliamo essere i primi in Europa a dimostrare la possibilità di far coesistere aeri a pilotaggio remoto con aviazione commerciale, civile, generale e militare”. Il volo a pilotaggio remoto ha anche un grande risvolto economico, un mercato che si stima di 40 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, come ha sottolineato Giovanni Soccodato, vicepresidente esecutivo di Finmeccanica. “Un mercato – ha detto – con applicazioni prevalenti per la Difesa, ma con un mercato civile in crescita che si attesterà intorno ai quattro miliardi di euro”.
A proposta del progetto Sesar, il capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare generale Pasquale Preziosa, recentemente ha spiegato che "come esempi sottolineo i principali programmi di ammodernamento quali il Sigle European Sky (Ses) dal lato normativo e tecnologico con il Single Europea Sky ATM Research (Sesar), quest’ultimo è un “osservato speciale” in quanto trasformerà radicalmente la tecnologia attualmente impiegata per ricercare nuovi riferimenti in termini di capacità, efficienza delle risorse impiegate e rispetto ambientale. In pochissimi anni l’attuale sistema tecnologico cederà il passo a nuove tecnologie per le quali il Paese è già un riferimento dal lato industriale". La sigla Atm è l'acronimo di Air Traffic Management.