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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

D'Attis: "Contrario ad impianto di energia da rifiuti a Costa Morena"

Il deputato sfida la maggioranza di centrosinistra al Comune di Brindisi a mantenere ferma questa posizione

BRINDISI - Il deputato brindisino di Forza Italia, Mauro D'Attis, conrtrario a qualsiasi operazione di sostituzione della ex centrale Edipower in fase di smantellamento e bonifica, con un impianto di trattamento dei rifiuti. E D'Attis, considerando il governatore Michele Emiliano il tallone d'Achille della nuova giunta comunale di centrosinistra, non manca di premere su questo tasto.

"Girano in queste ore le immagini dello smontaggio degli impianti della ex centrale di Brindisi nord (insediatasi nel 1968). Io e le amministrazioni in cui sono stato maggioranza hanno sempre sostenuto che lì non deve più sorgere un insediamento industriale di tale impatto. Lo abbiamo anche scritto nel preliminare del Piano Urbanistico Generale del 2011, ultimo documento ufficiale approvato dal Comune di Brindisi", scrive D'Attis sul proprio profilo Facebook.

"Tanti hanno sostenuto questa tesi e mi va di ricordarne uno in particolare che è Roberto Fusco. Queste immagini possono però tradire: è in atto, per evidente volontà della Regione Puglia e per accordi sostenuti dalla Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti e dal suo responsabile Gianfranco Grandaliano, una operazione che porterebbe a Brindisi, in quell’area, uno dei più grossi investimenti di produzione di energia da rifiuti dei prossimi anni in Puglia ad opera della società A2A.", sostiene il deputato forzista.

"Come parlamentare del territorio assieme alla forza politica che rappresento, ai consiglieri comunali Roberto Cavalera e Gianluca Quarta e ai dirigenti di Forza Italia dico tranquillamente che farò di tutto per osteggiare questa operazione con espresso invito alla Regione Puglia, al suo presidente Michele Emiliano e al citato Grandaliano, di modificare il piano rifiuti appena approvato eliminando dai loro programmi che a Brindisi sarà possibile attivare l’impianto privato proposto da A2A", prosegue D'Attis.

"Su questo credo che il sindaco Riccardo Rossi, con il quale ho condiviso l’esperienza comune di opposizione e di sostegno di questa tesi in tempi non sospetti, manterrà ferma la posizione del Comune di Brindisi. Le pressioni saranno tante e trasversali. Come abbiamo fatto in altre occasioni non si dovrà cedere. Per chiudere il nostro ciclo dei rifiuti non c’è bisogno di cedere al ricatto barese e lombardo". 

Sul punto, vale a dire la liberazione dell'area occupata dall'impianto in fase di smanterllamento a Costa Morena, va detto la nuova maggioranza al Comune di Brindisi (Pd brindisino incluso) è schierata per lo sgombero e la restituzione della stessa agli usi portuali e retroportuali, quale che sia la posizione della Regione Puglia.

Pd: "Auspicabile posizione unanime del Consiglio"

Sulla questione interviene anche il segretario cittadino del Pd di Brindisi, Francesco Cannalire. “Apprendiamo con grande piacere, Francesco Cannalirefinalmente – si legge in una nota a firma di Cannalire - dell'iniziativa di diversi gruppi di opposizione finalizzata a dichiarare il dissenso all'ubicazione di un impianto di compostaggio sulle attuali aree della centrale termoelettrica di Brindisi Nord. La contrarietà del Partito Democratico di Brindisi e di tutta la coalizione di centrosinistra è stata uno dei punti alla base del programma elettorale presentato ai brindisini”. 

“È evidente che una posizione unanime dell'assise comunale di Brindisi – prosegue Cannalire - sarebbe fondamentale e auspicabile per permettere al Sindaco Riccardo Rossi di continuare con forza un percorso già tracciato da chiare scelte politiche della maggioranza consiliare di centrosinistra e ribadite dallo stesso sindaco durante l'esposizione delle linee programmatiche nel corso del primo Consiglio comunale”. 

“Già nei prossimi giorni – conclude il segretario cittadino - il gruppo consiliare del Partito Democratico in consiglio formalizzerà una richiesta di convocazione di una conferenza dei capigruppo con all'ordine del giorno la trattazione dell'argomento e concordare azioni congiunte”.
 

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