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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Sfir ristruttura a Cesena e vuole trasferire operai a Brindisi

In questo mercato del lavoro attraversato continuamente da tensioni e crisi può anche accadere che si inverta anche il dato storico che operai e tecnici possano essere trasferiti da Brindisi altrove. E’ il caso della vertenza in atto a Cesena, sede centrale della Società fondiaria industriale romagnola, la Sfir

In questo mercato del lavoro attraversato continuamente da tensioni e crisi può anche accadere che si inverta anche il dato storico che operai  e tecnici possano essere trasferiti da Brindisi altrove. E’ il caso della vertenza in atto a Cesena, sede centrale della Società fondiaria industriale romagnola, la Sfir, che per motivi di ristrutturazione aziendale vuole trasferire i suoi 21 dipendenti verso le sedi di Brindisi e Milano, ritenute evidentemente più strategiche di quella originaria.

I sindacati hanno proclamato a partire da domani, giovedì, altri due giorni di sciopero contro il piano di mobilità deciso da Sfir. La decisione di tornare alla lotta è stata presa, spiegano Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, dopo che l’azienda  ha inviato la prima lettera di trasferimento a Brindisi, che sarà seguita da tutte le altre nelle prossime ore, scrive Cesena Today (quotidiano online del network cui appartiene anche BrindisiReport).

I sindacati ricordano che l’1 febbraio, al tavolo di crisi convocato dalla Provincia di Cesena con la presenza anche della Regione Emilia Romagna e del Comune, dopo aver registrato la mancanza di un accordo fra le parti, la Regione dichiarava che avrebbe chiesto, congiuntamente alle istituzioni locali, una convocazione al ministero competente per promuovere una soluzione a tutela della salvaguardia occupazionale.  

E soprattutto, la Regione Emilia Romagna  invitava ufficialmente Sfir a non intraprendere azioni unilaterali nei confronti dei lavoratori, e tantomeno ad inviare le lettere di trasferimento, in attesa della convocazione a Roma. Nel suo stabilimento di Brindisi Costa Morena, Sfir raffina zucchero greggio di canna e produce anche energia elettrica con una mini-centrale alimentata a olio di palma.

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