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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia Ostuni

Acqua depurata per usi irrigui, costi dimezzati a Ostuni

OSTUNI - Il 27 agosto scorso la giunta comunale ha deliberato la riduzione del costo d’acquisto dell’acqua affinata fuoriuscente dal depuratore da 0,50 a 0,22 euro a metrocubo. Il provvedimento fa seguito alla constatazione che i proprietari dei terreni che stavano usufruendo di questo servizio per irrigare i terreni avevano lamentato l’esoso esborso per l’utilizzo dell’acqua affinata per innaffiare le colture.

OSTUNI - Il 27 agosto scorso la giunta comunale ha deliberato la riduzione del costo d’acquisto dell’acqua affinata fuoriuscente dal depuratore da 0,50 a 0,22 euro a metrocubo. Il provvedimento fa seguito alla constatazione che i proprietari dei terreni che stavano usufruendo di questo servizio per irrigare i terreni avevano lamentato l’esoso esborso per l’utilizzo dell’acqua affinata per innaffiare le colture.

La decisione è arrivata dopo una serie di incontri e sollecitazioni pervenute dal presidente provinciale della Cia, Luigi D’Amico e da un gruppo di proprietari terrieri della zona di Santa Toce, Alberodolce, Lama D'Antelmi e Abadia (a monte della S.S. 379), serviti dalla rete di distribuzione irrigua.

Il nuovo provvedimento è stato trasmesso all’Acquedotto pugliese in modo da venire incontro alle richieste degli agricoltori già oberati da numerosi balzelli, tasse e problemi rivenienti dalla conduzione degli uliveti e delle campagne.

Dopo l'inaugurazione dell'impianto, avvenuta lo scorso 22 marzo 2009, l'amministrazione comunale aveva consentito ai richiedenti di usufruire del beneficio dell’irrigazione attraverso l’utilizzo dell’acqua in uscita dal depuratore comunale, trattata ed affinata per evitare che andasse dispersa in mare, con l’immissione in rete per superare l’emergenza idrica nel comparto agricolo.

L'impianto, costruito con fondi regionali per circa 2 miliardi e 900 milioni di vecchie lire (finanziati con risorse del Pop 1994-99), è entrato in esercizio l’anno scorso e l'amministrazione, col sindaco Domenico Tanzarella, ha portato avanti una lunga battaglia, anche aspra, nei confronti dell'Acquedotto, dell'Ato e della Regione Puglia finalizzata all'utilizzazione di quest’impianto che era stato costruito con fondi pubblici e mai attivato per problemi di carattere burocratico e di interpretazione della convenzione tra Acquedotto, Ato e Regione (dopo il collaudo della struttura effettuato il 20 novembre 2001).

L'impianto, primo del genere volto ad evitare sprechi e costi eccessivi, si compone di alcuni manufatti (fabbricati, vasche, impianti elettromeccanici) situati in adiacenza allo stesso depuratore comunale, in contrada S. Toce e di una rete di tubazioni che ha lo scopo di condurre l'acqua trattata sino ai singoli poderi da irrigare.

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