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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Ostuni

Acque reflue: vietato scarico selvaggio

OSTUNI – Potenziali trasgressori avvisati: è vietato lo scarico nella rete fognaria cittadina di acque di vegetazione provenienti dalle attività di molitura delle olive. Tanto prevede un’ordinanza emessa dal sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella. Chiaro l’obiettivo: impedire lo sversamento illegale delle liquidi reflui da parte degli operatori agricoli impegnati nella campagna olearia in corso.

OSTUNI – Potenziali trasgressori avvisati: è vietato lo scarico nella rete fognaria cittadina di acque di vegetazione provenienti dalle attività di molitura delle olive. Tanto prevede un’ordinanza emessa dal sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella. Chiaro l’obiettivo: impedire lo sversamento illegale delle liquidi reflui da parte degli operatori agricoli impegnati nella campagna olearia in corso.

L’ordinanza, notificata ai titolari dei frantoi che hanno fatto domanda, ai titolari delle ditte di autospurgo operanti nel territorio comunale, al Servizio di Igiene pubblica della Asl Br-1 (Distretto di Ostuni), all’Arpa (dipartimento provinciale di Brindisi), al servizio di Vigilanza sanitaria del Dipartimento di prevenzione Asl Br-1 di Brindisi, a tutti gli organi di polizia (per la vigilanza) nonché all’Acquedotto Pugliese (Direzione operativa UT di Brindisi), è volta ad evitare che i reflui della lavorazione delle olive siano immessi nella rete fognaria cittadina.

Tutto questo per il fatto che l’afflusso delle acque di vegetazione arrivando all’impianto di depurazione comporterebbero “un grave rallentamento del ciclo depurativo con il conseguente rischio di vanificare la capacità depurativa dello stesso impianto e il conseguente scarico finale i mare di liquami non depurati”. Un’imposizione, dunque, esemplare, a tutela dell’ambiente che ogni comune dovrebbe adottare a tutela del proprio patrimonio naturale.

I titolari e i gestori dei frantoi oleari devono munirsi delle specifiche autorizzazioni amministrative e sanitarie e di seguito inviare la comunicazione per lo sversamento delle acque reflue di vegetazione, indicando il terreno interessato allo spandimento con numero di foglio e particella. L’ordinanza sindacale prevede che  “i contravventori, salvo l’applicazione di diverse sanzioni previste dalle norme vigenti,  saranno puniti ai sensi di legge.

Va da sé che le acque di vegetazione dei frantoi oleari costituiscono da sempre un problema ambientale importante per le industrie molitorie. Lo smaltimento in terreni agricoli è regolamentato dalla legge 574/96: “Norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari”. Tale normativa inquadra le modalità di smaltimento e le quantità massime consentite per lo spargimento.

Quest’ultimo intervento, in particolare, può avvenire solo dopo la presentazione al sindaco di una relazione tecnica redatta da un agronomo o perito agrario, agro-tecnico o geologo. Lo spandimento delle acque di vegetazione si intende realizzato in modo tecnicamente corretto e compatibile con le condizioni di produzione nel caso di distribuzione uniforme del carico idraulico sull'intera superficie dei terreni in modo da evitare fenomeni di ruscellamento. La legge in ogni caso vieta lo spandimento delle acque di vegetazione e delle sanse su talune categorie di terreni.

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