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Aerospazio, aperta anche la via russa

BRINDISI – Il sistema pugliese di subforniture e ricerca aerospaziale può essere interessante per i colossi russi del settore? Era la domanda centrale dell’incoming “Apulia-Russia Aerospace Business Networking Forum” svoltosi tra il 15 novembre ed oggi, inaugurato dal workshop e dagli incontri business to business di martedì, da visite in aziende a Grottaglie e Brindisi tra mercoledì ed oggi, con il fuoriprogramma (molto importante) di Bari sempre nella giornata odierna, e di due visite aziendali aggiuntive a Brindisi, scaturite proprio dai “B to B” del 15.

BRINDISI – Il sistema pugliese di subforniture e ricerca aerospaziale può essere interessante per i colossi russi del settore? Era la domanda centrale dell’incoming “Apulia-Russia Aerospace Business Networking Forum” svoltosi tra il 15 novembre ed oggi, inaugurato dal workshop e dagli incontri business to business di martedì, da visite in aziende a Grottaglie e Brindisi tra mercoledì ed oggi, con il fuoriprogramma (molto importante) di Bari sempre nella giornata odierna, e di due visite aziendali aggiuntive a Brindisi, scaturite proprio dai “B to B” del 15.

La risposta a caldo è positiva, il proposito è allargare la strada aperta già da Finmeccanica, che attraverso Alenia  ha un ruolo fondamentale nel programma dei vettori civili di Sukhoi, e soprattutto nel programma Superjet 100 (51% per cento in Superjet International, la società incaricata degli allestimenti e del marketing in Europa del nuovo velivolo regionale, e il 25 per cento in Scac, Sukhoi civil aviation company). Un altro indice da considerare, è la composizione della missione russa: “Considero molto positiva l’impressione ricavata dagli operatori russi in questi giorni di lavoro in Puglia – dice Carlo Bassani, vicepresidente di Scac -. Intanto abbiamo messo insieme richiesta e offerta: il resto del mondo ha bisogno di capire cosa accade a Brindisi, a Brindisi cosa accade nel resto del mondo”.

“Soprattutto abbiamo messo in contatto non soggetti politici, ma gli ingegneri, quelli che costruiscono le cose – sottolinea Bassani - . Se si può prevedere in tempi brevi una missione della Puglia in Russia? Tutti gli operatori russi manifesteranno certamente la massima apertura affinché ciò avvenga. Ma non stiamo parlando di un evento a brevissima scadenza, perché va bene organizzato. Ma penso che i tempi non saranno neppure lunghi”, prevede il vicepresidente di Scac. Un out-coming in Russia però è il progetto su cui il Distretto aerospaziale pugliese comincerà a lavorare subito non appena riceverà l’ok dalla Regione Puglia, che sostiene l’intera fase di internazionalizzazione del Dap sin dall’inizio, attraverso lo Sprint.

La delegazione giunta da Mosca era guidata da Uac, la holding pubblica cui fa capo l’intero settore delle ricerca e delle costruzioni aerospaziali russe, e comprendeva Samara Space Centre, la società leader nei lanci in orbita di satelliti e capsule di servizio per la stazione aerospaziale internazionale, che controlla la progettazione, la costruzione e l’impiego dei razzi vettore, nonché le basi dei programmi spaziali russi. Ma anche TsAgi, la società che concentra l’intero settore ricerca, che ha 20mila addetti (il Centro italiano ricerche aerospaziali, Cira, ne ha 300, tanto per dare un senso delle proporzioni) e una sessantina di gallerie del vento, poi una società che sta realizzando le navette Soyuz di seconda generazione, una società di costruzioni ed una che realizza piccoli velivoli da turismo o impieghi a corto raggio. Molte strutture sono in fase di revamping, ma l’industria aerospaziale russa sta seguendo di fatto il ritmo di crescita di un Paese  con un Pil oltre il +4 per cento nel 2011.

“Qual era l’interesse di questo incoming Puglia - Russia? Premettiamo che esistono programmi di ricerca comuni nell’ambito del VII Programma quadro dell’Unione europea, l’importante ruolo di Alenia nel programma Superjet 100, e le commesse AgustaWestland nel settore elicotteristico, con la realizzazione di uno stabilimento in off-set, cioè incluso nell’operazione come avviene di frequente in accordi di questo tipo”, risponde il presidente del Distretto aerospaziale pugliese, che è stato il fulcro e il principale agente attivo per la promozione di questa missione in Puglia. “Si doveva verificare se il sistema pugliese è interessante per un  sistema come quello russo che sostanzialmente non utilizza sub-forniture. Noi sino a questo momento avevamo solo una Pmi impegnata su quel mercato, che è la brindisina Rav di Luigi Renna, formazione in Salver e poi imprenditore in proprio nel campo dei materiali compositi con 56 dipendenti”.

“Volevamo far capire ai nostri interlocutori russi che l’Italia e la Puglia hanno qualcosa da dire, e far capire alle nostre imprese quali sono i programmi russi. Pensiamo di esserci riusciti. Agli incontri business to business era stato ammesso inizialmente un numero massimo di 20 imprese pugliesi, ma la richiesta è stata talmente pressante che siamo andati oltre – spiega ancora Giuseppe Acierno -, come pure il secondo giorno, mentre una parte della missione russa visitava Alenia Grottaglie, e gli stabilimenti Salver e Processi Speciali a Brindisi, due rappresentanti di Samara Space Centre hanno incontrato a Bari le imprese pugliesi del settore spazio assieme all’Università di Bari in un importante fuori-programma. Stamani – conclude Acierno – si è svolta la visita al sito di Dema a Brindisi, ma anche oggi un arricchimento del programma iniziale, con una richiesta , soddisfatta, di visite da parte di Uac alla Giannuzzi di Lecce (allestimenti interni) e di Jsc Aviagregat (aerostrutture)  alla Rav di Brindisi. Raccolgo la soddisfazione delle imprese e dei soggetti impegnati nella missione, quindi è andata bene”.  E Acierno in ultimo conferma che il Distretto aerospaziale pugliese sta progettando nell’ambito del programma di internazionalizzazioni del 2012 l’out-going in Russia.

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