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Air-draft a 50 metri: il porto liberato da un grosso problema

Costeranno un milione e 300mila euro le opere necessarie per innalzare il cono di atterraggio della pista 31 dell’Aeroporto del Salento, e consentire così l’utilizzo della banchina traghetti di Punta delle Terrare, e il transito dal porto medio anche di navi sino a 50 metri di air-draft, rispetto al limite attuale di 36 metri

BRINDISI – Costeranno un milione e 300mila euro le opere necessarie per innalzare il cono di atterraggio della pista 31 dell’Aeroporto del Salento, e consentire così l’utilizzo della banchina traghetti di Punta delle Terrare, e il transito dal porto medio anche di navi sino a 50 metri di air-draft, rispetto al limite attuale di 36 metri, e di 41 previa deroga su notam, e solo per alcuni giorni della settimana e sino al tramonto.

Questo il contenuto del “Protocollo di Intesa per l’esecuzione degli interventi necessari a rendere compatibile l’innalzamento dei limiti di air-draft presso le banchine del porto medio di Brindisi con l’aeroporto di Brindisi Casale”, siglato da Enav, Aeroporti di Puglia ed Autorità Portuale di Brindisi, e validato nei giorni scorsi dall’Ente nazionale dell’aviazione civile (Enac).

Un aereo in discesa sul porto medio di Brindisi-2

Per giungere a questo risultato perseguito dall’authority brindisina, è stato necessario il lavoro di una tavolo tecnico con l’Ente nazionale di assistenza al volo e la società di gestione degli scali aerei pugliesi, che alla fine è giunto alla soluzione che maggiormente garantisce da un lato le rinnovate esigenze del traffico marittimo, dall’altro la prioritaria sicurezza delle operazioni di decollo e atterraggio da quella che è la principale delle piste dell’Aeroporto del Salento.

E’ tutto in uno studio aeronautico e di safety che i tre attori dell’accordo avevano commissionato allo stesso Enav, e che prevede sostanzialmente, spiega il commissario straordinario dell’Autorità Portuale brindisina, capitano di vascello Mario Valente, l’arretramento di circa 200 metri della soglia pista di atterraggio che si trova sul porto medio, e un incremento di mezzo grado (da 2,5 a 3) dell’angolo di discesa dei velivoli.

L'Eurocargo Catania

Sembrano ritocchi da poco, ma non è così. È stato necessario qualche anno per trovare la quadra, continuando a non scalfire la sicurezza dei voli. Il conto, come è giusto che sia, lo pagherà l’authority (il Comitato portuale ha già dato l’ok). Infatti quando fu progettata e poi realizzata Costa Morena Ovest, seguita da Costa Morena Est, negli anni Settanta, le dimensioni delle unità mercantili e passeggeri non erano certo corrispondenti a quelli dei traghetti ro-ro-e dei cargo attuali.

L’aeroporto esisteva già da un pezzo, tanto che Enel dovette costruire la centrale di Costa Morena senza desolforatori perché le ciminiere non potevano raggiungere le altezze standard trovandosi proprio sulla rotta di discesa degli aerei. L’accordo sblocca air-draft rappresenta perciò una autentica svolta liberando il porto da una delle tante pastoie che lo frenano.

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