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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Alenia Brindisi: manutenzioni troppo care, cambiare missione al sito

BRINDISI – Lo stabilimento di Alenia Aeronautica di Brindisi chiuderà? E’ possibile che ciò avvenga in un contesto in cui Brindisi è nell’epicentro dei contratti di programma firmati tra grandi imprese, Pmi e Regione Puglia per investimenti che sfiorano i 250 milioni di euro, dei contratti firmati tra attori internazionali del settore aerospaziale come Bombardier e società che hanno unità produttive e Brindisi, e che valgono qualcosa come 2,2 miliardi di euro in 20 anni? Mentre si gioca la fase decisiva dei progetti di ricerca e nascono nuove e avanzate opportunità di formazione, dai super periti agli ingegneri?

BRINDISI – Lo stabilimento di Alenia Aeronautica, ex Aeronavali, di Brindisi chiuderà? E’ possibile che ciò avvenga in un contesto in cui Brindisi è nell’epicentro dei contratti di programma firmati tra grandi imprese, Pmi e Regione Puglia per investimenti che sfiorano i 250 milioni di euro, dei contratti firmati tra attori internazionali del settore aerospaziale come Bombardier e società che hanno unità produttive e Brindisi, e che valgono qualcosa come 2,2 miliardi di euro in 20 anni? Mentre si gioca la fase decisiva dei progetti di ricerca e nascono nuove e avanzate opportunità di formazione, dai super periti agli ingegneri?

Una risposta può essere quella che è possibile che i livelli della competizione sui mercati mondiali abbiano mutato la posizione di Alenia Brindisi mettendone in discussione la specializzazione, che è quella delle manutenzioni e delle trasformazioni sui velivoli militari e commerciali a turboelica. Ma nessuno a Brindisi è disposto comunque a rinunciare ad un sito produttivo che è anche storico: idroscalo negli anni ’30, parte della vecchia Saca nel dopoguerra, quindi centro verniciature e trattamenti superficiali di Iam e poi di Agusta, infine il passaggio a Officine Aeronavali di Venezia sempre del gruppo Finmeccanica, e quindi ad Alenia.

E Alenia, del resto, non intende forzare la mano. Le diplomazie istituzionale e industriale sono al lavoro e i contatti ci saranno, per chiarire i termini della questione. Cosa potrebbero dire, Alenia e Finmeccanica al sindaco di Brindisi, al presidente della Provincia, alla Regione Puglia? Primo, che i posti di lavoro non saranno toccati, ma si ricorrerà alla mobilità e probabilmente agli incentivi al pre-pensionamento. Chi resterà in produzione andrà a Grottaglie e diventerà un pendolare, certo, ma su breve distanza (molto più critica e delicata la situazione nello stabilimento di Venezia-Tessera). In fondo, ciò era contemplato anche in accordo con i sindacati siglato nel 2008, e Alenia utilizza oggi quelle intese.

Secondo, si dirà certamente che il cuore del problema sono i costi delle manutenzioni, e soprattutto il costo del lavoro. In Alenia-Finmeccanica il costo del lavoro su quello totale di un intervento di manutenzione o di trasformazione, in cui le macchine non c’entrano ma fanno tutto gli uomini, si aggira attorno al 65% ed è considerato conseguentemente non più sostenibile. Ma il problema è globale. Ad esempio, i militari da qualche tempo effettuano le manutenzioni in home, sempre per ragioni di costi oltre che di budget. Le manutenzioni garantite, in Italia, sono quindi solo quelle di Alitalia.

L’idea sostenuta da alcuni settori sindacali brindisini di puntare sull’obiettivo di un Centro mediterraneo di manutenzioni aeronautiche, perciò –secondo gli osservatori specializzati- non è economicamente sostenibile. Bisogna perciò, se il sito produttivo deve essere salvato, immaginare quale nuova missione può essergli assegnata. L’affidamento ad una società terza da parte di Alenia non sarebbe oggi obiettivamente rassicurante nella prospettiva. Ecco il nodo che si dovrà affrontare nei colloqui istituzionali: il cambio di specializzazione, ma restando nell’ambito di Finmeccanica. Novità sono attese per i prossimi giorni, almeno sui percorsi concordati. Per le decisioni ci vorranno invece alcuni mesi.

"E' in atto una interlocuzione tra i diversi soggetti del Distretto aerospaziale pugliese -conferma il presidente Giuseppe Acierno- inclusi quelli istituzionali. Il punto principale al centro dell'attenzione è la nuova missione del sito di Brindisi. I livelli occupazionali infatti non sono stati messi in discussione".

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