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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Fasano

Alimentare: “Vola solo mercato estero”

FASANO - Il made in Italy alimentare non rallenta il passo a luglio, in controtendenza al rallentamento del tasso generale dell'export italiano, e segna +10,8% su base annua. Sono le cifre fornite da Federalimentare, a commento dei dati Istat sul commercio estero, in occasione dell'ottavo Forum dei Giovani Imprenditori di Federalimentare. I lavori si sono aperti oggi a Savelletri di Fasano, presso Masseria Borgo Egnazia.

FASANO - Il made in Italy alimentare non rallenta il passo a luglio, in controtendenza al rallentamento del tasso generale dell'export italiano, e segna +10,8% su base annua. Sono le cifre fornite da Federalimentare, a commento dei dati Istat sul commercio estero, in occasione dell'ottavo Forum dei Giovani Imprenditori di Federalimentare. I lavori si sono aperti oggi a Savelletri di Fasano, presso Masseria Borgo Egnazia.

“In particolare – ha spiegato Daniele Rossi, direttore generale di Federalimentare - continuano ad essere trainanti per l'export alimentare il mercato statunitense (+12%) e quello tedesco (+14%). Soprattutto richieste conserve vegetali, vini, formaggi e prodotti di stagione quali dolciario e acque minerali”.

Ed il prossimo anno si annuncia altrettanto positivo per l'export dell'industria alimentare che segnerà un + 8% nei volumi e un + 10% in valuta, un poco al di sotto del + 11% registrato nel primo semestre 2011.

Viceversa, resteranno in stallo i consumi interni (+0,1%). A conti fatti, Federalimentare stima che la produzione dell'industria di settore nel 2011-2012 dovrebbe attestarsi su un modesto +0,8% annuo, valore inferiore rispetto al decennio 2000-2010 in cui la crescita era stata del +1,2% annuo. Sul fronte del fatturato la previsione è di un incremento dell'1,2% annuo a chiusura 2012, per un valore finale di 130 miliardi di euro. Le stime, con annesse luci ed ombre,  giungono dal Centro Studi di Federalimentare. E proprio sul mercato interno non sono mancati spunti di analisi, legati anche agli effetti della manovra finanziaria.

"Nell'anno in corso – ha sottolineato Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare - l'alimentare italiano non riesce a rafforzare la timida ripresa del 2010. Al contrario, è a rischio indebolimento. L'aumento dell'Iva al 21% sui prodotti alimentari colpirà le famiglie italiane con un aggravio di spesa di oltre 600 milioni di euro e rischia di compromettere ogni prospettiva di rilancio dei consumi. Alla luce di ciò, anche se l'export continua a dare soddisfazioni, non basta comunque a tamponare la flessione del mercato interno".

Annalisa Sassi, presidente dei Giovani imprenditori di Federalimentare, ha osservato come “per vincere la sfida della competitività dovremo confrontarci con nuovi mercati sempre più allargati, in primis Cina, India e Latinoamerica. Consumatori più maturi e consapevoli rendono necessario ripensare i prodotti di punta dell'industria alimentare italiana”.

Altri, poi, gli spunti di riflessione, legati proprio alla tipologia del consumatore globale: sempre più alla ricerca di “monoporzioni”, cibo pratico da portarsi in giro nella frenetica attività quotidiana e attento al portafoglio, visti i tempi di crisi, quello a cui si rivolge l'industria alimentare italiana.

“Per questo – ha precisato Sassi - stiamo sviluppando proposte orientate alle nuove esigenze e alla soddisfazione di un consumatore sempre più consapevole e dal tempo contato. Noi giovani imprenditori sfruttiamo anche molto la rete internet - aggiunge Sassi - per dare informazioni sui nuovi prodotti e offrire anche quelle informazioni nutrizionali che sono molto richieste dai consumatori. Si registra infatti una crescente attenzione verso gli aspetti salutistici, la sicurezza alimentare e anche l' ecologia e la sostenibilità”.

“Proporre i nostri cibi con un packaging pratico e facilmente asportabile è doveroso - prosegue Sassi - in uno scenario in cui il tempo trascorso lontano da casa è sempre più preponderante e take away, quick break (macchinette dispensatrici di snack) una realtà sempre più presente nella vita quotidiana”.

Per le imprese italiane dell'alimentare è inoltre imperativo, secondo Sassi, crescere ancora nell'export aumentando le dimensioni aziendali e cercando l'aggregazione anche nella logistica integrata. “Soprattutto è prioritario - conclude Sassi - aggredire i nuovi mercati emergenti. L'85% dei nuovi consumatori sono in Brasile, India e Cina. Dobbiamo conquistarli prima degli altri, diffondendo subito su quei mercati il gusto e l'unicità del Made in Italy alimentare”.

Botta  e risposta, poi tra il il consigliere delegato per l'agricoltura di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, e il il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Ue, Paolo De Castro, intervenuto al convegno. “Purtroppo la nuova Pac va contro la produzione e la qualità e penalizza l'agricoltura e quindi l'industria alimentare italiana a cui fornisce materia prima insostituibile”, ha affermato Scordamaglia, preoccupato dalle anticipazioni relative al documento sulla nuova Politica agricola comunitaria che sarà presentato il 12 ottobre dalla Commissione europea dell'Agricoltura.

Il nuovo quadro della Pac, che privilegia le superficie investite in agricoltura piuttosto che la qualità produttiva, specificità del Made in Italy, è giudicato “irricevibile” da Federalimentare, che incita il veto dell'Italia sulla nuova impostazione “che dal 2013 in poi utilizzerà i soldi dei contribuenti italiani per consentire distorsioni di concorrenza a svantaggio delle nostre imprese agricole”. Scordamaglia spera che nel frattempo intervengano modifiche alla bozza”.

E la replica, a stretto giro di posta,  è giunta proprio dal presidente della Commissione agricoltura, Paolo De Castro: “La battaglia sulla nuova Pac inizia il 12 ottobre, quando la Commissione Ue presenterà le sue proposte al Consiglio e al Parlamento europeo. Lì inizia un percorso negoziale dove si esprimeranno, per la prima volta, sia il Consiglio che il Parlamento”. Questa la risposta di De Castro, nel corso del suo intervento.

“Se le anticipazioni relative alla bozza della Pac fossero vere – ha aggiunto De Castro - certo saremmo arrabbiati ma siamo pronti a intervenire con le nostre controproposte, quelle già votate dal Parlamento e che vanno in difesa delle specificità e della qualità dell'agricoltura”.

I lavori del convegno proseguiranno anche nella giornata di domani. Il gruppo dei Giovani Imprenditori di Federalimentare si compone di un Consiglio Centrale e di un Consiglio Nazionale.

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