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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Alla Barbanente sembrava impossibile, ma a Ceglie rifaranno il Pug. Parola di sindaco

CEGLIE MESSAPICA - Un Piano urbanistico generale nuovo di zecca, e per giunta “entro 18 mesi”, parola del sindaco Luigi Caroli. L’amministrazione comunale di Ceglie Messapica, com’era prevedibile e come aveva già annunciato, ha scelto. Il Pug redatto dal professore Dino Borri, commissionato nel 1994 e atteso dalla città per sedici lunghi anni, diventerà carta straccia. Tempo e denaro perduto, ma non per l’attuale esecutivo che ragiona in termini di convenienza del tutto opposti a quelli indicati dall’assessore regionale alla Qualità del territorio e all’Urbanistica, Angela Barbanente.

CEGLIE MESSAPICA - Un Piano urbanistico generale nuovo di zecca, e per giunta “entro 18 mesi”, parola del sindaco Luigi Caroli. L’amministrazione comunale di Ceglie Messapica, com’era prevedibile e come aveva già annunciato, ha scelto.  Il Pug redatto dal professore Dino Borri, commissionato nel 1994 e atteso dalla città per sedici lunghi anni, diventerà carta straccia. Tempo e denaro perduto, ma non per l’attuale esecutivo che ragiona in termini di convenienza del tutto opposti a quelli indicati dall’assessore regionale alla Qualità del territorio e all’Urbanistica, Angela Barbanente.

Bocciato senza appello il percorso indicato dalla Regione, che aveva rassicurato anche sui termini previsti per la convocazione della conferenza dei servizi “salva-Pug”, ossia il 4 ottobre. “Termine non perentorio”, aveva detto l’assessore, invitando l’attuale giunta a rivedere le posizioni espresse a caldo. Barbanente aveva innanzitutto chiarito che Ceglie Messapica, nonostante le numerose falle nella redazione del Pug, non doveva né poteva considerarsi l’ultima della classe. Tutti i Pug indirizzati alla Regione, hanno infatti subito identica sorte, fatta eccezione per una sola città in tutta la Puglia, Campi Salentina.

Tanto in premessa. La stessa assessora aveva inoltre rassicurato sulla possibilità di mettere a punto, in tempi brevi, i correttivi necessari: percorso indicato come quello, in assoluto, più indolore. “Mi pare impossibile che un’amministrazione comunale voglia assumersi la responsabilità di non concludere un percorso di pianificazione avviato nel lontano 1994 e condiviso da ben quattro amministrazioni diverse, che hanno investito a tal fine tempo e risorse”, aveva concluso, “e ancor meno possibile mi pare che l’amministrazione comunale voglia assumersi la responsabilità di continuare a governare il territorio con un programma di fabbricazione del 1968 quando potrebbe invece facilmente dotare la città di uno strumento urbanistico moderno e di qualità, capace di tutelare e valorizzare il territorio a vantaggio della qualità della vita degli abitanti e dello sviluppo della città”.

Le affermazioni della Barbanente per il sindaco Caroli, sono nient’altro che un punto di vista, niente di oggettivo. “Fra rifare tutto daccapo, e rimettere mani a un Pug che è un colabrodo, preferiamo la seconda strada”, dice il primo cittadino. Non è tutto. “Siamo fermamente intenzionati a respingere al mittente la parcella da 50mila euro indirizzata al Comune dal dottor Borri, come compenso richiesto per la Vas. La stessa Vas al centro del parere di incompatibilità della Regione, quella insomma, per il quale il Pug è stato bocciato. Ci vuole coraggio, a presentare conti di questo volume, malgrado un esito di questa natura. Idem per il commissario subentrato a Borri, 30mila euro per due, dico due sole visite al nostro Comune. Non pagheremo nulla, e con quei soldi faremo tutto nuovo e persino in fretta: entro diciotto mesi, la città di Ceglie Messapica avrà un Piano urbanistico generale atteso da vent’anni”.

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