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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Amianto a Cerano: "Siamo preoccupati, e attendiamo esito dell'inchiesta"

Sconcerto e allarme tra i sindacati confederali di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil

BRINDISI - L'interrogazione a palazzo Madama circa la possibile esposizione all'amianto dei lavoratori della centrale di Cerano, rivolta a tre ministri dal senatore Vittorio Zizza, di Direzione Italia, solleva sconcerto e preoccupazione tra i sindacati confederali di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil. “Se questa supposizione riportata da varie testate giornalistiche venisse confermata dai procedimenti giudiziari in corso, saremmo di fronte ad una situazione di una gravità allarmante", sottolineano le tre organizzazioni.

"Nel 2014, con formale istanza dei Rappresentanti lavoratori Sicurezza, inoltrata a datore di lavoro e responsabile del Servizio protezione prevenzione del sito produttivo, si chiedeva la valutazione del rischio dovuto alla presenza di amianto, composti e materiali contenenti amianto, l’individuazione di possibili punti di emissione di fibre aereodisperse e l’eventuale documentazione di messa in sicurezza, rimozione e smaltimento dei materiali, avvenuta negli anni", fanno saper Filctem, Flaesi e Uiltec Brindisi.

L'interrogazione al Senato

"L’azienda, nel rispetto del Testo Unico sulla Sicurezza, ha redatto il Dvr  (Documento di Valutazione dei Rischi) con il quale escludeva la presenza di coibenti e materiali contenenti amianto, ciò anche a seguito di specifiche campagne ambientali con prelievi, misure e ulteriori verifiche effettuate nella centrale. Se al contrario - dicono i tre sindacati di categoria - verrà dimostrato che centinaia di operai Enel e delle ditte appaltatrici in questi anni sono stati sottoposti inconsapevolmente a rischi di inalazione di sostanze pericolose, senza essere informati e formati per l’utilizzo degli adeguati dispositivi di sicurezza, lo sconcerto sarà di una drammaticità estrema perché parliamo dell’Enel, società il cui principale azionista è il Ministero dell’Economia, cioè lo Stato italiano". 

I sindacati confederali dei lavoratori elettrici pertanto annunciano che porranno "massima attenzione agli sviluppi della vicenda chiedendo che lo Stato attraverso i Ministeri competenti intervenga rispetto a queste grandi aziende e in caso di un accertata responsabilità di dirigenti che hanno sottovalutato situazioni di pericolo e operato in maniera differente dalle norme, mettendo a repentaglio la salute dei lavoratori, questi siano perseguiti nei termini di legge". Vale la pena ricordare che l'allarme parte dalle bolle delle masse di materiali in amianto rimossi dalla centrale di Cerano.

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