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Economia

Cgil: "Indispensabili impianti a ciclo combinato,  in attesa incremento rinnovabili"

Stamattina si è svolta un'assemblea generale della Filctem Cgil Brindisi, in presenza del segretario nazionale Antonio Pepe

BRINDISI - Candidare la Cittadella della Ricerca come Centro Nazionale di alta tecnologia per l’idrogeno. Investire a Brindisi, così come proposto da Enel a Catania, per la realizzazione di una Gigafacturing, che occuperà 1000 persone per la produzione di pannelli solari da installare sul territorio nazionale per 4 GW di produzione. Creare filiere produttive nell'ambito delle rinnovabili: fotovoltaico, eolico e idrogeno verde. Sono solo alcune delle proposte emerse nell'ambito dell’assemblea generale della Filctem Cgil tenutasi all'Hotel Nettuno. Presenti per la categoria il segretario nazionale Antonio Pepe, il coordinatore regionale Luigi D'Isabella ed il Segretario generale della Cgil di Brindisi Antonio Macchia. Tra gli invitati hanno portato il loro saluto Stefano Liguori, nuovo Direttore delle Centrale Enel di Cerano e Francesco Taveri Direttore di A2A energiefuture di Brindisi.
 
Ad aprire i lavori è stato il segretario Filctem Cgil di Brindisi Antonio Frattini che, nel tracciare il quadro della situazione brindisina relativa alla fase di decarbonizzazione, ha lanciato anche alcuni importanti progetti che si possono realizzare. “Troppo spesso - sostiene Frattini - circola sul nostro territorio l’idea che il Pnrr è gratis e che possa essere usato come una bacchetta magica per cancellare tutto il comparto industriale esistente senza porsi minimamente il problema del pesantissimo impatto che ciò rischia di provocare sui livelli occupazionali e sull’intera economia del nostro territorio”.

“La transizione dei cicli produttivi non si può realizzare con un semplice click, ha bisogno di programmazione e certezze, in ambito energetico questi erano stati definiti con il Piano nazionale energia e clima, definendo la tempistica e un periodo di passaggio al 2025 dal carbone a nuovi impianti performanti a metano, da realizzare in Poli Elettrici strategici per la rete nazionale, tra questi Brindisi. Gli impianti a ciclo combinato – dichiara ancora Frattini - sono indispensabili per garantire nel transitorio la rete elettrica nell’attesa del necessario incremento delle fonti rinnovabili, dell’accumulo e dello sviluppo di un nuovo modello di rete elettrica. Siamo rimasti a dir poco sorpresi della decisione di Terna di non inserire nelle aste con consegna al 2024 del Capacity Market nuova produzione nel Sud Italia, limitando l’esigenza a soli 11 Mw di accumulo assegnata in terra di Brindisi. Per questo abbiamo inviato, come sindacato di categoria del comparto energia, una piattaforma unitaria articolata ai Ministeri della Transizione Ecologica, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e una richiesta di incontro al Prefetto di Brindisi”.

“Bisognerebbe, a nostro avviso – prosegue Frattini - riprendere con forza la promozione e il pieno utilizzo dei Fondi Europei, in una Regione che con oltre il 73% è al primo posto in Italia per l’utilizzo delle risorse assegnate. Con la nuova programmazione 2021-2027, si potrà contribuire alla decarbonizzazione dell'economia, rafforzare l’impegno per la chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso specifici impianti dedicati, cogliere la sfida dell’economia circolare con la quale tutti i grandi gruppi industriali cominciano a misurarsi con i propri piani industriali. La situazione a Brindisi è estremamente complessa. Servirebbe un impegno del Governo per sbloccare tutti gli iter autorizzativi. Fondamentale, per Brindisi e il suo porto, lo sviluppo e il rilancio delle ZES e della Zona Franca Doganale, opportunità individuata dall’Autorità di Sistema Portuale Meridionale”.

“Il Pnrr non sono solo soldi, ma anche riforme e investimenti. Ci sono risorse immense ma che vanno investite e spese bene entro il 2026. I contratti di programma sono uno strumento che funziona molto bene in Puglia e che vengono sottoscritti da grandi imprese nell'ottica della filiera con le piccole e medie imprese. Le Zes sono uno strumento importante che offrono benefici fiscali di diversa natura a partire dalle zone franche snellendo la burocrazia, ma anche l'attrazione di investimenti e competenze oltre che di tecnologie» hanno spiegato gli specialisti di «MH Hub Manager Acceleratore di sviluppo”. 

A svolgere dettagliate relazioni sono stati il dottor Pasquale Lorusso su «Pnrr opportunità per il territorio»; la dottoressa Caterina Spadafora su «Fesr Puglia Fondi Europei Asse III Contratto di Programma» mentre si è occupato di «Zes Normativa e attuazione» il dottor Nicola Natrella. 

“Il modello partecipativo di questa grande rivoluzione quale la transizione energetica deve trovare percorsi condivisi per assicurare quella sostenibilità ambientale e sociale verso un nuovo modello di sviluppo. Allo stesso tempo è responsabilità del governo assicurare la sicurezza energetica del Paese e del sistema industriale a partire dal ruolo che le grandi imprese controllate debbono avere in termini di investimenti per raggiungere gli obiettivi fissati al 2030 e al 2050. Il modello con il quale vanno assicurati al territorio le opportunità legate ai diversi strumenti in essere a partire dal Pnrr, deve passare attraverso una logica di governance che vede all'interno tutti i soggetti istituzionali del territorio in una logica di sistema per la creazione di filiere produttive”, ha detto il segretario nazionale della Filctem Cgil Antonio Pepe a conclusione dell'assemblea generale di categoria.

A seguire una Tavola rotonda alla quale hanno preso parte Mauro Calisi Hr Jindal Film Brindisi e Francesco Pepe Euroapi Italy energy manager, in rappresentanza di due delle multinazionali più importanti del territorio, i quali hanno raccontato le esperienze delle due aziende con i finanziamenti utilizzati per ampliare e rivoluzionare le imprese. La sfida per entrambe le realtà, essendo aziende energivore, è quella del costo dell'energia che mette a dura prova le attività.

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