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Economia

Fondi europei e sviluppo industriale: le proposte dei sindacati

I segretari territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ascoltati presso la Commissione Regionale Bilancio

Riceviamo e pubblichiamo una nota delle segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil 

Le Segreterie Territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Brindisi ringraziano il Presidente della I Commissione Regionale Bilancio Finanze e Programmazione, Fabiano Amati, che ha dato seguito ad una nostra richiesta avanzata lo scorso 18 ottobre, così come ringraziano tutti i partecipanti.  Abbiamo sentito una crescente necessità di chiedere, come organizzazioni sindacali di categoria impegnate nei settori direttamente interessati, una interlocuzione con la Regione Puglia, per un avere un confronto su quello che si è dimostrato uno straordinario strumento, quello dell’utilizzo dei Fondi Europei che ha favorito lo sviluppo industriale e l’incremento occupazionale.  

Con la programmazione 2014/2020 varie aziende multinazionali presenti a Brindisi hanno beneficiato di questi fondi, sottoscritto specifici Contratti di Programma, realizzando ingenti investimenti compartecipati da risorse rivenienti dai Fondi Europei.  Riteniamo che questa sia stata una scelta strategica importante introdotta dalla Regione Puglia, che ha favorito scelte industriali di importanti player internazionali, che hanno confermato il mantenimento a Brindisi degli stabilimenti, anche, in particolari momenti di difficoltà che avrebbero potuto determinare ipotesi di ridimensionamento e delocalizzazione, con questo strumento, invece, sono stati favoriti significativi investimenti   che hanno generato innovazione di processi, di prodotti e l’incremento delle attività produttive. 

Bisognerebbe, a nostro avviso, riprendere con forza la promozione e il pieno utilizzo dei Fondi Europei, in una Regione che con oltre il 73% è al primo posto in Italia per l’utilizzo delle risorse assegnate. Con la nuova programmazione 2021-2027, si potrà contribuire alla decarbonizzazione dell'economia, rafforzare l’impegno per la chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso specifici impianti dedicati, cogliere la sfida dell’economia circolare con la quale tutti i grandi gruppi industriali cominciano a misurarsi con i propri piani industriali. Una continuità alle politiche svolte finora dalla Regione per accompagnare l’itero territorio sulla strada della transizione ecologica scongiurando di fatto le possibili ricadute occupazionali negative derivanti da essa, sostenendo la candidatura di Brindisi, per nuovi insediamenti come quello previsto da Intel.  

A Brindisi è presente una vasta area industriale libera non utilizzata, già raccordata allo scalo ferroviario e che si affaccia su porto e aereo-porto, una condizione ottimale per questo importante investimento che si collocherebbe in una area industriale che subirà gli effetti pesanti della decarbonizzazione con la dismissione della Centrale Enel di Cerano.  Andrebbero monitorate e stimolate le profonde trasformazioni industriali in particolare in campo energetico con una programmazione articolata della transizione ecologica, rilanciando il ruolo della Cittadella della Ricerca, con il contributo dei grandi gruppi industriali, dopo che questi hanno ridotto le proprie attività fino alla chiusura dei propri Centri Ricerca, per ultimo quello di Enel, nella piena indifferenza della politica brindisina a cui pure il Sindacato aveva rivolto appelli per intervenire, un Centro Ricerca che poteva avere un ruolo strategico in tutte le fasi della transizione. 

In merito ai Contratti di Programma già sottoscritti, in passato, nella richiesta di audizione abbiamo manifestato la necessità di monitorare, anche, in sede istituzionale con il contributo del Comitato Sepac e con la partecipazione delle Aziende quanto concretizzato dalle imprese in termini di investimenti, incrementi occupazionali e verificare gli impegni futuri di mantenimento e consolidamento delle attività e dei livelli occupazionali.  Tra le società che hanno sottoscritto, i Contratti di Programma, nel settore chimico farmaceutico c’è Sanofi che dal 1° ottobre ’21 è stata interessata da una cessione di ramo di azienda, a Sanofi subentra un nuovo player internazionale Euroapi Italy.  

Con i confronti sindacali svolti presso Confindustria Brindisi sono stati sottoscritti accordi con i quali è stata assicurata la continuità del Ccnl applicato, gli accordi di secondo livello e garantiti i livelli occupazionali indiretti e somministrati.  Nell’ultimo incontro però, Euroapi Italy srl, il nuovo player europeo nella produzione chimica dei principi attivi ha presentato una situazione inaspettata rispetto all’ambizione precedentemente annunciata di raddoppiare il fatturato fino a 1 miliardo di euro prevedendo un ampliamento del perimetro societario attraverso una serie di acquisizioni che avrebbero rilanciato e rafforzato le produzioni. 

Questa situazione pone, a nostro giudizio, seri interrogativi sulla capacità di reazione del gruppo e sulle prospettive future, che senza un energico intervento su investimenti per nuovi prodotti, valorizzazione tecnologica e di mercato delle attuali produzioni relegheranno ad un ruolo marginale lo stabilimento di Brindisi nel nuovo panorama di Euroapi Italy srl. Nel comparto Gomma Plastica Jindal films ha completato gli investimenti realizzati con il Contratto di Programma e a dicembre 2020 ha avanzato un’istanza per un nuovo piano di investimenti di circa 50 milioni di euro.  Sembrerebbe che Puglia Sviluppo abbia approvato il nuovo accordo di programma per il maxi-investimento della multinazionale indiana per 55,3 milioni di euro con un aiuto pubblico di 12,4 milioni e l’assunzione di 20 lavoratori. Sarebbero costruiti nuovi impianti per produrre polietilene biorientato e metallizzazione di film biorentato di polipropilene, materiali specifici del mercato di riferimento. 

La richiesta di audizione scaturiva, infine, dall’esigenza di conoscere lo stato di avanzamento della richiesta della Società Chemgas, che opera nel settore della produzione di gas tecnici industriali destinati a diversi campi di applicazione e utilizzati, in particolare, all’interno del polo chimico di Brindisi. Un progetto per la realizzazione di un importante progetto di ampliamento e potenziamento dell’attuale stabilimento produttivo di Brindisi. Un piano imprenditoriale articolato con il quale l’impresa proponente intende migliorare complessivamente il suo ciclo produttivo, attraverso interventi di digitalizzazione, interconnessione e automazione 4.0, abbattendo al contempo le sue emissioni inquinanti e riducendo significativamente i consumi energetici, attraverso l’implementazione di sistemi all’avanguardia e innovativi.

Il valore complessivo dell’investimento sarebbe di circa 16 milioni di euro, e l’agevolazione richiesta alla Regione Puglia è di circa 4 milioni, con risorse del Por Fesr 2014-2020. Per parte sindacale abbiamo avanzato nei giorni scorsi una formale richiesta a Confindustria Brindisi per incontrare la società, per una informava su nuovi assetti aziendali e per conoscere il Piano Industriale in funzione dei nuovi investimenti previsti.  Nel complesso, si chiede un confronto in questa sede per conoscere con certezza la situazione esistente sulla contribuzione già assegnata e sulla nuova programmazione 2021-2027, poter esercitare in maniera puntuale il ruolo di rappresentanza del mondo del lavoro nel rapporto con le aziende, in questo particolare momento di transizione industriale che sul territorio brindisino rischia di procurare gravi ripercussioni.  Rivolgere allo stesso tempo da parte nostra un appello affinché la Regione Puglia continui a ricoprire quel ruolo strategico di promozione del territorio anche da un punto di vista industriale. 

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