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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Autorità, altri 650mila euro di premi

BRINDISI - Dopo i 700 mila euro del 2013, i 24 dipendenti dell'Autorità portuale percepiranno quest'anno altri 650 mila euro di premi produzione. Per il presidente 222 mila euro, più 30 mila euro di rimborsi per spese di viaggio. Nel bilancio di previsione 2014 anche 520 mila euro per studi di fattibilità e avvio delle procedure per il nuovo piano regolatore.

BRINDISI – Altro che medici o avvocati, i brindisini dovrebbero spiegare ai loro figli che il miglior posto di lavoro è proprio all’Autorità portuale di Brindisi, dovei 24 dipendenti percepiscono un doppio stipendio: quello normale, e poi una seconda busta paga derivante dai premi di produzione annuali: 700 mila euro nel 2013; 650 mila per il 2014. Anche se nel porto non si vede l’ombra di una nave, eccezion fatta per le carboniere e le Grimaldi, e anche se tanti progetti restano ben lontani dall'essere conclusi.

I 650 mila euro sono previsti nel bilancio di previsione che il presidente Hercules Haralambides porterà in comitato portuale il prossimo 4 febbraio. I 50 mila euro in meno non derivano da una previsione di risultati peggiori nelle performance dei collaboratori, ma dal pensionamento della funzionaria Vittoria Ligorio, che dall’1 marzo lascerà l’ente.

Per ogni dipendente, il premio medio annuale sarà di 27.000 euro lordi. Ma si tratta di premi previsti dalla legge italiana, e la Suprema Corte finora non si è opposta. Quindi, beati gli assunti nelle Autorità portuali, anche se da quest'anno dovranno far fronte ad un preoccupante abbassamento dei rimborsi per i buoni pasto, da 12 a 7 euro al giorno.

LA LIGORIO E IL SUO SOSTITUTO – Nella relazione c’è scritto che «si sta procedendo alle attività di selezione di un professionista che sostituisca in tempi brevi la signora Ligorio nell’incarico di direttore amministrativo dell’ente». Non si capisce però in che maniera si stia procedendo: concorso pubblico, come prevede la legge, o selezione privata?

E come saranno scelti i consulenti esterni che l’Autorità intende inserire nel nuovo “Ufficio del Piano principale”, che si occuperà della redazione del nuovo piano regolatore portuale?

IL PRESIDENTE E ALTRE SPESE – Haralambides percepirà 222 mila euro, più 30.000 euro per spese di viaggio (2500 euro al mese), altri 40.000 l’ente li spenderà per pagare i suoi contributi Inps e Irap. Per i tre revisori dei conti si spenderanno invece 125.000 euro (41.000 a testa), che controllano i documenti contabili e presiedono alle (6-7) sedute di comitato portuale che vengono convocate durante l’anno. Per la partecipazione a convegni, fiere e mostre sono stati stanziati 80.000 euro. Spuntano fuori poi ben 520 mila euro per “studi di fattibilità di nuovi progetti e l’avvio delle procedure per la redazione del nuovo Piano Regolatore” (come inizio non c’è male). Altri 165 mila euro l’Autorità li spenderà per acquistare da un privato una fascia di terreno che attraversa la banchina di Sant’Apollinare: il privato la acquistò qualche anno fa a 48 mila euro.

I LAVORI ALLA CARLOTTO – Qualcuno anni fa all’Autorità portuale pensava che i soldi dell’ente si potessero usare anche per scopi non attinenti il porto. Nell’accordo con la Marina Militare infatti, in cambio della liberazione dell’area Pol nel Seno di Levate, l’Autorità avrebbe dovuto spendere 17 milioni di euro per ristrutturare la caserma “Carlotto” del battaglione San Marco. La Ragioneria generale dello Stato ha però chiarito che quelle risorse possono essere utilizzate solo per opere site in aree portuali. L’ennesima figuraccia, non dipendente dall gestione Haralambides.

Spese a parte, nell’introduzione al documento di bilancio si parla anche di traffici e progetti: una nuova “piastra logistica” per i container e lo sviluppo “dell’importantissimo traffico con la Turchia interessata ad utilizzare il porto di Brindisi come hub per il Nord Africa”.

Insomma, le cose che sentiamo ripetere dal 1994.

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