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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Autorità portuale, bilancio rinviato

BRINDISI – Il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, Iraklis Haralambidis, evita la mina del bilancio e se la cava con un rinvio, dopo una discussione in Comitato portuale (erano presenti 14 membri dell’organismo) in cui erano stati numerose le anticipazioni di parere negativo.

BRINDISI – Il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, Iraklis Haralambidis, evita la mina del bilancio e se la cava con un rinvio, dopo una discussione in Comitato portuale (erano presenti 14 membri dell’organismo) in cui erano stati numerose le anticipazioni di parere negativo. Haralambidis ha perciò accolto favorevolmente la proposta del presidente della Camera di Commercio, Alfredo Malcarne (sindaco d'accordo), che aveva proposto di spostare ad una seduta successiva il voto.

Il bilancio dell’ente, ad avviso di vari membri del Comitato portuale, presenta aspetti anche sconcertanti, come il monte di premialità di ben 700mila euro per il personale, che va in direzione assolutamente opposta alle politiche adottate per il pubblico impiego in Italia. Premialità che, peraltro non trovano alcuna corrispondenza nei risultati negativi del porto in questi periodi.

Ma non è questo l’unico passaggio finito al centro delle critiche di parte del Comitato portuale nella seduta odierna. Lo stesso Malcarne ha mosso vari rilievi al documento contabile. Haralambidis perciò a breve dovrebbe fissare una nuova data per tornare a chiedere il voto favorevole per un bilancio che alla prima sortita non ha affatto destato entusiasmi.

L’Autorità portuale brindisina dunque continua a restare sospesa in un limbo: opere bloccate, sotto indagine e fuori termine (la nuova stazione marittima di Punta delle Terrare) o finanziamenti perduti (i nuovi accosti di S.Apollinare), perdita dei collegamenti diretti con Corfù e le altre isole ioniche, nessun nuovo progetto per le merci, bilancio in serio ritardo e bersaglio di critiche, posto di segretario generale vacante, rapporti istituzionali con le altre Authority pugliesi e la Regione notevolmente peggiorati.

Il Comitato portuale ha in mano, di fatto, il pallino per dare a questa situazione una rotta verso una soluzione, oppure per allungare la stagnazione che fa perdere opportunità e quindi potenziali posti di lavoro in una città che non può più chiedere vie di uscita solo ed esclusivamente all’industria dimenticando di avere un grande porto pressoché vuoto e di difficile praticabilità per nuove idee imprenditoriali.

 

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