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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Autorità Portuale: il candidato del Pdl è Affinita e non Giurgola. Il Pd farà sbarramento

BRINDISI – Si gioca sottotraccia la partita per il nuovo presidente dell’autorità Portuale brindisina. Anche se dopo aver depositato la propria ricandidatura presso la Provincia e la Camera di Commercio, e al momento è l’unico anche ad aver fatto lo stesso presso il Comune capoluogo, è quasi certo che il 78enne presidente uscente Giuseppe Giurgola (mandato in scadenza ad aprile 2011) non sarà l’uomo del centrodestra per questa partita. Il deputato ed ex sottosegretario alla Giustizia, Luigi Vitali, e il senatore Michele Saccomanno, ex assessore regionale, avrebbero già deciso di puntare su Tommaso Affinita, amministratore delegato dall’ottobre 2008 di Ram Spa, Rete Autostrade Mediterranee, la società controllata interamente dai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture e Trasporti, costituita in ottemperanza al progetto comunitario della Autostrade del Mare.

BRINDISI – Si gioca sottotraccia la partita per il nuovo presidente dell’autorità Portuale brindisina. Anche se dopo aver depositato la propria ricandidatura presso la Provincia e la Camera di Commercio, e al momento è l’unico anche ad aver fatto lo stesso presso il Comune capoluogo, è quasi certo che il 78enne presidente uscente Giuseppe Giurgola (mandato in scadenza ad aprile 2011) non sarà l’uomo del centrodestra per questa partita. Il deputato ed ex sottosegretario alla Giustizia, Luigi Vitali, e il senatore Michele Saccomanno, ex assessore regionale, avrebbero già deciso di puntare su Tommaso Affinita, amministratore delegato dall’ottobre 2008 di Ram Spa, Rete Autostrade Mediterranee, la società controllata interamente dai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture e Trasporti, costituita in ottemperanza al progetto comunitario della Autostrade del Mare.

Il caso Bpm - Ma Affinita è soprattutto alternativo, dal punto di vista politico, all’attuale presidente dell’Authority barese, Francesco Mariani, che il centrosinistra vuole riconfermare e che ha dovuto fare i conti in questi anni con una pesante eredità lasciatagli dal predecessore, che si chiama Bari Porto Mediterraneo, società costituita senza una gara di evidenza pubblica con un gran numero di membri del Comitato portuale – procedura finita sotto la lente della magistratura - per gestire il nuovo terminal crociere e le altre stazioni marittime. “Tale concessione, gravemente squilibrata sotto il profilo economico a favore del concessionario, portava con sé – scrive Mariani in un  articolo dello scorso mese di febbraio - anche la gravissima conseguenza di ingessare due asset fondamentali del porto in un rapporto di concessione lunghissimo (20 anni, ndr) e non giustificato da alcun investimento, impedendo, nei fatti, il pieno dispiegamento delle competenze istituzionali di pianificazione e programmazione affidate all’Autorità portuale”.

Di conseguenza, “a quel punto, previo parere dell’Avvocatura dello Stato che aveva evidenziato la sussistenza di gravi illegittimità nella concessione medesima, non restava che la via obbligata dell’annullamento in autotutela. Da allora, da parte della Bpm – scrive sempre Francesco Mariani - si è assistito ad crescendo rossiniano di iniziative, tutte di natura politica, che sono culminate nel commissariamento dell’Autorità bocciato dal Tar per l’evidente insussistenza di presupposti. Spesso si trascura che la questione della illegittimità della concessione è ormai stata confermata in via definitiva da due gradi di giudizio amministrativo”.

Per concludere sul punto, il presidente dell’Autorità portuale di Bari, pur riconoscendo per altri versi ad Affinita l’aver modernizzato le infrastrutture marittime nel capoluogo di regione, afferma che “ciò significa, semplicemente, che l’operazione Bpm non si doveva e non si poteva fare in quei termini. Si trascura inoltre che, ogni volta che i vari contenziosi accesi da Bpm contro l’Authority sono stati discussi in sedi giurisdizionali, civili o amministrative, la Bpm è sempre risultata soccombente, ottenendo al più sospensive cautelari, meglio se inaudita altera parte, sempre sconfessate dall’esame di merito. Sulla vicenda, anche qui si riferiscono fatti ben noti, è aperta un’inchiesta penale che stabilirà se, oltre alle illegittimità amministrative, sanate dall’annullamento, sussistono anche reati di natura penale”.

La carriera di Affinita - Ciò spiega come mai nel novembre del 2008 un gruppo di deputati del Partito democratico presentò una interrogazione a risposta scritta al ministro Altero Matteoli chiedendogli di rivalutare l’opportunità della nomina di Affinità alla Ram Spa. Ma Tommaso Affinita è rimasto al suo posto sino ad oggi e adesso si riparla di lui come candidato di ferro per la successione a Giuseppe Giurgola. Affinita, malgrado la carriera pubblica, era ed è rimasto soprattutto un operatore marittimo privato. Ma vale la pena sintetizzare il suo curriculum: dal 1971 AL 1997 capo della segreteria della Commissione Trasporti e quindi direttore degli Affari Generali e del Personale presso il Senato della Repubblica; nel 1994-1995 è stato capo gabinetto del Ministro delle Poste (Pinuccio Tatarella), dal 1997 al 2005 è stato presidente dell’Autorità Portuale Bari (il caso Bpm è del 2004) per assumere anche la carica di presidente di Assoporti dal 2000 al 2005. Infine la Ram Spa, società entrata in difficoltà due anni addietro per i ritardi nella corresponsione dei fondi per il bonus da assegnare ai camionisti che avessero scelto la rete delle Autostrade del Mare.

Malumori a Brindisi - Ora, se queste sono le premesse e se, soprattutto, l’ipotesi sulla candidatura Affinita (non è necessario che depositi una domanda per le terne, tanto sceglie il ministro) si dovessero rivelare esatte, è normale che – come sta avvenendo - che il centrosinistra si prepari alle contromisure contando sul veto che potrebbe frapporre il governatore Nichi Vendola. Ma c’è malessere anche tra i candidati che invece hanno depositato le proprie domande presso gli enti territoriali, soprattutto tra quelli brindisini. A proposito della designazione del nuovo presidente dell’Authority brindisina, uno degli aspiranti, l’attuale responsabile dell’ufficio tecnico dell’Autorità Portuale, Carmine Campana, dice: “Personalmente ritengo che sia una delle ultime occasioni ed opportunità che il porto di Brindisi, la città e l’intero territorio provinciale abbiano a disposizione per sconfiggere la crisi, per un nuovo rilancio sia sotto l’aspetto economico, ambientale e sociale, soprattutto in quest’ultimo scorcio di finanziamenti e programmazione europea per la qualificazione delle strutture portuali e della movimentazione via mare di merci e persone nel Mediterraneo e nell’Estremo Oriente, la Cina e l’India per tutti. E’ l’ultima occasione per affidarsi a persona conosciuta del territorio, competente, capace e credibile”.

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