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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Autorithy: altre due gare sotto accusa

BRINDISI - Una gara sospesa a 15 minuti dalla scadenza del termine di presentazione delle domande. E una per l'acquisto di due pontili: non pubblicata sul sito web e sconosciuta a molte aziende locali. All'Autorità portuale accade di tutto. E la città resta a guardare.

BRINDISI – Altre due gare dell’Autorità portuale finiscono sotto accusa, danno luogo a polemiche e, forse, avranno un seguito nelle aule giudiziarie. La prima, è quella per l’affidamento di un’area che fronteggia il porto turistico Marina di Brindisi: è stata ritirata in autotutela 15 minuti prima dello scadere del termine per la presentazione delle domande.

La seconda, per l’acquisto di due pontili galleggianti, è ancora più strana, per una serie di motivi: 1) non è stata pubblicata sul sito internet dell’ente; 2) molte aziende brindisine non ne erano a conoscenza; 3) l’Autorità portuale nei mesi scorsi aveva speso 250 mila euro per due pontili che poi si è fatta soffiare all’asta, non partecipando al pubblico incanto; 4) il pontile dovrebbe servire per l’ormeggio degli idrovolanti, di cui notoriamente il porto di Brindisi è pieno.

Ma andiamo con ordine.

L’area di fronte al porticciolo. L’Autorità portuale voleva affidare a privati il piazzale situato proprio di fronte al Marina di Brindisi. I proprietari di un cantiere navale erano interessati ad utilizzarla per farne un porto a secco. L’azienda aveva presentato regolare domanda corredata da progetto, offerta e polizza fideiussoria (costata qualche migliaio di euro), ma gli uffici dell’Autorità hanno deciso di sospendere la gara a pochi minuti dallo scadere del termine di presentazione delle manifestazioni di interesse, il 5 marzo 2013. Il motivo? Sconosciuto. “Ritiro in autotutela”: da cosa, non è dato sapere.

I pontili. Come BrindisiReport.it aveva raccontato nelle scorse settimane, l’Autorità portuale nel 2010 spese 250mila euro per ripristinare due pontoni che sarebbero stati destinati all’ormeggio di navi da crociere alla banchina di Sant’Apollinare. Le strutture furono “ottenute in prestito” dal curatore fallimentare della ditta Deflo, ma nella primavera del 2012 finirono all’asta e l’Autorithy se ne tirò fuori. I pontoni furono acquistati alla ditta Barretta, per 48 mila euro. Erano pontoni larghi circa dieci metri, stabili e capaci di sostenere l’ormeggio di grandi navi.

Nei giorni scorsi l’Autorità portuale ha pubblicato un bando di gara “per la fornitura e la posa in opera di apparecchiature per il funzionamento del progetto Adriseaplanes”: 80mila euro a base d’asta per un pontile largo due metri e mezzo, a forma di T, che servirà per l’ormeggio degli idrovolanti.

La procedura è stata avviata il 29 marzo, ma il bando - chissà perché? - non è rintracciabile sul sito internet dell’Autorità portuale. Ma c’è di più: a quanto pare molte aziende brindisine, e i componenti del Comitato portuale, non ne erano al corrente. Un’azienda locale ha saputo dell’esistenza di questa gara solo ieri, quando è stata contattata da un’impresa di fuori provincia per un preventivo.

La gara comunque, anche in questo caso, non è stata ancora affidata, perché gli uffici dell’ente in data 11 aprile hanno comunicato via fax (non sappiamo a chi) che “i termini per la presentazione delle offerte sono stati prorogati al 29 aprile a causa delle numerose richieste di chiarimenti pervenute”.

Ultima chicca: poiché dall’Autorità portuale è sempre difficile ottenere notizie e interviste, abbiamo contattato la Capitaneria di porto per sapere se almeno loro avessero ricevuto notizia di questo appalto. La risposta è stata negativa.

Resta il mistero di come gli uffici dell’ente gestiscano il denaro pubblico: ieri si sono fatti soffiare due pontoni (per complessivi 500 metri quadrati) per non spendere 48.000 euro (e dopo averne spesi 250 mila); oggi sono disposti a spenderne fino a 80.000 (per due pontili da 40 metri quadrati).

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