rotate-mobile
Economia

Avio sta per diventare americana

BRINDISI – Attesa anche a Brindisi per l’esito dell’operazione di acquisto di Avio, che vede ormai in vantaggio l’americana General Electric sulla francese Safran. Secondo l’edizione online del Wall Street Journal, il passaggio di gran parte dell’unica azienda italiana nel settore della motoristica aerospaziale al colosso americano sarebbe questione al massimo di 48 ore.

BRINDISI – Attesa anche a Brindisi per l’esito dell’operazione di acquisto di Avio, che vede ormai in vantaggio l’americana General Electric sulla francese Safran. Secondo l’edizione online del Wall Street Journal, il passaggio di gran parte dell’unica azienda italiana nel settore della motoristica aerospaziale al colosso americano sarebbe questione al massimo di 48 ore.

General Electric è il principale partner di Avio da molti anni (i due terzi di produzione della società italiana sono commesse di Ge), ed ora gli americani hanno deciso di potenziare la propria presenza nel settore dei propulsori per l’aviazione civile, offrendo al fondo Cinven, che possiede l’85 per cento di Avio, tre miliardi di euro (3,9 miliardi di dollari). Il restante 15 per cento è di Finmeccanica.

Ma a Ge non interesserebbe invece il settore spaziale, dove Avio è molto attiva con il programma Ariane, e ciò desta perplessità sulla configurazione futura dell’azienda. La concorrente francese Safran invece garantirebbe l’integrità dell’attuale assetto produttivo. Sull’operazione dovrà esprimere il proprio gradimento il governo, trattandosi di una società strategica per la difesa nazionale. Monti ha nominato come coordinatore per i tre ministeri interessati (Difesa, Sviluppo  e Miur) Antonio Catricalà.

Cinven aveva acquisito Avio da un altro fondo, Carlyle, nel 2006 per 2,8 milioni di euro (Carlyle aveva a sua volta acquistato da Fiat) e la scorsa estate aveva ricevuto dalla Consob l’ok definitivo per la quotazione della società, ma la crisi dei mercati aveva indotto a rinviare l’ingresso a Piazza Affari. Ora Cinven potrebbe vendere agli americani o ai francesi, e la quotazione in Borsa diventa secondaria. Avio ha un grande stabilimento anche a Brindisi con circa 700 dipendenti sui  5.200 complessivi, fatturando nel 2011 due miliardi di euro quasi tutti frutto dell’export, cui è destinato il 90 per centro della produzione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Avio sta per diventare americana

BrindisiReport è in caricamento