rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Blitz di Ferragosto, l'Acquedotto Pugliese vuole accorpare Brindisi a Taranto

BRINDISI - Lo hanno chiamato "blitz di Ferragosto", perchè nel cuore dell'estate e delle ferie, incluse quella della politica, l'Acquedotto Pugliese sta realizzando ciò che invece aveva bloccato nei mesi scorsi sull'onda delle proteste del territorio e su richiesta delle istituzioni locali; l'accorpamento dell'Unità territoriale di Brindisi con quella di Taranto. per questo i lavoratori dell'AqP di Brindisi, riunitisi oggi in assemblea generale, hanno denunciato l'operazione e hanno rivolto una serie di richieste precise sia al governatore Nichi Vendola, che all'assessore regionale Fabiano Amati. Se l'accorpamento andrà in porto, sostengono i lavoratori AqP, le conseguenze per i cittadini e il territorio saranno: minor coinvolgimento (già ridotto) dell’imprenditoria locale; conseguenze negative nell’individuazione degli interventi e investimenti da realizzare con fondi AqP sul territorio di Brindisi; ulteriore depauperamento della conoscenza e del controllo del territorio con inevitabili ripercussioni negative sulla continuità e qualità del servizio. BrindisiReport pubblica perciò il testo integrale del documento diffuso dopo l'assemblea.

BRINDISI - Lo hanno chiamato "blitz di Ferragosto", perchè nel cuore dell'estate e delle ferie, incluse quella della politica, l'Acquedotto Pugliese sta realizzando ciò che invece aveva bloccato nei mesi scorsi sull'onda delle proteste del territorio e su richiesta delle istituzioni locali; l'accorpamento dell'Unità territoriale di Brindisi con quella di Taranto. per questo i lavoratori dell'AqP di Brindisi, riunitisi oggi in assemblea generale, hanno denunciato l'operazione e hanno rivolto una serie di richieste precise sia al governatore Nichi Vendola, che all'assessore regionale Fabiano Amati. Se l'accorpamento andrà in porto, sostengono i lavoratori AqP, le conseguenze per i cittadini e il territorio saranno: minor coinvolgimento (già ridotto) dell’imprenditoria locale; conseguenze negative nell’individuazione degli interventi e investimenti da realizzare con fondi AqP sul territorio di Brindisi; ulteriore depauperamento della conoscenza e del controllo del territorio con inevitabili ripercussioni negative sulla continuità e qualità del servizio. BrindisiReport pubblica perciò il testo integrale del documento diffuso dopo l'assemblea.

"Il 28 e 30 luglio si sono tenuti a Bari due incontri tra la Direzione del personale di Acquedotto Pugliese S.p.A. e le organizzazioni sindacali in cui l’Azienda ha presentato un progetto di riorganizzazione delle Unità Territoriali (UT) che prevede, tra l’altro, l’accorpamento della UT di Brindisi con quella di Taranto e l’accorpamento della UT della BAT con quella di Bari. Alla fine di questi due giorni l’Azienda non ha inteso programmare ulteriori incontri di contrattazione con le organizzazioni sindacali dichiarando che il piano di riorganizzazione sarà attuato a breve così come è stato proposto.

Senza entrare nei tecnicismi della proposta che potrebbero risultare noiosi ed incomprensibili ai più, ci limitiamo a registrare la scomparsa della UT di Brindisi la quale, privata del suo potere decisionale trasferito di fatto a Taranto, lascia il posto ad una rappresentanza meramente operativa (tra l’altro fortemente ridimensionata).

Considerato che a sostegno della proposta di riorganizzazione non è stato fornito alcun dato che ne dimostri la necessità, la convenienza e l’economicità possiamo ritenere che trattasi di una strana sperimentazione che sopprime un modello organizzativo funzionante, che risponde perfettamente alle esigenze del territorio, a favore di un nuovo modello stravagante e confuso, frutto di una scelta puramente verticistica formulata senza tener conto in alcun modo dei veri problemi gestionali insistenti sul territorio provinciale.

A seguito dell’accorpamento la presenza di AQP nella provincia di Brindisi, già fortemente ridimensionata in questi anni per i numerosi lavoratori andati in pensione e  mai rimpiazzati con altre risorse umane, sarà ridotta ad una rappresentanza meramente operativa priva di potere decisionale. L’azienda tende a minimizzare il tutto dicendo che, in fondo, saranno trasferiti solo alcuni lavoratori (capi area e loro collaboratori), che il Manager sarà sostituito da un suo delegato per la cura dei rapporti con le istituzioni e che saranno comunque garantiti tutti i servizi.

La prerogativa vincente dell’attuale modello organizzativo e dimensionale dell’Unità territoriale di Brindisi la cui gestione ha sempre risposto ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità, come dimostrano gli indicatori aziendali, risiede nel prezioso ed insostituibile rapporto collaborativo quotidiano che tutti i responsabili di area hanno tra di loro e con i loro collaboratori e che si attua in frequenti incontri non pianificati che avvengono nei corridoi, negli uffici, nella pausa pranzo e che continuano nei cantieri, sulle opere acquedottistiche, con le imprese, le istituzioni e soprattutto con i cittadini per rispondere agli innumerevoli problemi presenti sul territorio. Tale dinamica viene garantita dalla costante presenza della figura del Manager che non solo cura i rapporti con le istituzioni, ma incontra quotidianamente i dipendenti per sostenere, condividere, suggerire ed approvare le risposte ai problemi che AQP è tenuta a dare quotidianamente.

Ulteriori ricadute negative sul territorio brindisino sono individuabili in:

a)      minor coinvolgimento (già ridotto) dell’imprenditoria locale;

b)      conseguenze negative nell’individuazione degli interventi e investimenti da realizzare con fondi AQP sul territorio di Brindisi;

c)      ulteriore depauperamento della conoscenza e del controllo del territorio con inevitabili ripercussioni negative sulla continuità e qualità del servizio.

Vista la logica con cui è stato pensato l’accorpamento non è difficile immaginare che, una volta attuato, continuerà l’operazione di esodo verso il territorio di Taranto con un’ ulteriore gravissima accentuazione delle ricadute negative sul territorio di Brindisi. C’è da aggiungere che il territorio di Brindisi, per voce dei suoi rappresentanti istituzionali più autorevoli (Parlamentari, Presidente della Provincia, Consiglieri Regionali e Provinciali), si è espresso in modo fortemente contrario a questa insensata operazione. Anche recentemente il Presidente della Provincia Massimo Ferrarese, in un comunicato stampa pubblicato a seguito di un incontro con i vertici di AQP, ha ulteriormente ribadito con forza il suo no a tutta la vicenda.

Tutto ciò premesso, chiediamo al Presidente Vendola ed all’Assessore Amati di:

1)      bloccare ed annullare definitivamente questo vergognoso blitz estivo a tutela e salvaguardia del territorio di Brindisi. L’idea che la necessità di un cambiamento coincida sempre e solo con la riorganizzazione del personale genera una situazione di permanente incertezza ed una degradazione del senso di appartenenza aziendale. Occorre pensare alle organizzazioni con quella concretezza che spesso manca, desistendo dall’inseguire mode e miti, fondate solo sui numeri (in questo caso neanche quelli), che spesso allontanano dalla realtà e conducono a riorganizzazioni irrazionali.

2)      verificare la congruità tra il nuovo modello organizzativo e quanto riportato nella rimodulazione del Piano d’Ambito 2010-2018 in cui l’ATO Puglia:

a) impone all’ente gestore di dotarsi di una struttura centrale snella ed agile e ribadisce la necessità di potenziare e non depauperare le Unità Territoriali dotandole di forte autonomia decisionale per lo svolgimento del Servizio Idrico Integrato (SII);

b) conferma come corretta l’individuazione di 6 UT (e non 4 come da progetto riorganizzativo) distinte e separate (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, Trani) quale modello organizzativo adeguato all’erogazione del SII.

3)      spostare al periodo successivo all’approvazione del Legge Regionale sulla pubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese qualunque decisione relativa agli atti di pianificazione, programmazione e gestione di AQP relativi al medio e lungo termine, in modo da consentire al nuovo Cda ed a tutti gli organismi di rappresentanza e sorveglianza previsti di esprimere il proprio parere in merito.

4)      riaffermare il principio per cui il profitto (in questo caso neanche quello) non è l’unico fine di Acquedotto Pugliese, ma che uomini ed organizzazioni devono essere funzionali al bene comune.

Ai Parlamentari, al Presidente della Provincia, ai Sindaci, agli Assessori e Consiglieri regionali, provinciali e comunali, alle segreterie di partito, alle associazioni di consumatori di esprimere, nei modi e nelle forme che riterranno più opportune ed efficaci, il loro fermo dissenso sul tentato blitz.

Ci sia consentito evidenziare come la vecchia e triste pratica di approfittare astutamente dell’assenza di tanti per le ferie d’agosto per imporre unilateralmente una scelta svantaggiosa, non condivisa dai lavoratori e respinta dal territorio, sia considerata dai vertici AQP una strategia leale e forse anche qualcosa di cui essere compiaciuti ed orgogliosi. In conclusione appare chiaro, all’interno della sensibilità gestionale dell’attuale management, il persistere di una logica che concepisce il lavoratore in senso esclusivamente numerico mirata alla omologazione delle intelligenze e delle capacità individuali".

L’Assemblea Generale dei Lavoratori dell’Acquedotto Pugliese di Brindisi"

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Blitz di Ferragosto, l'Acquedotto Pugliese vuole accorpare Brindisi a Taranto

BrindisiReport è in caricamento