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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

“Squilibrio per più di un milione: tagli a università, scuola e servizi sociali”

Dieci possibili riduzioni di spese: anche mensa e costi Multiservizi. Nessuna manovra per aumenti Tari e altri tributi

BRINDISI – Tariffe e aliquote dei tributi non potranno essere ritoccate all’insù, essendo decorso il termine del 31 luglio. La Tari, quindi, non subirà aumenti. Ma il Comune di Brindisi se vuole superare la situazione di squilibrio da oltre un milione di euro, deve necessariamente tagliare una serie di spese: dai contributi per l’università alla mensa scolastica, ai costi dei servizi sociali e della partecipata Multiservizi.

Cittadella-Università del Salento

La terapia prescritta dal dirigente

Gli interventi possibili, sotto forma di riduzione degli stanziamenti, sono dieci e sono stati elencati nell’ultima relazione che il dirigente del settore Servizi finanziari, Simone Simeone, ha scritto e inviato prima di Ferragosto al sindaco Riccardo Rossi; al presidente del Consiglio, Giuseppe Cellie; al segretario generale Pasquale Greco, a tutti gli assessori e ai colleghi dirigenti. La “terapia” è stata prescritta allo scopo di “predisporre l’atto definitivo da sottoporre all’attenzione del Consiglio comunale”, dopo una serie di note e riunioni per fare il punto sulle precarie condizioni di salute economico-finanziarie dell’Amministrazione, ereditate dalle gestioni pregresse (quelle politiche e quelle commissariali). Simeone ha riepilogato alcune voci che possono essere oggetto di sforbiciate, con beneficio per il bilancio ad oggi in squilibrio per 1.333.794,25 euro.

Università e scuola

In cima alla lista, ci sono i “contributi per l’università”: 250mila euro previsti in favore dell’Ateneo di Bari e 372mila per quello del Salento, anche se rispetto a quest’ultimo, lo stesso dirigente ricorda che ci sarebbe stato un “impegno formale al finanziamento”, stando a quanto evidenziato da Angelo Roma.

L’altro suggerimento riguarda il “trasporto scolastico”, con l’ipotesi di “recesso anticipato”, argomento sul quale è in corso un confronto con l’assessore al bilancio Cristiano D’Errico.

MULTISERVIZI SEDE-2

Multiservizi

Tagli sono necessari anche guardando alle partecipate e in modo particolare alla Multiservizi che a breve dovrebbe incorporare, per fusione, la Energeko (il procedimento è stato avviato all’inizio dell’estate): “sarebbero ipotizzabili riduzione degli stanziamenti nel bilancio dell’Ente”, con contestuale taglio dei “costi della società per evitare la creazione di perdite eventualmente da ripianare”. In questo caso, c’è da registrare il tira e molla tra il Comune di Brindisi, socio unico della Multiservizi, e l’attuale amministratore unico, Giovanni Palasciano. Non sembrano esserci le condizioni per una ulteriore conferma del commercialista barese alla guida della srl.

Servizi sociali

Capitolo a parte per la gestione dei servizi sociali, perché il dirigente dei Servizi finanziari ha chiesto al collega Costantino Del Citerna di “definire quali sono le spese obbligatorie per legge e quali contratti si possono non rinnovare, in quanto si riferiscono a servizi non obbligatori”. Simeone ha ricordato che “le entrate libere di bilancio finanziano una cifra particolarmente rilevante di servizi” e a titolo di esempio ha citato “la refezione e l’integrazione scolastica, quest’ultima impostata al massimo previsto dalla legge regionale, la gestione degli asili nido, il polo territoriale, l’assistenza domiciliare per i minori, la città dei ragazzi, il punto luce e il centro di aggregazione giovanile”. Su “questi aspetti è necessaria un’argomentata relazione da parte del dirigente competente” nella quale deve esserci “necessariamente una indicazione dei capitoli di spesa da ridurre e soprattutto – è scritto ancora - l’evidenza della riduzione negli anni 2019, 2020 e 2021”.

Gli altri tagli

Per il superamento dell’attuale situazione di disequilibrio, sarebbe auspicabile anche “l’accertamento in entrata relativo a recuperi vari di cui a varie note al settore organi istituzionali e risorse umane”, così come la “destinazione dell’avanzo vincolato relativo ai fondi dell’articolo 208 del Codice della Strada per finanziare le spese coerenti con le finalità previste dalla norma, già oggi finanziate con fondi di bilancio”. Il riferimento è ai proventi delle sanzioni amministrative firmate dagli agenti della polizia locale.

Nell’elenco delle azioni possibili, c’è pure il riferimento alla “risoluzione anticipata di contratti non obbligatori per legge ed eccessivamente onerosi i cui servizi potrebbero essere gestiti con personale dell’Ente o con convenzioni con associazioni”. Il caso portato ad esempio, è quello della “manutenzione e custodia degli impianti sportivi”. Da ultimo, il dirigente ha evidenziato la necessità della “riduzione dell’indebitamente dell’Ente”, strada che il Comune ha già intrapreso.

Il rischio dissesto

Cosa succederà nel caso in cui l’Amministrazione non dovesse deliberare i tagli ipotizzati dal dirigente? Il rischio è il dissesto. Lo scrive lo stesso Simeone: “Se l’equilibrio di bilancio non si conseguirà nel modo sopra specificato, il ripristino potrà avvenire sulla base di due strumenti: da una parte il ricorso alla procedura di dissesto, qualora l’Ente non sia in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, dall’altro la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale”. La scelta spetta sempre al Consiglio comunale.

L'ingresso dell'ex Cinema Di Giulio in via Cesare Battisti a Brindisi-2

Le cause dello squilibrio

Lo “squilibrio così rilevante è emerso” dall’effetto combinato di riduzioni di entrate e aumenti di spesa. Il Comune è costretto a fare i conti con meno 700mila euro per sanzioni per difformità degli impianti fotovoltaici e al tempo stesso con un aumento di spesa di pari importo per le rette di mantenimento dei minori, con un incremento di spesa pari a 465mila euro per la raccolta dei rifiuti e ancora con un decreto ingiuntivo per consumi elettrici, per 317.776,51 euro, relativamente al periodo 2016-2017 e con una sentenza definitiva per rimborso del tributo Ici pari a 537.915,65 euro (oltre interessi).

Nella bozza di variazione già in squilibrio, non sono stati inseriti gli importi per contributi assistenziali e per famiglie sfrattate che ammontano a 190mila euro; l’aumento di spesa per 550mila euro nel caso in cui la nuova gara per la raccolta differenziata dei rifiuti dovesse andare deserta (per la seconda volta) e l’incremento di 200mila euro legato al conferimento in discarica della frazione organica nel “caso in cui l’emergenza dovesse prorogarsi oltre il mese di luglio”.

Dovranno, inoltre, essere comunicate le quantificazioni del “fondo contenzioso” e di quello per le perdite delle società partecipate: nel primo caso, occorre valutare l’esistenza di processi pendenti con probabilità di soccombenza e sentenze già diventate definitive ed esecutive, in modo tale da aggiornare l’importo fermo al 2018 pari a un milione di euro; nell’altro caso occorre integrare gli accantonamenti chiesti per legge, per attualizzare la somma di 300mila euro dello scorso anno.

Discarica Autigno e vendita immobili

Nella relazione il dirigente ha anche sollecitato il conteggio degli stanziamenti per gli introiti derivanti dalla riapertura della discarica di Autigno, di proprietà comunale, con decorrenza 2019: due milioni e 700mila euro sono stati previsti per l’anno in corso, 7.268.829,30 per il 2020 e 9.412.441,10 per il 2021. Ad oggi non risulta esserci l’istanza per l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia).  Il Comune, infine, dovrà rivedere la previsione di entrata dalla vendita degli immobili essendo andato deserto il bando per l’alienazione dell’ex cinema Di Giulio e del palazzo che per anni è stato sede dell’Agenzia delle Entrate.

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