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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

"Brindisi hub per Turchia e Balcani"

BRINDISI – La logica commerciale ed il progetto di investimento del Gruppo Grimaldi sul porto di Brindisi rientrano in uno scenario di competitività europea tra grandi compagnie armatrici, in cui la conquista di alcuni filoni di traffico è la posta in gioco anche per riemergere dalla crisi del trasporto marittimo. Lo ha spiegato stamani Guido Grimaldi, commercial manager della più grande compagnia di bandiera italiana nel traffico ro-ro, nel giorno (oggi 8 novembre) del collegamento inaugurale della nuova linea Catania – Brindisi - Ravenna.

BRINDISI – La logica commerciale ed il progetto di investimento del Gruppo Grimaldi sul porto di Brindisi rientrano in uno scenario di competitività europea tra grandi compagnie armatrici, in cui la conquista di alcuni filoni di traffico è la posta in gioco anche per riemergere dalla crisi del trasporto marittimo. Lo ha spiegato stamani Guido Grimaldi, commercial manager della più grande compagnia di bandiera italiana nel traffico ro-ro, nel giorno (oggi 8 novembre) del collegamento inaugurale della nuova linea Catania – Brindisi - Ravenna.

L’obiettivo cui è funzionale l’investimento di Grimaldi sullo scalo marittimo brindisino (i traghetti Sorrento e Florencia che assicurano il collegamento giornaliero con Igoumenitsa e Patrasso, e le due nuove Eurocargo Brindisi ed Eurocargo Catania della linea ro-ro, valgono 240 milioni di euro) è il controllo della direttrice di traffico merci tra la Spagna e la Turchia, spostando la preferenza degli operatori dagli scali francesi e dell’Italia Settentrionale, sull’autostrada del mare tra Barcellona e Civitavecchia, quindi sulla Brindisi - Igoumenitsa come naturale prosecuzione della rotta dei Tir verso la Turchia.

I 18 collegamenti settimanali assicurati dai due traghetti Grimaldi tra Brindisi e la Grecia, che la compagnia ha ribattezzato Igoumenitsa Express, sono il punto di forza di questa operazione. In soli sei mesi, secondo i dati forniti stamani da Grimaldi e Autorità portuale, l’armatore italiano ha totalizzato su Brindisi circa 113mila passeggeri, oltre 25mila auto e soprattutto 22mila Tir. “Prima consideravamo Brindisi una sfida, oggi un successo”, ha detto Guido Grimaldi.

Ma quali stime e quali previsioni sostengono la parte del progetto Spagna - Turchia, il “Long Bridge” (lungo ponte), una direttrice con volumi di traffico e potenzialità enormi, che poggia sul porto di Brindisi? Guido Grimaldi spiega che il gruppo partenopeo spera di totalizzare è di 100mila camion e rimorchi l’anno solo  sulla rotta per Igoumenitsa e Patrasso. Ma poi c’è il primo step, quello a breve termine, spiega ancora Guido Grimaldi, della nuova autostrada del mare con Ravenna e Catania, che è di 600 Tir la settimana, 30mila all’anno. E fanno, in tutto 130-140mila camion l’anno. Cifre che cambierebbero il volto commerciale del porto.

E’ una competizione con Trieste, soprattutto, che parte dalla consolle di comando del Gruppo Grimaldi, la prima compagnia italiana che si riaffaccia a Brindisi dalla fine degli anni Novanta, quando smobilitò Adriatica di Navigazione. Con Trieste, ha chiarito più tardi uno degli ospiti della conferenza stampa inaugurale, il presidente dell’Autorità Portuale di Bari, Francesco Mariani (presente assieme al collega di Taranto, Sergio Prete), perché bisogna chiarire che la concorrenza non si può fondare su una sorta di dumping che, tramite l’esclusione dell’eurotassa, consente a quel porto di totalizzare 200mila Tir turchi l’anno, molti dei quali poi devono riscendere la penisola per consegnare o caricare.

“C’è una battaglia di competitività – ammette Guido Grimaldi – per noi fondamentale, perché il traffico con la Turchia è il nostro primo cliente sulla linea Barcellona - Civitavecchia”.  Perciò a Brindisi la compagnia napoletana lavorerà per costruire un vero e proprio hub, dove si intersecheranno “Long Bridge” e “Igoumenitsa Express”, con la possibilità per gli operatori dell’autotrasporto di connettersi alla Libia e all’Africa Settentrionale, e a Malta, senza andare sino a Salerno, ma semplicemente imbarcandosi per Catania, o ai Balcani scegliendo Brindisi (e la nuova autostrada tra Igoumenitsa e Salonicco), e ai mercati dell’Italia Settentrionale dalla porta intermodale di Ravenna.

Grimaldi sta preparando il terreno cercando partneship con Eni Versalis – principale inquilino del petrolchimico di Brindisi – e grandi operatori ortofrutticoli, e sta già vendendo le opzioni Brindisi – Libia e Brindisi – Malta attraverso Catania. Se tutto procederà secondo i piani, potrebbero persino aumentare i tre scali settimanali assicurati da Eurocargo Brindisi ed Eurocargo Catania, con l’aggiunta di Eurocargo Ravenna. Insomma, la partenza è decisa e non certo in tono minore. Contro la minaccia del caro-gasolio (prezzo a più 35 per cento nell’ultimo anno) Grimaldi si affida a navi con grandi capacità di carico (260 trailer), moderne ed ecologiche sfornate da qualche mese dal cantiere danese Odense.

Grimaldi chiede all’Autorità portuale di Brindisi, porto dove si sente ormai “di casa”, la soluzione di due problemi: il miglioramento della guardiana per i Tir in attesa, e quello dell’air draft,  l’annosa questione del cono di atterraggio del vicino aeroporto che rende complessa la convivenza tra le due strutture chiave dello sviluppo di questo territorio. La risposta è arrivata a stretto giro: l’ammiraglio Ferdinando Lolli, commissario dell’Autorità Portuale brindisina, ha garantito soluzioni a breve.

Lolli preliminarmente aveva detto di essere convinto del valore di svolta che può avere la riapertura dei collegamenti tra Brindisi e i porti turchi, confidando proprio sui progetti di Grimaldi. Il porto brindisino può calare tre carte importanti: fondali, banchine, piazzali, già adeguati o facilmente adeguabili ai nuovi compiti. Lolli pensa a sfruttare bene anche il porto interno, guardando al recupero funzionale di una banchina di ben 400 metri come quella di S.Apollinare che si affaccia sul Seno di Levante, che ha già 9 metri di fondale, e che può fare la differenza nel settore crocieristico accogliendo navi nel cuore della città.

Sempre in questa ottica, Lolli crede anche che vada restituita agli usi originari almeno parte della ex stazione marittima oggi sede dell’Authority e di molti altri uffici; risolto il problema della ex Zona Pol per realizzare finalmente il circuito doganale unico, grazie ad una trattativa in corso con la Marina Militare; ed infine completare l’offerta con un pacchetto “Grande Salento” da mettere sul piatto delle crociere invernali verso il Mediterraneo Orientale.

Lo spirito dell’integrazione tra scali pugliesi, figlio dell’operazione Apulian ports varato dalla giunta Vendola, è stato ripreso sia da Francesco Mariani, convintissimo del fatto che le merci viaggeranno su gomma ancora per alcuni decenni, e quindi “dell’uso intelligente della nave e dell’intermodalità”, nonché dell’attenzione che i porti del Sud devono dedicare al medio Oriente e alla Turchia. Sergio Prete pensa che per fortuna i tre grandi porti pugliesi non vivono lo stesso travaglio delle province, e vede nell’operazione intrapresa da Grimaldi con la linea Catania-Brindisi-Ravenna una risposta concreta all’esigenza di prolungare sino alla Puglia il corridoio Baltico - Adriatico.

Questa sera alle 18 comincia la sfida: da Catania salpa la prima Eurocargo con destinazione Brindisi, dove arriverà alle 9 di domani mattina.

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