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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Trasporti e waterfront, bando da 670 milioni: occasione per Brindisi

La città non può perdere questo treno. Il Pac 2014-2020: cos'è e cosa si può fare. Scadenza il 15 luglio

BRINDISI – Ci sono 670.448.000 di euro per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia nel bando del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 21 marzo scorso, grazie al Pac Infrastrutture e Reti 2014/2020. Sono soldi del Fondo europeo di Sviluppo regionale (Fesr), pronti per sostenere progetti coerenti con il programma Europa 2020. Per l’invio delle manifestazioni di interesse il limite fissato dal Pac Mit (Pac è l’acronimo di Programma di azione e coesione) era originariamente il 21 maggio, ma grazie al Dpcm di aprile il termine è stato spostato al 15 luglio.

Una importante occasione

Brindisi può ancora mettersi in corsa per ottenere l’approvazione e il finanziamento di progetti che migliorino il suo patrimonio di infrastrutture nei trasporti, logistica e accoglienza turistica, quindi garantendo ricadute per le imprese, il lavoro, la competitività. Avevamo chiesto al sindaco Riccardo Rossi un’intervista su questo tempo una decina di giorni fa, ci aveva risposto che invece avrebbe presto comunicato direttamente la notizia di un paio di progetti su cui il Comune sta lavorando. In attesa, vale la pena però capire di cosa si tratta, anche perché si possano meglio valutare le proposte progettuali dell’amministrazione civica.

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Le ipotesi progettuali note

Si sa già comunque, che l’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale sta lavorando su queste ipotesi progettuali (che ovviamente coinvolgono le città della rete che governa): per Bari si punta su interventi per il castello onde integrarlo nel waterfront della città; per Brindisi e Bari c’è l’obiettivo della elettrificazione delle banchine per l’abbattimento delle emissioni delle navi; per tutti i cinque porti del sistema, l’implementazione dei processi di digitalizzazione. Ancora, insieme Authority e Comune di Brindisi, anche un progetto che riguarda la Sciaia.

Quali sono gli scopi del Pac Mit

Migliorare la sostenibilità ambientale delle aree portuali delle regioni interessate; migliorare l’accessibilità di aree vocate da un punto di vista turistico, privilegiando asset fuori dai grandi flussi turistici; migliorare l’efficienza complessiva della logistica integrata attraverso l’utilizzo di soluzioni ad alto contenuto tecnologico: questi gli obiettivi del Pac Mit 2014-2020. Per raggiungerli, il bando prevede sei assi tematici ai quali i progetti devono fare riferimento. Eccoli.

A - Digitalizzazione della logistica: rafforzamento dei fast corridor ferroviari e su gomma, la dotazione di ogni Autorità di Sistema Portuale del Port Community Systems, l’estensione a tutti i porti dello sdoganamento a mare e il consolidamento di interventi Pln-UirNet e piattaforme legate all’ambito del ferro e dell’intermodalità.

B - Programma recupero waterfront: ampliamento e riqualificazione degli approdi dei moli e dei terminal crociere dei porti, la sistemazione e la riqualificazione funzionale e urbanistica delle aree portuali, il miglioramento della connessione materiale tra i centri urbani e le aree portuali.

C - Accessibilità Turistica: potenziamento e riqualificazione della dotazione materiale e immateriale trasportistica e il miglioramento e la sostenibilità̀ della mobilità interna ed esterna alle aree di attrazione.

D - Green Ports: risparmio ed efficientamento energetico, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile nelle aree portuali e il monitoraggio ambientale nelle aree portuali.

E - Progetti infrastrutturali ferroviari e portuali: potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e portuali nelle regioni interessate dal Pon - Ir 2014/2020.

F - Capacità Istituzionale e supporto per l’attuazione: supporto tecnico-specialistico per l’attuazione e per le attività di valutazione del Programma.

La ex Zona nafta della Marina Militare

La questione ex Zona Nafta

Brindisi ha obiettivamente un grosso interesse in questo bando. Non sono ancora noti i contenuti dei progetti ai quali il Comune sta lavorando, al di là delle ipotesi poc’anzi descritte (elettrificazione banchine e Sciaia). Ma probabilmente sarebbe stata questa l’occasione per affrontare il problema della bonifica ed utilizzazione dell’area della ex Zona Pol (nota anche come Zona Nafta) che la Marina Militare ha trasferito, nel periodo dell’amministrazione di Angela Carluccio, all’Autorità portuale stante il fatto che il Comune rifiutava di prende in carico.

Eppure della riqualificazione urbana di quell’area parlava anche la relazione al nuovo Piano urbanistico generale dell’ex progettista Giorgio Goggi. Potrebbe diventare una grande, importante interfaccia porto – città, utilissima alla riconversione delle attività commerciali del centro storico al servizio dell’accoglienza turistica e dei servizi (passeggeri dei traghetti e delle navi da crociera), come secondo terminal del circuito doganale interno del futuro. Una dotazione che pochi altri porti hanno.

È un’operazione molto costosa, quella della demolizione dei grandi serbatoi di carburante della ex Zona Pol, e della bonifica dell’area. Cui aggiungere poi le risorse per la sua trasformazione. Il Comune di Brindisi ha preso in considerazione questo problema? Non conoscendo i contenuti del Pug cui sta lavorando l’assessore Dino Borri, non sappiamo in che modo viene inserita la questione nella visione di città – porto dell’attuale amministrazione comunale. Ma in giro di soldi non ce ne sono tanti. Forse bisognerebbe approfittare di questa occasione, visto che il Pac Mit 2024-2020 ha un asse tematico per i water front.

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