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Economia San Vito dei Normanni

Enfiteusi: Il governo finalmente indica come determinare i canoni

I canoni dell'enfiteusi vanno versati, e non si possono estinguere per semplice volontà dell'enfiteuta. Ma il governo precisa che vanno calcolati in base al più basso valore di esproprio dettato dal mercato immobiliare

I canoni dell’enfiteusi vanno versati, e non si possono estinguere per semplice volontà dell’enfiteuta. Ma esiste una direttiva del governo, ispirata da un parere del Consiglio di Stato, supremo organo di giustizia amministrativa, che regolamenta l’entità dei canoni stessi, senza lasciarli a libere interpretazioni di una parte o dell’altra. E’ quanto ha chiarito in XIII Commissione (Agricoltura) della Camera dei Deputati, lo scorso 16 febbraio, il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

Il sottosegretario Castiglione è comparso al posto del vice ministro Luigi Casero, tra le critiche degli autori dell’interrogazione tra i quali il deputato pugliese del Movimento 5 Stelle, Giuseppe L’Abbate, capogruppo del M5S in Commissione agricoltura, per rispondere a nome del governo all’interrogazione poc’anzi citata.

Quindi una risposta c’è stata, con l’esposizione delle regole che vanno applicate, mentre L’Abbate in una successiva nota stampa si sofferma solo sul fatto che “ad un anno di distanza dalla sua presentazione a Montecitorio, il Governo Gentiloni si accingeva finalmente a dare una risposta ai tanti agricoltori coinvolti dal caso enfiteusi in Puglia. Ma il viceministro all’Economia Luigi Casero, in quota Nuova Centrodestra, ha snobbato la convocazione in Commissione Agricoltura alla Camera”.

Nel suo comunicato, l’onorevole L’Abbate, che in commissione ha avuto anche modo di replicare alla risposta del sottosegretario, non informa invece la stampa sui contenuti esposti da Castiglione, limitandosi ad attaccare l’assenza del vice ministro bollandola come “insulto ai tanti agricoltori che si ritrovano a subire, di punto in bianco, questa vessatoria situazione dopo anni di dimenticanze”.

Giuseppe L'Abbate-2“Contadini – ha proseguito L’Abbate - che si sono radunati, nel Brindisino, nel Comitato No Enfiteusi e che mi hanno anche consegnato centinaia di firme lo scorso 22 gennaio a San Vito dei Normanni per chiedere di ottenere risposta dal Governo Gentiloni. Che ci auspichiamo di ottenere già settimana prossima e magari senza ulteriori sorprese da parte del ministro”.

La risposta invece c’è stata subito – alleghiamo la trascrizione ufficiale della seduta della XIII Commissione a fondo pagina –ed è utile per non alimentare posizioni illusorie ma anche per evitare aggravamenti ai danni degli enfiteuti. “In sostanza, dall’analisi del complesso quadro normativo e giurisprudenziale consolidatosi in materia nel corso di questi anni, e sensibilmente inciso da numerose pronunce della Corte Costituzionale – ha detto il sottosegretario in commissione – sono stati adottati i principi e i criteri di immediata applicazione deducibili da tali pronunce, validi per tutte le tipologie di enfiteusi”.

Il governo dunque ammette anche le carenze di certezze precedenti sull’applicazione della norma, quindi provvede a sanarle seguendo anche il parere del Consiglio di Stato, stabilendo i principi da seguire per il calcolo dei canoni di enfiteusi: “In particolare, in assenza di puntuali disposizioni legislative, in coerenza con la giurisprudenza del Consiglio di Stato, la base di partenza deve riferirsi al valore di esproprio, il quale, attualmente, corrisponde al valore di mercato”.

“Tale valore è suscettibile di oscillazioni in relazione alle contingenze del mercato immobiliare. In linea con la tendenza della legislazione volta a favorire l’enfiteuta, si è quindi pervenuti all’orientamento – anch’esso condiviso dal Consiglio di Stato – di scegliere in via cautelativa il valore corrispondente all’estremo inferiore di detto intervallo”. Insomma, si dovrà applicare nel calcolo il valore più basso, favorevole ai conduttori dei beni.

E a ciò sempre in Commissione ha replicato l’onorevole L’Abbate, ringraziando preliminarmente il sottosegretario Castiglione “per aver fornito la risposta alla sua interrogazione in sostituzione del Viceministro Casero”. Quindi L’Abbate ha così valutato i fatti alla luce della risposta del governo: “Venendo al merito della risposta fornita dal rappresentante dell’Esecutivo, evidenzia la notevole complessità della situazione che negli anni si è venuta a creare per i numerosi piccoli proprietari della provincia di Brindisi ai quali viene richiesto il pagamento di un canone enfiteutico da parte di alcuni eredi di un vecchio concedente in base a contratti di cui spesso neppure si trova traccia negli atti di compravendita e che comunque risalgono ad almeno settant’anni fa”.

“Auspica, quindi, che il parere reso dal Consiglio di Stato al quale ha fatto riferimento il sottosegretario – si legge nel verbale della seduta a proposito della replica di L’Abbate - possa chiarire alcuni aspetti del quadro normativo di riferimento e contribuire in tal modo all’individuazione di una soluzione equa della quale ritiene che il Governo si debba fare sollecitamente carico”.

La soluzione equa per il governo è, come già illustrato, il calcolo dei canoni basato sul più basso dei valori di esproprio definiti dal mercato immobiliare.

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