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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Capone-Svimez: "Dati Puglia migliori"

ROMA – Si è svolta mercoledì 28 settembre a Roma la presentazione del Rapporto Svimez 2011, sulle condizioni dell’economia del Mezzogiorno davanti ad una platea di addetti ai lavori giunti da tutta Italia e numerosi politici. Anche quest’anno, la pubblicazione del rapporto ha suscitato forte attrattiva, da parte dei politici intervenuti, alla “questione meridionale”. Il Sud sta diventando un Paese per vecchi, con una senescenza demografica crescente e sempre meno lavoro per i giovani.

ROMASi è svolta mercoledì 28 settembre a Roma la presentazione del Rapporto Svimez 2011, sulle condizioni dell’economia del Mezzogiorno davanti ad una platea di addetti ai lavori giunti da tutta Italia e numerosi politici. Anche quest’anno, la pubblicazione del rapporto ha suscitato forte attrattiva, da parte dei politici intervenuti, alla “questione meridionale”. Il Sud sta diventando un Paese per vecchi, con una senescenza demografica crescente e sempre meno lavoro per i giovani.

Infatti, il direttore dell’istituto, Riccardo Padovani ha fornito dati sconcertanti: il 60 percento dei giovani meridionali compresi in una fascia d’età tra i 19 e i 34 anni, sono “inattivi”, ovvero hanno addirittura rinunciato a cercare lavoro perché rassegnati dall’idea di non poterlo trovare. Si pensi anche che durante l’anno scorso ben 167 mila neet – giovani tra i 15 e i 29 anni – erano laureati, ciò significa che sono rimasti a casa a dimenticare tutto quello che hanno studiato, a diventare giorno dopo giorno, sempre meno attraenti sul mercato del lavoro.

“Un primo dato di perplessità per la nostra Regione – ha dichiarato Loredana Capone, vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Puglia – che abbiamo evidenziato nella scorsa estate all’anticipazione dei dati dello studio Svimez 2011, riguarda il tasso di crescita complessivo dell’economia pugliese che secondo la Svimez, lo scorso anno, sarebbe stato negativo e pari ad un – 0,2 percento e che invece, secondo nostre stime, confortate dal Rapporto della Banca d’Italia sull’economia regionale e da Prometeia, sarebbe stato positivo e corrispondente ad un +0,7 percento, che si potrebbe forse ritoccare prudenzialmente di un paio di decimali, ma che comunque si sarebbe attendibilmente attestato ad un +0,5 percento”.

La stessa Svimez, peraltro, segnala correttamente l’incremento delle esportazioni regionali pugliesi nel 2010 pari al 20 percento, inferiore al dato del Mezzogiorno del 26 percento, ma superiore al dato del centro – nord del 15 percento. Un tasso di crescita che comunque nel primo semestre 2011 si è attestato al +22 percento. “Ci sono altri elementi contenuti in uno studio del volume della Svimez che lasciano perplessi – continua la vicepresidente – ci si riferisce in particolare al saggio dal titolo “La competitività territoriale”. Aree di dinamismo e di crisi economica, là dove si classificano come aree deboli del Mezzogiorno – ma con indicatori convergenti verso la media della ripartizione meridionale – fra le altre quelle di Vieste, Fasano, Ostuni, Maglie, Nardò, Otranto che sono, invece, ormai da tempo, fra le aree più forti del turismo o del commercio  pugliese, se non addirittura di quello meridionale”.

L’analisi completa dei vari rapporti permette di riscontrare come dalla maggior parte emerga un dato rilevantissimo: un positivo clima di fiducia tra le imprese che hanno scelto di operare in Puglia investendo in ricerca e innovazione nei vari settori produttivi di un sistema economico polisettoriale.

“Abbiamo tutti l’obbligo – conclude Loredana Capone – politico e morale di non destabilizzare questo clima e far emergere accanto alle criticità anche i punti di forza che ci fanno salutare ogni giorno in Puglia nuove imprese e nuovi impianti produttivi. Avanzo una proposta: perché il prossimo Rapporto - o almeno alcuni suoi capitoli significativi - non li redigiamo tutti insieme, studiosi della Svimez e amministratori e tecnici delle Regioni del Mezzogiorno, dialogando così con coloro che vi operano ogni giorno?”.

rapporto svimez_2011_sintesi

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