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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Cgil in piazza contro il precariato

BRINDISI - La provincia di Brindisi vive una situazione occupazionale gravissima. E’ il risultato dei dati in mano alla Cgil che stamattina ha protestato in piazza Santa Teresa, prima di essere ricevuta dal vicario del prefetto. Non condividono il nuovo decreto legislativo che tornerà alla Camera il 28 aprile e, per l’occasione, i sindacati scenderanno in piazza proprio davanti a Montecitorio. Ma qual è la situazione a Brindisi? “Preoccupante – spiega Michela Almiento, segretario provinciale della Cgil – e in progressivo peggioramento”.

BRINDISI -  La provincia di Brindisi vive una situazione occupazionale gravissima. E’ il risultato dei dati in mano alla Cgil che stamattina ha protestato in piazza Santa Teresa, prima di essere ricevuta dal vicario del prefetto. Non condividono il nuovo decreto legislativo che tornerà alla Camera il 28 aprile e, per l’occasione, i sindacati scenderanno in piazza proprio davanti a Montecitorio. Ma qual è la situazione a Brindisi? “Preoccupante – spiega Michela Almiento, segretario provinciale della Cgil – e in progressivo peggioramento”.

Oltre 2.500 disoccupati in più nell’ultimo anno a cui si sommano tutte le vertenze occupazionali in corso. Ultima, ma solo in ordine di tempo quella che riguarda i 74 dipendenti di Alenia. Nel settore pubblico, secondo la Cgil, sarebbe il settore scolastico quello più penalizzato. Solo nella scuola primaria i tagli previsti riguarderanno per il prossimo anno 150 professori. “Chissà in cosa si tradurranno questi dati nella scuola secondaria” è la preoccupazione della Almiento.

Questa mattina comunque, una rappresentanza del sindacato ha portato all’attenzione del Palazzo di Governo le problematiche inerenti al decreto legislativo: troppo pochi gli emendamenti presentati per sperare che la situazione occupazionale possa migliorare.

“Abbiamo notizie che la Commissione Lavoro della Camera – ha scritto in una lettera indirizzata al prefetto il sindacato Cgil – avrebbe approvato un emendamento che escluderebbe la clausola compromissoria per le ipotesi di licenziamento. Ma ciò non basta! Occorre, a nostro avviso, impedire anche che qualsivoglia clausola compromissoria possa essere inserita, per qualsiasi materia, nel contratto di lavoro all’atto dell’assunzione. Non può, infatti, sfuggire che il lavoratore, al momento dell’assunzione, è in una situazione di estrema e oggettiva debolezza, anche per la mancanza delle tutele previste per i lavoratori già occupati”.

Poi la Almiento rincara. “Già il Sud si presenta come il territorio più a rischio per il settore privato ma, se a questo aggiungiamo anche un certo accanimento nel pubblico, la situazione diventa davvero insostenibile”.

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