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Ciclo illegale dei rifiuti, Brindisi nel rapporto Ecomafia di Legambiente

La provincia al 15esimo posto su scala nazionale nella fotografia di Legambiente: 73 infrazioni accertate nel 2017. La Puglia è terza per reati ambientali

BRINDISI – Brindisi e provincia restano anche nel 2017 nel rapporto Ecomafia di Legambiente: i dati relativi alle infrazioni, denunciano la persistenza di situazioni di illegalità nel ciclo dei rifiuti. Ancora troppe, tali da portare il Brindisino al 15esimo posto nella classifica nazionale che fotografa l’anno trascorso. Ma rispetto alle altre pugliesi la situazione registrata nella nostra provincia è la migliore: Bari, Foggia e Lecce sono fra le prime dieci province. Magra consolazione, forse.

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I dati del rapporto Ecomafia

Stando ai dati che si riferiscono più in generale alla “criminalità ambientale nella Regione Puglia”, nella provincia di Brindisi sono state accertate 73 infrazioni per il mancato rispetto delle disposizioni di legge in materia di ciclo dei rifiuti. Con risvolti sul piano penale e l’avvio di inchieste delle Procure competenti per territorio e per funzioni.

I numeri espressione della situazione pugliese sono stati presentati questa mattina a Bari, nel corso della conferenza stampa organizzata dai rappresentanti di Legambiente, per la sezione Puglia, era presente Francesco Tarantini. Hanno preso parte al tavolo Renato Nitti, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari; Danilo Mostacchi, comandante regione carabinieri forestale Puglia e Savino Raimo, capo ufficio comando Roan della Guardia di Finanza Puglia.

Le classifiche2018_07_07 Rapporto Ecomafia 2018-2

“La Puglia è terza nella classifica regionale dell’illegalità ambientale nel 2017, con 3.119 infrazioni accertate. E purtroppo resta sul podio per i reati legati al ciclo dei rifiuti, del cemento e quelli contro la fauna”, ha spiegato il presidente di Legambiente regionale. “I numeri pugliesi di Ecomafia sono il frutto del capillare lavoro di controllo del territorio e contrasto alle illegalità ambientali svolto in tutta la regione dalle forze dell’ordine e dalla magistratura che, ormai da tre anni, possono contare sulla legge sugli ecoreati contro chi pensa di lucrare a danno della salute dei cittadini e del territorio”, ha aggiunto  Tarantini. 

Il ciclo dei rifiuti

Nel settore dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti nel 2017, a livello nazionale, Foggia, Taranto, Bari e Brindisi si piazzano rispettivamente al secondo, sesto, undicesimo e quindicesimo posto con 202, 155, 104 e 73 infrazioni accertate.      Brindisi è l’ultima delle pugliesi, dopo Potenza con 80 infrazioni e prima di Catania con 72. In testa rimane la provincia di Napoli con 362 infrazioni accertate nei 12 mesi del 2017, mentre Roma è al terzo con 180, seguita da Palermo con 174 e Frosinone al quinto con 167.
Quanto alla lottizzazione abusiva, il reato continua a persistere nelle zone costiere dal Gargano al Salento: nel Brindisino restano pendenti i processi scaturiti in tempi differenti dalla chiusura delle inchieste coordinate dalla Procura in alcune zone della litoranea del capoluogo e dei comuni della provincia. Una su tutte, quella sulla costruzione del villaggio Acque Chiare, qualificato come turistico residenziale.

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