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Economia

Cluster tecnologici a confronto: "Più innovazione e meno bulloni"

Tavola rotonda promossa dal Distretto tecnologico aerospaziale tra i network italiani sullo stato dell'industria nazionale. Programmazione a lungo termine e certezza sui budget

“I cluster tecnologici nazionali avranno un riconoscimento per decreto”, ha annunciato Silvia Nardelli (dirigente del servizio Incentivazione e sostegno alla competitività del  Miur), ma è necessario che, parola di Cristina Leone, presidente del Cluster nazionale dell'aerospazio, “si lavori su periodi medio-lunghi di programmazione, così come accade in Europa, dove già si sa cosa accadrà sino al 2026-2030 e sono noti i budget e le priorità”.

Sono queste alcune delle risposte offerte dai dirigenti dei cluster nazionali in occasione della tavola rotonda sul tema “La quarta rivoluzione industriale tra sfide e cambiamenti: siamo pronti?”, organizzata e coordinata da Giuseppe Acierno, presidente del Dta (Distretto tecnologico aerospaziale) a conclusione della iniziativa, svoltasi a Villa Romamazzi Carducci a, Bari, di presentazione di una pubblicazione  contente i risultati di alcuni progetti di ricerca completati dal Dta negli ultimi anni con finanziamenti del Miur. La pubblicazione è stata curata da Giuseppe Acierno, Silvano Capuzzo, Manuela Matarrese e Antonio Zilli.

Alla tavola rotonda hanno partecipato, insieme a Nardelli e Leone: Domenico Laforgia, direttore del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro, Regione Puglia; Laura Morgagni, segretario generale, del Cluster Tecnologico Nazionale Tecnologie per le Smart Communities; Enrico Pisino, presidente del Cluster Nazionale Trasporti; Pietro Aleardo Siciliano, presidente del Cluster Tecnologico Nazionale “Tecnologie per gli ambienti di vita”; Gianluigi Viscardi, presidente del Cluster Nazionale Fabbrica Intelligente.

Da tutti i partecipanti alla tavola rotonda è venuta una risposta unitaria sulla necessità “che i ministeri si integrino nell’affrontare la sfida del futuro e si eliminino quanti più bulloni è possibile per dare forza alle sfide dell’innovazione che ci attendono”. Cristina Leone ha sottolineato che “per le piccole aziende è difficile fare ricerca e il cluster può svolgere il compito di collegare piccola e grande impresa per rendere competitivo il sistema lavorando lungo tre direttive: innovazione, digitalizzazione e sicurezza”.

Enrico Pisino ha ricordato la “debolezza del Paese, che sconta un gap di infrastrutture”. “Bisogna investire su infrastrutture che non servano una sola azienda. L’aeroporto di Grottaglie è un grande esperienza e una grande intuizione che vanno valorizzate”. Ma è necessario lavorare sulle competenze in vari settori perché; al momento per esempio, “non vi sono disponibili ingegneri pronti a lavorare sulle autovetture senza pilota".

Acierno ha ricordato che il Dta ha affidato alla società di consulenza direzionale Arthur D. Little l’incarico di studiare il mercato per  conoscere le esigenze professionali dell’Industria e offrire soluzioni alle parti in campo. Nicola Laforgia ha fatto riferimento a “una macchina amministrativa imballata, controllata da una ignoranza attiva e pericolosissima che ha riempito i gangli attivi del Paese e  ha avuto il coraggio di richiedere “meno moralismo e maggiori competenze per rilanciare i programmi industriali”.

Laforgia ha rivendicato alla Regione “l’intuizione di rilanciare l’aeroporto industriale di Grottaglie” e ha riconosciuto il grande lavoro svolto dal Dta, “perché sin dalla nascita si decise di puntare su una guida a tempo pieno, e fu scelto Acierno che si è potuto dedicare costantemente al Distretto facendolo diventare una eccellenza della Puglia”.

Pietro Aleardo Siciliano, presidente del Cluster Tecnologico Nazionale “Tecnologie per gli ambienti di vita”, ha rimarcato il risultato che si può ottenere “mettendo a braccetto utente, impresa ed ente di ricerca” e ha sottolineato la necessità che i cluster  tecnologici “lavorino per armonizzare le buone idee ed evitare quelle vecchiotte ed estemporanee”.

Gianluigi Viscardi ha rimarcato la necessità che per trasformare le fabbriche “Miur e Mise lavorino insieme”. Anche Laforgia ha convenuto sulla necessità di integrazione, ricordando, da ex rettore di UniSalento, che la trasformazione del sistema è partita “quando le Università si sono messe al servizio del territorio”.

Da Laura Morgagni  è venuta la richiesta di investimenti sulle infrastrutture, con l’esigenza di tempi certi di realizzazione in un rapporto pubblico-privato per costruire un sistema performante che “lavori a bordo auto e a bordo strada per rafforzare la sicurezza nel campo della mobilità intelligente anche attraverso l’utilizzo della digitalizzazione”.

La dirigente del Miur, Silvia Nardelli, ha riconosciuto che “vi sono troppi bulloni nei posti sbagliati” che impediscono un percorso più spedito nel campo dell’innovazione, “ma molti operatori non conoscono le norme che devono osservare”. Acierno ha salutato la presenza tra il folto pubblico di tecnici, docenti e scienziati, del professore Luciano Guerriero, primo presidente (dalla fondazione del 1988 al 1993) dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

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