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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Prospettive di crescita del settore biomedico: workshop di Confindustria

L'industria farmaceutica e dei biomedicali è ben presente nel panorama manifatturiero regionale, ma può crescere ancora nei prossimi anni alla luce dei numerosi fattori che la favorirebbero, già esistenti da tempo in Puglia

BRINDISI - L’industria farmaceutica e dei biomedicali è ben presente nel panorama manifatturiero regionale, ma può crescere ancora nei prossimi anni alla luce dei numerosi fattori che la favorirebbero, già esistenti da tempo in Puglia. E’ quanto scaturito dal convegno organizzato dalla Confindustria di Brindisi nel cui salone delle assemblee è stato presentato il volume sull’industria del comparto operante a livello mondiale, nazionale e meridionale, curato dalla società di ricerche Sem del Banco di Napoli e inserito nella sua collana “Il Sud che innova e produce”.

Dopo il saluto del presidente Giuseppe Marinò - che ha sottolineato fra l’altro l’importanza della presenza nel territorio locale del grande impianto della multinazionale francese Sanofi - Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli, ha illustrato le politiche creditizie del suo istituto che si accompagnano ad altre sue azioni di supporto operativo a tutte quelle aziende bisognose di essere guidate sui percorsi dell’innovazione, del miglioramento gestionale e sui mercati esteri per fronteggiare concorrenze sempre più agguerrite.

La parola è poi passata a Massimo Deandreis direttore di Srm ( Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) che ha analizzato la situazione dell’industria farmaceutica a livello mondiale e nazionale, sottolineando come questo settore sia caratterizzato a livello internazionale dall’attività di big player che spesso danno luogo anche a processi di fusione di grandi dimensioni, necessari per finanziare investimenti nelle scienze della vita che sono molto elevati proprio per offrire ai mercati farmaci in grado di curare e guarire patologie complesse. Deandreis è passato poi a illustrare la presenza dell’industria farmaceutica nell’Italia Meridionale ove operano fra gli altri gruppi multinazionali come Merck, Sanofi, Novartis, Pfizer, Angelini, Alfa Wassermann che si affiancano a piccole e medie aziende di imprenditori locali molto qualificate.

Ha preso poi la parola il prof. Federico Pirro dell’Università di Bari che ha curato nel volume proprio la sezione dedicata all’industria del settore in tutta l’Italia Meridionale, il quale si è soffermato in particolare su quella presente in Puglia che vanta gli stabilimenti della Merck a Bari e della Sanofi a Brindisi, ma anche Pmi locali fra le quali si segnalano la Farmalabor di Canosa di Puglia (Bat), la Itelpharma di Ruvo (Ba), la Lachifarma e la PR Chimica a Zollino e Galatina nel Leccese, insieme ad un nucleo di spin-off universitari fra i quali spiccano la New Gluten World a Foggia, la Biofordrug di Bari, fondata dal Prof. Perrone direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Ateneo barese, e la Gelesis dell’Università di Lecce.

Sono intervenuti Andrea D’Amato, direttore della Merck di Bari che ha descritto l’attività del suo sito, la Fulvia Filippini del Gruppo Sanofi che ha analizzato le attività della multinazionale in Italia e a Brindisi, Michele Vinci, vicepresidente di Assobiomedica, che ha parlato fra l’altro dell’evoluzione della sua azienda che ha affiancato alla divisione di prodotti per l’automotive, quella in cui si progettano e si producono tecnologie biomedicali avanzatissime, usate già con successo nella cura di alcune neoplasie ed esportate anche in Paesi esteri.

Il prof. Francesco Perrone, a sua volta, ha richiamato l’attenzione sulla elevata qualificazione di tanti giovani studenti e laureati in Farmacia e in Chimica e Tecnologie farmaceutiche e ha voluto illustrare l’attività dello spin-off da lui promosso nell’Ateneo barese che ha ormai messo sul mercato fra gli altri un kit per diagnosi precoce dell’Alzheimer. Ha concluso i lavori Antonio De Vito direttore di Puglia Sviluppo che ha passato in rassegna gli strumenti di incentivazione per l’industria attivati dalla Regione sia nel vecchio ciclo di programmazione e sia in quello avviatosi nel 2014 e che si concluderà nel 2020. Tale sistema di incentivazione ha finanziato i contratti di programma di Merck e della Sanofi, ma anche molte Pmi operanti nel comparto biomedicale.

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