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Corridoio Adriatico, mozione Camera

ROMA - La Camera dice sì quasi all'unanimità alla mozione che contiene iniziative per il completamento del corridoio Baltico-Adriatico lungo la dorsale adriatica. Il testo approvato impegna il governo ad assumere iniziative in tutte le sedi decisionali dell'Unione europea e a concertare con i governi nazionali degli Stati che gravitano nell'area adriatico-ionica tutte le iniziative per valutare, sulla base di uno studio istruttorio adeguato, la praticabilità del completamento del corridoio Baltico-Adriatico verso sud, lungo la costa adriatica, comprendendo i porti di Ancona, Bari e Brindisi".

ROMA  - La Camera dice sì quasi all'unanimità alla mozione che contiene iniziative per il completamento del corridoio Baltico-Adriatico lungo la dorsale adriatica. Il testo approvato impegna il governo ad assumere iniziative in tutte le sedi decisionali dell'Unione europea e a concertare con i governi nazionali degli Stati che gravitano nell'area adriatico-ionica tutte le iniziative per valutare, sulla base di uno studio istruttorio adeguato, la praticabilità del completamento del corridoio Baltico-Adriatico verso sud, lungo la costa adriatica, comprendendo i porti di Ancona, Bari e Brindisi".

L'attuale formulazione del corridoio infatti esclude quasi paradossalmente il porti adriatici dell'Italia Centro-Meridionale, pur trattandosi di scali marittimi che hanno consolidati rapporti di traffico con l'area balcanica ed il Mediterraneo Orientale. La spinta per giungere alla discussione della mozione nell'aula di Montecitorio è giunta dai parlamentari marchigiani del centrosinistra, cui ha fatto seguito l'appoggio di altri deputati della stessa regione, nonchè di molti parlamentari molisani, abruzzesi e di ben 21 deputati pugliesi.

A proposito della questione, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, aveva scritto ai colleghi di Marche, Abruzzo e Molise per chiedere il prolungamento del Corridoio Baltico verso Sud e scongiurare così il pericolo dell’isolamento e del confinamento cui potrebbero  essere sottoposte le quattro regioni centromeridionali che si affacciano sull’Adriatico. Sollecitato anche da una lettera inviatagli dal deputato pugliese  Ludovico Vico, Vendola ha chiesdto ai presideinti delle altre tre Regioni “un incontro immediato, uno sforzo straordinario e una vigilanza incessante per far sì che le decisioni che verranno assunte in questi giorni e nelle prossime settimane garantiscano sviluppo e certezze di futuro alle nostre terre”.

Vendola si riferisce  “alla nuova architettura dell’UE per i Corridoi transeuropei che lascia le nostre Regioni e tutto il Mediterraneo orientale ai margini delle direttrici di sviluppo legate alla logistica, mobilità ed intermodalità, sancendo di fatto il disimpegno europeo rispetto alla creazione di un’autentica area di cooperazione euromediterranea”.

“Dei dieci corridoi necessari per la realizzazione della rete centrale o core network – ha scritto ancora Vendola - quattro interesseranno l’Italia. Ma se Udine, Venezia, Trieste o lo stesso asse Napoli-Palermo troveranno un loro protagonismo internazionale, il Corridoio numero uno sfiorerà solo marginalmente la Macroregione Adriatico-Ionica fermandosi alla settentrionale Ravenna, tagliando drasticamente fuori le Regioni delle Marche, dell’Abruzzo, del Molise e della Puglia, e svuotando in conseguenza tutte le strategie relative all’integrazione adriatica con i Paesi dei Balcani e all’interconnessione con il Mediterraneo tramite il mar Ionio".

"Il prolungamento del Corridoio Baltico di poche centinaia di chilometri di rotte ferroviarie ed il rafforzamento delle connessioni portuali adriatiche, consentirebbero il reale collegamento di 3 bacini marittimi strategici, il Baltico, l’Adriatico ed il Tirreno, quindi l’intero Mediterraneo, in favore della creazione di reti economiche, commerciali, culturali e sociali di straordinario valore”, sostiene Vendola nella lettera. Il governatore inoltre ha sottolineato ai tre presidenti come “in una diversa e ben più efficace strategia, prolungando cioè il Corridoio Uno fino a comprendere i territori dalle Marche alla Puglia, si creerebbero adeguate prospettive di sviluppo; si potrebbe infatti far perno sulla piattaforma barese di interconnessione logistica multimodale tra Corridoio 1 e Corridoio 5, piattaforma che diventerebbe un hub a servizio della dorsale adriatica e di quella tirrenica, anche in rapporto con i Balcani, e metterebbe in collegamento i due bacini marini attraverso il porto di Taranto”.

Un altro passaggio importante riguarderebbe la messa a valore “della più complessiva  direttrice di collegamento marittimo Europa – Mediterraneo, e cioè il porto di Taranto, principale punto di approdo del vicino e lontano oriente, già integrato nel sistema ferroviario nazionale che collega regolarmente l’Europa con i porti di Tunisia, Libia, Egitto, Libano, Turchia, oltre che Spagna, Malta, Cipro, ed estremo Oriente”.

Vendola infine ha chiesto loro “un impegno che coltivi una visione larga, pensi al domani senza timidezze, e colga un orizzonte comprensivo di quanto di nuovo e di vitale sta avvenendo nelle nostre Regioni,  nell’Europa Sud Orientale e nell’intera area mediterranea, alleando subito le nostre Istituzioni con quanto i nostri parlamentari stanno cercando di ottenere proprio in questo momento”.

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