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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Corsi di volo, politici nella stratosfera

BRINDISI – Quando un politico con un protocollo appena firmato incontra un cittadino senza protocollo, per capire chi avrà la peggio non è necessario consultare la filmografia western. Adesso la stampa brindisina dovrebbe passare la notizia che la sigla di un accordo tra la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi e la società Professione Volare Srl di Forlì spalanca le porte alla “più importante scuola d’Europa di addestramento per piloti di linea”. Poi uno va a guardare quali licenze di volo può rilasciare la società in questione, e appura che si sta parlando di piccoli aerei commerciali con motori a pistoni (anche bimotori, per l’esattezza, con licenze Cpl e Atpl come top), mentre accerta anche facilmente che di scuole simili in Italia ce ne sono diverse, in Europa non ne parliamo.

BRINDISI – Quando un politico con un protocollo appena firmato incontra un cittadino senza protocollo, per capire chi avrà la peggio non è necessario consultare la filmografia western. Adesso la stampa brindisina dovrebbe passare la notizia che la sigla di un accordo tra la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi e la società Professione Volare Srl di Forlì spalanca le porte alla “più importante scuola d’Europa di addestramento per piloti di linea”. Poi uno va a guardare quali licenze di volo può rilasciare la società in questione, e appura che si sta parlando di piccoli aerei commerciali con motori a pistoni (anche bimotori, per l’esattezza, con licenze Cpl e Atpl come top), mentre accerta anche facilmente che di scuole simili in Italia ce ne sono diverse, in Europa non ne parliamo.

E’ una questione di chiarezza: scrivere in un comunicato stampa che il territorio si sta dotando “di una scuola ad hoc, capace di formare la figura professionale del pilota di linea per l’aviazione civile come attività aperta ad operatori e a utenti a livello internazionale” non corrisponde alla situazione effettiva. La Professione Volare Srl può brevettare piloti commerciali, piloti abilitati a volare con un passeggero o con più di un passeggero, ma non aerei passeggeri. Un soggetto interessato e quindi informato di suo, certamente andrebbe oltre la cortina della pubblicità politica, e valuterebbe se frequentare o meno il corso regolandosi con altri parametri, come ad esempio il livello della società interessata e il costo dei brevetti. Ma per la maggior parte della gente rischia di essere solo fumo negli occhi.

Idem per i corsi di manutentori, ovviamente sulle stesse macchine. Non è stata certamente Professione Volare Srl a compilare il comunicato stampa partito nel primo pomeriggio dal palazzo della Provincia, dove si afferma di tutto di più. Ecco cosa dice Massimo Ferrarese, presidente dell’amministrazione provinciale: ““La Provincia di Brindisi, di concerto con il Comune del capoluogo, è da mesi impegnata  in questo progetto per il rilancio del settore aeronautico, ma anche della Cittadella della Ricerca e più in generale dello sviluppo del territorio. Questa è la più importante scuola d’Europa di addestramento per piloti di aerei di linea e questa provincia ha tutte le potenzialità per attrarne l’interesse. L’attenzione di centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo sarà catalizzata su questa scuola che avrà un ruolo fondamentale non solo nello sviluppo della ricerca e della formazione ma sull’intero indotto economico del territorio, non in ultimo il settore alberghiero e dell’accoglienza”.

A parte l’improponibile circostanza dell’attenzione di centinaia di migliaia di persone di tutto il mondo catalizzata su questa scuola, c’è un altro fatto con cui il protocollo non c’entra affatto: lo sviluppo del settore aeronautico. Quali figure per l’industria aeronautica brindisina o pugliese può sfornare questa scuola? Nessuna. Al limite, può sfornare figure per le società commerciali che noleggiano o impiegano aerei da turismo. La formazione richiesta dall’industria aeronautica è di tutt’altro genere, come ormai molti sanno. Inoltre, le grandi compagnie civili i propri piloti se li formano da sé, privilegiando gli ex piloti di jet militari.

Ma cosa ha detto invece il sindaco? “Questa è un’iniziativa di grande pregio per la città di Brindisi e consente di puntare su un’offerta formativa molto importante. Inoltre, rappresenta un intervento concreto di rilancio nelle attività di ricerca e sviluppo della Cittadella”. Di quale ricerca parli il protocollo non è dato saperlo. Anche perché la ricerca richiede parecchi milioni di euro di investimenti. Più chiaro Cesare Montefiori, presidente di Professione Volare: “Abbiamo scelto la Puglia e Brindisi in particolare perché è dotata di infrastrutture e servizi adeguati, nonché di specifico know-how offerto grazie alla presenza di università come quelle del Salento e di Bari. Ci sono poi le condizioni logistiche, come aeroporti importanti, geografiche e climatiche ideali alle attività del nostro Centro. E non va sottovalutata l’intesa creatasi con le istituzioni locali” ha concluso il presidente di Professione Volare, Cesare Montefiori.

Un discorso asciutto e concreto, cui si sarebbe anche potuto aggiungere che in Puglia, senza nebbia, ghiaccio e neve, l’addestramento al volo è molto agevolato. Niente sparate. Anche perché, si sa, un buon brevetto costa quel costa: almeno quando un bel cabinato a vela o una casetta in provincia. Centomila euro almeno, dicono i nostri colleghi di Brindisi Oggi. Non sarà facile trovare i 415 allievi di cui si parla nel protocollo, a meno che non arrivino anche dal Nord (proprio per le migliori condizioni meteo che Brindisi offre). Nel comunicato la Provincia annuncia che metterà a disposizione 800 metri quadrati in Cittadella della Ricerca per la parte teorica, assieme ai servizi (foresteria e mensa). Start-up dall’1 gennaio per il reclutamento e la promozione della scuola, presa di possesso della sede entro il 30 luglio 2013. Ma la Provincia di Brindisi ci sarà ancora? Del silenzioso accantonamento di analoga offerta pervenuta a metà aprile dall’Aeroclub Bari Fto abbiamo già detto. Ma il comunicato non offre risposte. Qui sotto, il link con il comunicato integrale sul protocollo.

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