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"Di Cagliari le carte date al Ctr"

BRINDISI – Due novità nella complessa vicenda relativo al blocco della Polimeri Europa e dei destini di uno dei poli della chimica più importanti in Italia. La prima, meno buona, rappresenta una battuta d’arresto – seppur momentanea – nelle febbrili trattative per ricondurre le attività alla normalità: salta l’incontro programmato in assessorato nel pomeriggio con l’assessore regionale Lorenzo Nicastro per problemi di salute dell’esponente di Italia dei Valori. Il summit alla Regione con i sindacati è stato aggiornato a lunedì alle 15. La seconda, che apre spiragli ad un tiepido ottimismo, è la convocazione del Comitato tecnico regionale (Ctr) per mercoledì 9 prossimo in mattinata (e non più per lunedì). Intanto una nuova assemblea intercategoriale, dopo la partecipatissima riunione svoltasi in mattinata all’ingresso del Petrolchimico, è stata fissata alle dieci sempre di mercoledì.

BRINDISI – Due novità nella complessa vicenda relativo al blocco della Polimeri Europa e dei destini di uno dei poli della chimica più importanti in Italia. La prima, meno buona, rappresenta una battuta d’arresto – seppur momentanea – nelle febbrili trattative per ricondurre le attività alla normalità: salta l’incontro programmato in assessorato nel pomeriggio con l’assessore regionale Lorenzo Nicastro per problemi di salute dell’esponente di Italia dei Valori. Il summit alla Regione con i sindacati è stato aggiornato a lunedì alle 15. La seconda, che apre spiragli ad un tiepido ottimismo, è la convocazione del Comitato tecnico regionale (Ctr) per mercoledì 9 prossimo in mattinata (e non più per lunedì). Intanto una nuova assemblea intercategoriale,  dopo la partecipatissima riunione svoltasi in mattinata all’ingresso del Petrolchimico, è stata fissata alle dieci sempre di mercoledì.

C'erano tutti i dipendenti delle aziende stamattina all'assemblea indetta da Cgil, Cisl, Uil e Ugl;  dai sindacati di categoria e i delegati della rappresentanza sindacale unitaria, preoccupati per quello che succederà domani, per il futuro del loro lavoro e delle loro famiglie. Il clima è quello delle grandi battaglie degli anni ’70, quando Brindisi fece scuola a livello sindacale in tutta Italia per quanto attiene proprio il settore della  chimica, stabilendo tutele, formule contrattuali, misure di sicurezza per i lavoratori  poi mutuate in tutta la nazione.

I lavoratori vivono con grande apprensione il rischio di chiusura degli impianti, sono determinati, sono pronti a tutto per difendere il posto di lavoro, ma chiedono anche che chi ha sbagliato a produrre quegli atti fondamentali per la prosecuzione del ciclo produttivo paghi per le sue negligenze. Nell’incontro con i loro rappresentanti è stata rimarcata l’imperizia di chi ha stilato la documentazione bocciata dal Ctr in cui venivano riportate parti in cui si parlava dello stabilimento di Cagliari e non di quello di Brindisi. La tensione era palpabile, migliaia di vite appese ad un filo di speranza, ma disposte anche alla lotta più estrema se il posto di lavoro dovesse volatilizzarsi da un giorno all’altro e, purtroppo, loro malgrado.

“Viviamo questa situazione con grande apprensione – dicono i dipendenti con cui abbiamo scambiato due chiacchiere -, il problema è che ci sono i destini di migliaia di famiglie in discussione. Se c’è qualcuno che ha sbagliato deve assumersi la sua responsabilità e l’azienda deve tenerne conto, ma non si può fermare tutto, soprattutto se i rilievi del Ctr possono essere corretti, perché c’è un pezzo importante dell’economia sana di questa provincia che non può essere cancellata in questo modo. Faremo di tutto per opporci a questa situazione”. Intanto è corsa contro il tempo per salvare dal rischio di chiusura e dal fermo definitivo degli impianti di Polimeri Europa, che a cascata causerebbe tutto il blocco del Petrolchimico. L'etilene che alimenta il cracking scarseggia e la paralisi della produzione è dietro l'angolo per tutte le aziende che lavorano la materia prima da esso prodotta.

In una nota inviata da Polimeri Europa in risposta alle richieste di rallentamento della fermata in attesa dell'esito delle medizioni istituzionali e di un riesame della situazione da parte del Cdr, dirmata dal direttore dello stabilimento di Brindisi, ingegnere Elio Russo, l'azienda fa sapere di nutrire speranza in una riconvocazione da parte del Ctr, ma in caso di esito negativo della riunione dello stesso Comitato tecnico regionale, Polimeri Europa sarà costretta ad attuare "la fermata generale degli impianti". Nel frattempo, Polimeri Europa a titolo cautelativo ha presentato ricorso ex articolo 700 al Tar di Lecce chiedendo la sospensione del provvedimento del Ctr. L'azienda informa sindacati e Confindustria Brindisi che le procedura di fermata dell'impianto di cracking e l'alleggerimento produttivo di quelli del butadiene e del polietilene sta avvenendo nella maniera auspicata dalle parti sociali. (Qui sotto il link con il comunicato di Polimeri Europa).

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