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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

I cassaintegrati diffidano la Dcm: “Stop alla procedura di licenziamento”

Lettera di diffida all’azienda a seguito dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo nei confronti di 81 lavoratori

BRINDISI - Dal comitato dei cassintegrati della Dcm (ex Gse) parte una lettera di diffida nei confronti dell’azienda, a seguito dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo nei confronti di tutti e 81 i dipendenti, preceduta dalla comunicazione dell’interruzione del dialogo con i sindacati e le istituzioni, finalizzato al prolungamento di un anno della cassa integrazione (in scadenza ad aprile 2022).

I lavoratori, già promotori di un’azione legale collettiva nei confronti della Dcm, attraverso una nota inviata per conoscenza anche ai sindacati e a tutte le istituzioni coinvolte nella vertenza, “non senza manifestare ogni più ampia apertura e disponibilità a valutare eventuali soluzioni di bonario componimento della controversia giudiziaria instaurata (unica ragionevole ipotesi che ne possa giustificare l’abbandono)”, diffidano la società: “all’integrale e puntuale adempimento di ogni obbligo normativo e contrattuale posto a suo carico relativamente ai rapporti di lavoro ancora in essere con gli scriventi e volto a consentire la tempestiva erogazione di ogni emolumento ed integrazione salariale”.

Diffidano inoltre la società alla revoca “dell’avviata procedura di licenziamento collettivo sostituendo ad essa una o più proposte, in coordinamento con Dar srl, idonee a garantire la tutela occupazionale degli scriventi”. Rivolgendosi invece a tutti gli altri destinatari della lettera (Parti Sociali, Istituzioni comunali, regionali e ministeriali), i cassintegrati chiedono di “intraprendere ogni opportuna iniziativa che eviti, dal punto di vista formale, una grave violazione dei fondamentali diritti di incolpevoli lavoratori e, da quello sostanziale, l’ennesima condanna al baratro di 81 famiglie brindisine”.

A tal proposito viene rimarcato “l’apprezzabile intervento del sindaco del Comune di Brindisi Riccardo Rossi (nel quale gli scriventi ripongono le maggiori aspettative di tutela istituzionale-locale) che ha pubblicamente censurato il grave ed inaccettabile operato della Dcm, nell’aver avviato le procedure di licenziamento collettivo per tutti gli 81 lavoratori così pregiudicando ogni percorso di ripresa dell’attività aziendale (mediante l’utilizzo della proroga della Cig e la definizione di un Piano Industriale) e di conseguente tutela occupazionale”

Nella lettera vengono contestate le seguenti inadempienze: “ritardato versamento per ogni lavoratore delle quote al fondo collettivo di assistenza sanitaria MétaSalute”; “rilevante morosità di trasferimento delle quote mensili di retribuzione/tfr in favore dei Fondi di Previdenza Complementare”; la presentazione “tardiva e con grossolane irregolarità all’Inps della modulistica propedeutica alla erogazione della indennità di Cassa Integrazione in favore dei lavoratori aventi diritto”, che  “ha cagionato in danno di 81 dipendenti il venir meno delle già esigue risorse economiche indispensabili al sostentamento dei rispettivi nuclei familiari”

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