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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Diritti portuali, vincono gli agenti

BRINDISI - Le ordinanze degli ultimi due presidenti dell'Autorità Portuale di Brindisi sulla determinazione e l'imposizione dei diritti portuali su passeggeri, auto, Tir e pullman sono state annullate dal Tar di Lecce, inclusa quella del 21 marzo 2012 battezzata dagli agenti marittimi "ordinanza buoni e cattivi", perchè introduceva un sensibile sconto per gli armatori con navi in linea varate entro gli ultimi 15 anni.

BRINDISI - Le ordinanze degli ultimi due presidenti dell'Autorità Portuale di Brindisi sulla determinazione e l'imposizione dei diritti portuali su passeggeri, auto, Tir e pullman sono state annullate dal Tar di Lecce, inclusa quella del 21 marzo 2012 battezzata dagli agenti marittimi "ordinanza buoni e cattivi", perchè introduceva un sensibile sconto per gli armatori con navi in linea varate entro gli ultimi 15 anni.

Decisione importantissima, che trasferisce però al Comitato portuale il problema. Infatti uno dei motivi del ricorso giudicato ammissibile dal Tar era quello dell'adozione dell'ordinanza senza alcuna consultazione del Comitato stesso. Quindi, nei prossimi giorni è molto probabile che il rientrato  (sia pur sub judice) presidente Iraklis Haralambidis e l'ancora presente segretario Nicola Del Nobile convochino una riunione dell'organismo che - secondo il Tar - è stato scavalcato sulla questione dei diritti portuali, per varare nuovamente il provvedimento più aggiornato contando sulla solita maggioranza bulgara.

Gli agenti marittimi e il rappresentante degli armatori, però, in teoria dovrebbero fare lobbing per escludere definitivamente l'imposizione dei diritti, o per ammetterli solo a fronte dell'erogazione di servizi reali. Una delle motivazioni dell'Autorità portuale è stata quella della spesa per la security sostenuta, quindi anche a tutela degli armatori. Ma le norme sull'Isps Code - il protocollo internazionale di sicurezza da applicare nei porti e negli aeroporti - prevedono che solo i cosiddetti terminalisti, cioè i soggetti che dispongono di banchine in concessione, debbano provvedere a proprie spese alla vigilanza delle rispettive aree.

Per le banchine di pertinenza dell'Autorità portuale la security è invece un obbligo dell'ente, a suo carico e non delle compagnie che vi fanno scalo. Peraltro, numerosi episodi di furto dimostrano che la vigilanza nelle aree doganali di Brindisi ha ancora varie falle. Comunque, si tratta di questioni di pertinenza del Comitato portuale, che dovrà assumersi le proprie responsabilità in merito. La sentenza dovrebbe coinvolgere anche i diritti sulle merci.

Il Tar ha ritenuto fondamentale il passaggio in Comitato della questione diritti portuali perchè questa entrata, molto semplicemente, viene iscrittta in un bilancio, e il bilancio (dice la legge 84 del 1994 sulla portualità) deve essere approvato dal Comitato portuale. In giudizio l'Autorità Portuale è stata rappresentata dall'avvocatura dello Stato, mentre l'avvocato Tommaso Marrazza ha rappresesentato i ricorrenti: Associazione Agenti Marittimi Raccomandatari del Compartimento di Brindisi, Francesco Aversa, Endeavor Lines Maritime Company, Cosimo Taveri. Qui sotto la sentenza del Tar scaricabile.

La sentenza del Tar sui diritti portuali

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