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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Domani il giorno della verità per Alenia Brindisi. Il giallo degli accordi del 2008

BRINDISI – Mercoledì 21 aprile, giorno della verità per conoscere la sorte dello stabilimento brindisino di Alenia Aeronautica, ex Aeronavali di Venezia. La città e il suo sistema industriale, in tutte le sue componenti, si trovano di fronte ad un problema che Alenia e Finmeccanica porranno ufficialmente solo domani alle organizzazioni sindacali e alle Rsu dei vari siti, nel corso di un incontro a Roma. Ma da ciò che si sa, e dalle iniziative e dai contatti già in corso, la prospettiva è quella di una cessazione progressiva della produzione dei tre grandi capannoni che si affacciano sul porto medio.

BRINDISI – Mercoledì 21 aprile, giorno della verità per conoscere la sorte dello stabilimento brindisino di Alenia Aeronautica, ex Aeronavali di Venezia. La città e il suo sistema industriale, in tutte le sue componenti, si trovano di fronte ad un problema che Alenia e Finmeccanica porranno ufficialmente solo domani alle organizzazioni sindacali e alle Rsu dei vari siti, nel corso di un incontro a Roma. Ma da ciò che si sa, e dalle iniziative e dai contatti già in corso, la prospettiva è quella di una cessazione progressiva della produzione dei tre grandi capannoni che si affacciano sul porto medio.

E’ stata  la Fim Cisl nazionale a lanciare per prima la notizia. Ed è la Fim Cisl di Brindisi che per mercoledì mattina (domani) ha proclamato 4 ore di sciopero organizzando un sit in in piazza S.Teresa, per incontrare poi il prefetto e il presidente della Provincia, e uno davanti alla sede del Comune. Le altre organizzazioni sindacali non sono state avvertite. “Nessuno ci ha messo al corrente dell’iniziativa, nessuno ci ha consultati, nessuno ci ha chiesto di organizzare unitariamente un’iniziativa”, ha detto poco fa a BrindisiReport il segretario della Fiom Cgil, Toni Cescutti.

Singolare scelta, quella della Fim, che non si pone il problema di costruire alleanze attorno all’obiettivo della tutela del sito Alenia di Brindisi, ma solo quello di fare pressing sulle istituzioni locali, che probabilmente non sanno che il conto che si rischia di pagare in parte è legato proprio a un accordo sindacale firmato a Roma il 16 giugno del 2008, dopo ben quattro incontri con Aeronavali di Venezia, solo dalla Cisl e dalla Uil e non dalla Cgil.

In quel verbale era previsto che nello stabilimento di Venezia Tessera avvenisse la concentrazione “delle attività di backlog, di trasformazione, manutenzione, nonché delle nuove acquisizioni per le quali sono attivi contatti sul piano nazionale e internazionale”; poi una iniziativa di AgustaWestland per l’assemblaggio finale e la linea di volo dell’elicottero NH90; lo sviluppo del piano industriale illustrato da Superjet International; nuove ulteriori iniziative industriali di gruppo.

Tralasciando le criticità del sito di Napoli Capodichino per il quale il 10 luglio in sede ministeriale fu siglato un accordo di ratifica con la previsione di 24 mesi di cassa integrazione, corsi di formazione, mobilità all’interno delle aziende del gruppo e prepensionamenti, cosa prevedevano i due verbali per Brindisi? “Completamento delle attività di backlog di Aeronavali; il graduale impiego di risorse su attività di Alenia Aeronautica relative a C130J e Atr versioni speciali; l’acquisizione, entro il termine del processo di riassetto, del sito di Brindisi da parte di Alenia Aeronautica Spa”.

Qualcuno pensava che questo potesse mettere Brindisi al sicuro da ogni futura traversia? I risultati sono sotto gli occhi di tutti, e la Fiom non firmò quei verbali proprio perché vi leggeva una sorta di condanna ad orologeria soprattutto per il sito produttivo brindisino, dove i costi di mantenimento dei tre capannoni superavano gli 800mila euro l’anno, in una realtà di gruppo indebitata per 80 milioni di euro e alle prese con la fortissima concorrenza sui costi del lavoro delle manutenzioni dei mercati dell’Estremo Oriente e dell’area del dollaro.

Sempre il verbale del 16 giugno del 2008 prevede il ricorso alla mobilità interaziendale e agli esodi incentivati. In sostanza, tutto ciò che secondo la Fim Cisl (che firmò quell’accordo) l’azienda ha previsto nel piano che domani mattina si accingerebbe a proporre alle organizzazioni sindacali. Il problema adesso, per tutti, è capire se si è ancora in tempo per salvare lo stabilimento di Brindisi o se invece bisognava fare la battaglia due anni fa, come sosteneva la Fiom.

Le istituzioni non stanno comunque perdendo tempo. Ciò che il presidente del Distretto aerospaziale pugliese, Giuseppe Acierno, ha recentemente  dichiarato a BrindisiReport, vale a dire l’avvio di una iniziativa tra i partner del distretto stesso, inclusi quelli istituzionali, sta avvenendo sia a Brindisi che a Bari. L’obiettivo è evitare la chiusura del sito assegnando ad esso una nuova missione produttiva in una prospettiva certa e sempre in ambito Finmeccanica. E’ questo che preoccupa le istituzioni, dato che Alenia informalmente lascia intendere che non si farà ricorso a licenziamenti ma a prepensionamenti incentivati e alla mobilità verso Alenia Grottaglie per i 72 dipendenti attuali.

Il Comune e la Provincia di Brindisi hanno già preso posizione con una nota congiunta diramata nella prima serata, e in riferimento alla riunione di Roma di domani mattina il sindaco Domenico Mennitti e il predente della Provincia, Massimo Ferrarese hanno dichiarato: “Le istituzioni locali attendono di conoscere l’esito dell’incontro ed intanto esprimono assoluta contrarietà a qualsiasi ipotesi di dismissione delle attività operanti a Brindisi. Una decisione in tal senso segnerebbe per la città  la perdita di un segmento importante della filiera aeronautica, rappresentata dalla trasformazione e manutenzione di aeromobili civili e militari”.

“Contro questa sciagurata ipotesi –si legge ancora nel comunicato congiunto- gli enti locali sono da sempre attestati e rivendicano il rispetto da parte di  Alenia dell’impegno a tutelare gli equilibri produttivi sul territorio salentino. Inoltre la chiusura del centro di Brindisi comporterebbe una serie di disagi per le maestranze, dotate di grande professionalità ed esperienza. Sulla base delle decisioni che emergeranno dall’incontro di domani la Provincia ed il Comune di Brindisi si riservano di assumere le proprie determinazioni”.

Anche il Pd ha preso posizione, con un comunicato a firma dei segretari provinciale, Corrado Tarantino, e cittadino Enzo Casone, ed uno del circolo di fabbrica: “Alenia, di proprietà della Finmeccanica, non può operare in una dimensione di mera ristrutturazione sulla base dell’attuale situazione, ma deve essere capace di guardare ad uno sviluppo che rilanci qualitativamente la propria presenza nel Sud, specie dove il tessuto produttivo dà garanzie di professionalità e di certificazione”.

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