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Eataly apre a Bari. Con polemiche

BARI – L’inaugurazione è fissata per martedì pomeriggio alle 18, ma le carte sono ancora tutte da sistemare, e nei Palazzi cittadini gli incontri si susseguono a ritmo frenetico per evitare intoppi e sciogliere gli ultimi nodi. L’apertura di Eataly a Bari si è trasformata nella solita storia all’italiana.

BARI – L’inaugurazione è fissata per martedì pomeriggio alle 18, ma le carte sono ancora tutte da sistemare, e nei Palazzi cittadini gli incontri si susseguono a ritmo frenetico per evitare intoppi e sciogliere gli ultimi nodi. L’apertura di Eataly a Bari si è trasformata nella solita storia all’italiana. Ottomila metri quadrati di esposizione nella Fiera del Levante, 12 milioni di investimento (8 soltanto per rimettere a posto lo stabile ottenuto in fiera), 130 posti di lavoro, ma anche tanta burocrazia e qualche scivolone amministrativo.

Alla fine, per evitare figuracce, è dovuto intervenire il sindaco Emiliano, che ieri ha incontrato Oscar Farinetti, il fondatore del brand, per assicurargli che non ci saranno problemi, malgrado qualche ora prima dagli uffici comunali e regionali avessero messo in dubbio la regolarità dell’iniziativa imprenditoriale, che si presenta sotto forma di iniziativa fieristica permanente e dunque non deve sottostare all’iter burocratico previsto per le altre superfici commerciali.

Ai ristoratori locali la cosa non è andata giù, mentre qualche esponente politico d’opposizione ha fatto notare che grazie alla benevolenza della Fiera del Levante, Eataly pagherà per 30 anni un canone irrisorio (ma è lo stesso concesso a tutte le aziende che hanno risposto alla manifestazione di interessi pubblicata due anni fa…).

Manca pochissimo al taglio del nastro (che ci sarà), ma per i soci di Eataly Puglia la corsa non è ancora finita. Tra i soci di Farinetti (che detiene il 52% delle azioni della società) figurano l’avvocato barese Fabrizio Lombardo Pijola (presidente senza deleghe, che detiene il 24% delle azioni, intestate a sua figlia), i fratelli coratini Francesco, Beniamino e Pasquale Casillo (20%), il cavaliere barese Michele Annoscia (4%). Gli amministratori delegati della società sono i figli di Farinetti, Nicola e Francesco.

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