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Economia, Brindisi guarisce meglio della Puglia ma la disoccupazione preoccupa

BRINDISI - Decolla il turismo e cresce il numero complessivo delle imprese attive, mentre drammaticamente cresce anche il numero dei disoccupati. E' un ritratto ottimista ma con prudenza quello consegnato dalla relazione annuale della Camera di commercio sullo sviluppo del territorio brindisino, resa pubblica oggi nel corso della 9^ Giornata dell'Economia. Ha aperto i lavori il segretario generale della Camera di Commercio Eupremio Carrozzo, mentre il “Rapporto Brindisi 2011” è stato presentato da Francesco Giaccari, docente della facoltà di Economia dell'Università del Salento, cui ha fatto seguito il presidente di Camcommercio Brindisi Alfredo Malcarne, con la relazione sull'andamento della gestione camerale nel 2010.

BRINDISI - Decolla il turismo e cresce il numero complessivo delle imprese attive, mentre drammaticamente cresce anche il numero dei disoccupati. E' un ritratto ottimista ma con prudenza quello consegnato dalla relazione annuale della Camera di commercio sullo sviluppo del territorio brindisino, resa pubblica oggi nel corso della 9^ Giornata dell'Economia. Ha aperto i lavori il segretario generale della Camera di Commercio Eupremio Carrozzo, mentre il “Rapporto Brindisi 2011” è stato presentato da Francesco Giaccari, docente della facoltà di Economia dell'Università del Salento, cui ha fatto seguito il presidente di Camcommercio Brindisi Alfredo Malcarne, con la relazione sull'andamento della gestione camerale nel 2010.

Spazio poi alle imprese, con le testimonianze del direttore della Confcommercio Giuseppe Marchionna, con l'amministratore unico della "C. e G." Angelo Contessa, con il direttore di Oleopuglia Antonio Giannuzzi e con il direttore di Retecamere Claudio Cipollini. Le conclusioni sono state affidate all'assessore regionale ai Lavori Pubblici Fabiano Amati. Nel corso della manifestazione sono state premiate le imprese storiche della provincia di Brindisi "Titishipping" (una delle due aziende pugliesi inserite nel Registro delle Imprese storiche italiane) e il "Saponificio L'Abbate" di Fasano.

“Nell’ultimo anno sono stati avvertiti dei timidi segnali di ripresa che lasciano anche intravedere la presenza di fattori positivi e di future possibilità di sviluppo, per quanto permangano ancora evidenti i segni di debolezza che contraddistinguono il tessuto produttivo locale”, è stato questo l'incipit della relazione del presidente Alfredo Malcarne, sintesi dei dati relativi ai vari settori dell'economia brindisina. Le ragioni di prudente ottimismo si fondano innanzitutto sul dato complessivo del 2010 in controtendenza rispetto al 2009, presentando un tasso di sviluppo positivo pari allo 0,87, percentuale che si attesta comunque a livelli inferiori rispetto al corrispondente dato nazionale, pari all'1,19 per cento.

“Infatti, il 2010 si è chiuso con un buon risultato per il sistema produttivo locale – ha sottolineato Malcarne -, il numero di imprese registrate risulta pari a 37.768, di cui 33.312 attive, ed il numero delle nuove iscrizioni (2.502) risulta superiore rispetto al numero delle imprese che hanno cessato l’attività (2.176), con un aumento complessivo del numero di imprese pari a 326”. Val la pena di sottolineare, insomma, che il 2010 è l'anno in cui, dopo il 2005, si è verificato il minor numero di cessazioni aziendali.

Particolarmente significativi i dati relativi ai singoli settori economici: in continua flessione il trend di crescita dell'agricoltura, mentre si registra una crescita continua del settore delle costruzioni e degli alberghi e ristoranti, e permane la tendenza, già manifestata a partire dal 2005, verso un calo demografico delle attività manifatturiere. “Con riferimento al settore del turismo, è possibile rilevare che gli andamenti positivi registrati nel 2009 risultano confermati nel 2010, anno in cui è possibile registrare degli ulteriori miglioramenti”, ha sottolineato Alfredo Malcarne, “L’economia turistica brindisina denota, quindi, una stabile capacità di crescita anche in periodi di congiuntura economica sfavorevole non solo a livello locale e nazionale, ma anche globale”.

All'incremento complessivo delle strutture ricettive si somma il dato particolare relativo ai B&B, che rappresentano da soli il 49,52 per cento delle strutture ricettive presenti sul territorio. Positivo anche il numero relativo ai flussi, con un incremento, rispetto al 2009, sia degli arrivi (pari a 302.036 con un aumento del 7,9 per cento), sia delle presenze (corrispondenti a 1.374.367 ed aumentate del 7,1 per cento). Peraltro, il 2010 rappresenta l’anno con il maggior numero di presenze a partire dal 2005, dato da imputarsi essenzialmente alla crescita delle presenze di turisti stranieri.

L'analisi delle singole aree territoriali della provincia ha evidenziato invece il primato della città di Brindisi per il maggior numero, in valore assoluto, di imprese registrate (6.740) ed attive (5.454), seguita dal Comune di Fasano. Il sistema imprenditoriale brindisino, nello specifico, è rappresentato in misura rilevante (20,17 per cento) da attività artigianali cui si riconducono ben 7.620 imprese registrate su un totale di 37.768 imprese registrate. Nel 2010, tuttavia, l’artigianato sembra accusare maggiormente gli effetti della crisi poiché il tasso di crescita demografica delle imprese artigiane assume valore negativo (-0,07 per cento), in linea con l’andamento regionale (-0,58 per cento) e nazionale (-0,34 per cento), ma in contrasto con il dato positivo del 2009 (+0,02 per cento).

Il capitolo nero della relazione di Camcommercio è quello relativo all'occupazione. Nello specifico, è emerso che il tasso di occupazione a fine 2010 risulta (da fonte Istat) pari al 41,2 per cento, inferiore al dato regionale di 3,2 punti percentuali, e a quello nazionale di 15,7 punti percentuali. Rispetto al 2009, il dato provinciale registra una flessione del numero degli occupati di circa 4.000 unità. Sempre secondo i dati Istat, alla fine del 2010, le persone in cerca di occupazione risultato superiori a 19.000 unità, determinando un tasso di disoccupazione provinciale pari al 14,7 per cento (leggermente superiore al dato regionale pari al 13,5 per cento e quasi doppio rispetto al tasso di disoccupazione registrato a livello nazionale dell' 8,4 per cento).

Confortanti invece le previsioni per il futuro proiettate sino al 2013. Le stime operate con riferimento al tasso di crescita del valore aggiunto prospettano una ripresa più accelerata del tessuto produttivo brindisino (da -2,5% del periodo 2009-2010 al +1,2% del periodo 2012-2013) rispetto a quella prevista per la regione Puglia (da -2,4% al +0,9%) e per le regioni del Mezzogiorno (da -2% al +0,9%). “Gli scenari previsionali al 2013, quindi, lasciano presagire per la provincia di Brindisi una inversione di tendenza rispetto al triennio precedente 2009-2011 – ha concluso Malcarne -, con un tasso di variazione del valore aggiunto che, secondo le stime, dovrebbe superare le corrispondenti previsioni formulate per la regione Puglia ed il Mezzogiorno d’Italia.

I dati prevedono, invece, una permanenza di un gap negativo rispetto al dato nazionale di 0,2 punti percentuali. Con riferimento all’occupazione, le previsioni medie elaborate per il 2013 sembrano evidenziare una ripresa (si passa dal -2,6% del periodo 2009-2010 ad una stima dello 0,4% per il periodo 2012-2013) che prospetta una crescita leggermente superiore al dato prospettato a livello regionale (+0,3%), ma inferiore a quello previsto su scala nazionale (+0,6%). In termini di valori percentuali a fine periodo, la crescita del tasso di occupazione prevista per la provincia di Brindisi si rivela piuttosto contenuta e la stima del tasso di disoccupazione (14,1%) evidenzia la permanenza di un gap consistente rispetto al dato nazionale (8,2%)”.

Dall'analisi alle proposte per il rilancio, come quella avanzata dal direttore di Confcommercio Pino Marchionna, secondo cui uscire dalla crisi è possibile, non solo a parole. L'idea lanciata è quella del Distretto urbano del commercio, visione di una città futuribile, costruita a partire dalla riqualificazione complessiva del commercio nell'area urbana, con riguardo al tempo di vita complessivo da offrire al cittadino, improntato sulla qualità, naturalmente per effetto di una azione sinergica fra privati e enti locali. Tre gli obiettivi da perseguire sul medio e lungo termine: coordinare l’offerta commerciale complessiva, per specializzarla e tipizzarla sempre più non solo in funzione della domanda esplicita, ma anche dei bisogni non espressi dalla popolazione; sostenere commercialmente i flussi di visitatori attratti dalla vivibilità, ma anche dalle molteplici iniziative socio-culturali organizzate nella città; realizzare una struttura di Town Centre Management, che diventi il luogo fisico e virtuale del confronto permanente sui percorsi e sugli obiettivi che la Città persegue.

“Obiettivi strategici dovranno essere sviluppati e gestiti da un Tavolo di Lavoro Unitario – ha sottolineato Marchionna - da costituire con la partecipazione di tutti gli stakeholders, enti Locali, associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali, associazioni di tutela dei consumatori, associazioni culturali e del terzo settore, movimenti ambientalisti”. Progetto corale insomma, contro ogni modello di sviluppo calato dall'alto.

Dagli avveniristici scenari del futuro (prossimo) alle realtà vive, operative, presenti, come la C&G dell'imprenditore Angelo Contessa, esempio di come si può rilanciare il settore edile, come l'azienda edile in questione nata nel pieno della bufera Tangentopoli. In quella stagione buia della storia “il pubblico ebbe il coraggio di intraprendere un nuovo percorso nell’affidamento dei lavori: appalti, nel rispetto delle norme, alle micro imprese locali, in cambio le imprese, tra cui la mia, garantivano la realizzazione di opere pubbliche con qualità e nei tempi. Altro punto di forza su cui la C&G ha strutturato la sua crescita è la costante ricerca di certificazioni, anche quando qualcuno diceva che erano inutili”. I risultati, non hanno tardato ad arrivare. Oggi l'azienda conta commissioni da Genova a Bologna passando per Olbia, il nuovo terminal per aerei privati dell’aereoporto di Olbia- Costa Smeralda porta la firma della C&G, ed è l’unica opera completata per il G8 della Maddalena prima del trasferimento a L’Aquila, fino a Mesagne, con il restauro delle facciate della chiesa dell’Immacolata di Mesagne per conto della Diocesi di Brindisi-Ostuni, solo per citare qualche esempio. Qualità, celerità, e rispetto del territorio nel quale si opera: la chiave di volta per uno sviluppo possibile.

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