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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Federalismo demaniale, il Comune allo Stato: "Dateci Forte a Mare"

BRINDISI – Il pezzo pregiato, nella lista delle richieste del Comune di Brindisi, è il Castello Alfonsino (o Forte a Mare). Poi ci sono le vecchie caserme in città, le batterie costiere, i rifugi antiaerei, l’ex Parco Bove. L’amministrazione comunale di Brindisi ha inviato a Roma l’elenco dei beni dei quali auspica il trasferimento da parte dello Stato alla municipalità. A titolo non oneroso.

BRINDISI – Il pezzo pregiato, nella lista delle richieste del Comune di Brindisi, è il Castello Alfonsino (o Forte a Mare). Poi ci sono le vecchie caserme in città, le batterie costiere, i rifugi antiaerei, l’ex Parco Bove. L’amministrazione comunale di Brindisi ha inviato a Roma l’elenco dei beni dei quali auspica il trasferimento da parte dello Stato alla municipalità. A titolo non oneroso.

Dopo mesi di gestazione e di valutazioni, sulla mappa dei beni individuati come alienabili nell’ambito del federalismo demaniale, ecco la selezione degli immobili di interesse culturale, quindi escludibili dalle aste ma da inserire in precisi piani di valorizzazione per il trasferimento alle Regioni e agli enti locali. Ovviamente il presupposto deve essere, oltre quello del reale interesse culturale e storico su cui è ancorata la richiesta, anche l’intento concreto di fare in modo che tutto ciò si traduca in cespiti finanziari a supporto della stabilità del bilancio comunale.

“La giunta comunale di Brindisi ha approvato, in data odierna, una delibera riguardante la volontà di acquisire al patrimonio della città i beni resi disponibili dall’Agenzia del Demanio”, fa sapere il vicesindaco Mauro D’Attis (si allega elenco). “Con lo stesso atto deliberativo si è stabilito di chiedere di poter acquisire alcuni beni culturali che rappresenterebbero una concreta opportunità per il territorio”.

La giunta ha quindi “predisposto la richiesta di attivazione del procedimento, illustrando le finalità e le linee strategiche generali che si intendono perseguire attraverso l’acquisizione del bene”. D’Attis ha sottolineato che “è evidente che intendiamo fare tutto il possibile perché il Castello Alfonsino entri a far parte del patrimonio comunale, affinché lo stesso possa essere utilizzato anche per la promozione turistica della città di Brindisi”.

Si dovrà perciò verificare “se sussistano le condizioni affinché parte degli immobili appartenenti al patrimonio culturale statale presenti sul territorio comunale possano eventualmente rientrare in accordi di valorizzazione, nella prospettiva di un trasferimento a titolo non oneroso al patrimonio comunale”, secondo quanto previsto dal  D.Lgs. 28 maggio 2010, n. 85, “recante attribuzione a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni di un proprio patrimonio in attuazione dell’art. 19 della legge n. 42/2009”.

Ce la farà, il Comune di Brindisi, ad ottenere l’ok dal Ministero dei beni Culturali e dall’Agenzia del Demanio? Si vedrà. Ma ecco l’elenco sommario delle richieste di trasferimento di beni. Per l’approfondimento su ubicazione e storia di ciascuno, si rimanda ad uno dei file in allegato, quello della richiesta da parte del Comune, mentre l’altro è l’elenco dei beni che lo Stato considera alienabili in territorio brindisino.

Ex Caserma Ederle di piazza Castello; il Castello Alfonsino o Aragonese; terreno e fabbricati rurali costituenti l’ex Batteria 512 e 521 “Menga” Santa Teresa, della strada Santa Teresa che costeggia il lato dell’aeroporto che si affaccia sul mare (ampi locali voltati, scale elicoidali sistemi di collegamento esterno con gradini in pietra calcarea su aperture con archi a tutto sesto e strutture in cemento armato, destinati ad alloggi, uffici, servizi e locali accessori, con muri perimetrali che raggiungono spessori anche di nove metri e coperture, sempre in calcestruzzo, con spessori di circa tre metri).

Ex Polveriera Cillarese - Minnuta (posizione strategica rispetto all’area del Seno di Ponente e del Parco del Cillarese); ex Ricovero antiaereo via Colonna (con un muro perimetrale di età compresa tra l’epoca romana ed il XV secolo);  ex Ricovero antiaereo Bastioni del Cristo- Porta Lecce (Il bene fa parte del complesso monumentale di Porta Lecce e dell’attiguo bastione);  ex Polveriera del Cillarese – Cillarese (stessa funzione della parte che interessa la Minnuta).

Ex Caserma della Guardia di Finanza - Torre Cavallo (posizione è strategica, all’interno delle aree di bonifica della area industriale e vicino all’area ambientale e storico delle isole delle Pedagne, individuate quali beni di interesse culturale); ex Batteria R/636 di Punta del Serrone (si trova in una area densamente interessata da attività ricettivo - turistico ed edilizia di carattere stagionale, oggetto di una pianificazione di recupero e riqualificazione).

Ex Batteria Benedetto Brin (opera di difesa costiera, come per le altre citate, realizzata a partire dal primo conflitto mondiale, in epoca recente in qualche modo inglobata entro strutture ricettivo - turistiche ed attualmente in stato di non utilizzo); ex Caserma Carafa (nell’area del Castello Svevo di terra, ex convento benedettino, data la contiguità con un bene di interesse nazionale, quale la Chiesa di San Benedetto, il recupero e la rifunzionalizzazione del monastero costituirebbe un  intervento strategico per la costruzione di un nuovo polo museale, con finalità anche di accoglienza e sosta per i tanti turisti e visitatori).

Parco Bove o “Campo Paradiso” (area di intervento  del  “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile).

Schema_richiesta_trasferimento beni

Elenco Beni Trasferibili al 25.6.2011

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