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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Ostuni

Fumi e polemiche: la puzza di sansa torna ad ammorbare la Città bianca

OSTUNI - Sulla marina si alzano i fumi. Ed in città torna a respirarsi puzza di sansa. Nel vivo della campagna olearia, si ripropone così l’annoso problema legato allo smaltimento dei residui derivanti dalla lavorazione delle olive. Sotto accusa, di conseguenza, insieme agli oleifici operanti all’interno del centro urbano (dotati per lo più di vasche a cielo aperto, per l’accumulo temporaneo delle sostanze di scarto), finisce ancora una volta il sansificio sito a ridosso della stazione ferroviaria di Ostuni, nel cuore della Zona industriale della Città bianca.

OSTUNI - Sulla marina si alzano i fumi. Ed in città torna a respirarsi puzza di sansa. Nel vivo  della campagna olearia, si ripropone così l’annoso problema legato allo smaltimento dei residui derivanti dalla lavorazione delle olive. Sotto accusa, di conseguenza, insieme agli oleifici operanti all’interno del centro urbano (dotati per lo più di vasche a cielo aperto, per l’accumulo temporaneo delle sostanze di scarto), finisce ancora una volta il sansificio sito a ridosso della stazione ferroviaria di Ostuni, nel cuore della Zona industriale della Città bianca.

Un impianto già più volte in passato finito nell’occhio del ciclone e che qualche tempo fa spinse la pubblica amministrazione locale ad emettere a carico dello stabilimento una ordinanza di chiusura, poi revocata e sostituita da una autorizzazione provvisoria, concessa a seguito di specifici lavori di ammodernamento e messa in sicurezza degli impianti eseguiti dalla società proprietaria del sansificio.

A prendere per primi posizione sulla vicenda, riproponendo all’attenzione della Pubblica amministrazione il disagio legato all’emissione in atmosfera del puzzolente fumo della sansa,  sono gli stessi operatori e residenti della zona industriale che qualche anno fa contro l’attività del sansificio erano scesi in campo. A causa della puzza, infatti, diversi operai, costretti peraltro ad utilizzare mascherine di protezione, furono colti da malore, tanto da spingere i loro datori di lavoro a sospendere l’attività in determinate ore della giornata. Circostanza che provocò una pubblica manifestazione di protesta.

“Anche quest’anno si sta riproponendo l’annoso problema delle emissioni maleodoranti provenienti dal sansificio ubicato nei pressi della stazione ferroviaria. Eppure la società proprietaria dello stabilimento aveva assicurato, a seguito delle vibranti proteste della cittadinanza, che avrebbe adeguato gli impianti in maniera tale da eliminare il fastidioso inconveniente. A questo punto si intervenga concretamente per la soluzione della questione”.

Che il problema sia particolarmente sentito tra la cittadinanza, ed in particolare tra i lavoratori ed i residenti della locale Zona industriale, è un fatto ormai acclarato. Ma il cattivo odore, in questi giorni di festa, non è certo sfuggito ai turisti. Persino nei giorni di Natale e di Capodanno la puzza della sansa ha reso irrespirabile l’aria in diversi quartieri della Città bianca, compreso il Centro storico, meta preferita dai vacanzieri: “Un danno di immagine, accusano i commercianti - cui sarebbe il caso, una volta per tutte, di porre rimedio”.

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