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Futuro centrale Cerano: "Chiarezza su lavoratori e possibili investimenti"

Il senatore Roberto Marti l’avvio di un apposito affare assegnato presso la decima commissione Industria del senato, coinvolgendo enel ed enti locali

BRINDISI - Il senatore Roberto Marti (Lega) chiede che in senato si apra un confronto sul futuro della centrale Enel Federico II di Cerano, tramite l’avvio di un apposito affare assegnato presso la decima commissione Industria del senato, che preveda il coinvolgimento del gruppo Enel e delle amministrazioni locali. L’obiettivo è quello di “elaborare una apposita risoluzione al governo in merito alle strategie industriali future e di comprendere: quali saranno - si legge in una nota di Marti - le decisioni che riguarderanno nell'immediato l'impianto e i lavoratori della Centrale Federico II di Cerano; quali e quanti possibili investimenti saranno previsti anche tenendo conto delle risorse del Pnrr, o come eventualmente Enel vorrà rendere protagonista Brindisi nei suoi progetti futuri in campo di evoluzione e transizione ecologica, tenendo conto di come il territorio brindisino abbia rappresentato e rappresenti ancora oggi una straordinaria risorsa per soddisfare le esigenze energetiche nazionali”. 

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Il dibattito sul futuro del polo energetico di Brindisi è scturito dalla decisione di Terna, azienda di Trasmissione Elettrica Rete Nazionale in seno all'Enel, di evidenziare che “il sistema elettrico della macro-area di Brindisi non ha attualmente necessità di ulteriore capacità a gas”. 

“Le conseguenze della chiusura della centrale di Cerano nel 2025, se non almeno in parte compensate dalla realizzazione del nuovo gruppo a turbogas – afferma Marti - causeranno gravissime ripercussioni sul territorio brindisino, già fortemente penalizzato dalla crisi di settori vitali come quelli aeronautico e metalmeccanico. Se si tiene conto che la centrale ‘Federico II’ di Brindisi con il suo indotto ha rappresentato un punto di sviluppo sia in tema economico, sia in tema occupazionale per l'intero territorio e che nel contempo la provincia brindisina ha pagato un grande prezzo sotto il profilo di salute pubblica e di tutela ambientale (così come è stato evidenziato in molti report epidemiologici), il dietrofront messo in campo dal gruppo energetico, sarebbe un contraccolpo molto grave per la tenuta socio-economica per l'intera provincia di Brindis”.  Marti fa riferimento a uno dei titoli della Memoria sul Pnrr (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza)" del gruppo Enel in audizione in Senato l'11 Marzo 2021:  "Il mondo dell'energia è in completa trasformazione ed il Gruppo Enel è al centro di questo cambiamento", questo uno dei titoli della "Memoria sul Pnrr (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza)" del gruppo Enel in audizione in Senato l'11 Marzo 2021. 

“Rispetto alla Missione numero 6 del Pnrr – prosegue Marti - Enel ha focalizzato la propria attenzione ed individuato progetti di possibile interesse per il rilancio dell’economia e della competitività del Paese in particolare per la “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e le ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’.  In tal senso Enel, così come viene citato in audizione dallo stesso gruppo, accoglie con molto favore la decisione del Governo di dedicare risorse alla componente ‘economia circolare’, in particolare quando incentrata sul sostegno a progetti innovativi di decarbonizzazione coniugati, appunto, con processi di economia circolare”.

“Il programma di decarbonizzazione avviato in Italia da Enel – si legge ancora nella nota del senatore - prevede lo sviluppo di energie rinnovabili in tutto il territorio italiano e la chiusura degli impianti a carbone entro il 2025 (in coerenza con le tempistiche previste dal Pniec), per sostituirli con nuovi poli energetici costituiti da impianti a fonti rinnovabili, impianti di accumulo e impianti a gas.  Questi ultimi nella misura strettamente necessaria per mantenere in sicurezza il sistema elettrico italiano”. 

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