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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Gasdotti Emiliano tira la volata a Eagle Lng e polemizza con Tap

Non è citato neppure una volta il territorio brindisino, almeno stando al comunicato stampa,  nel discorso con cui stamani il presidente della Regione Puglia ha tirato la volata al progetto del gasdotto Eagle Lng del Gruppo Falcione

Non è citato neppure una volta il territorio brindisino, almeno stando al comunicato stampa,  nel discorso con cui stamani il presidente della Regione Puglia ha tirato la volata al progetto del gasdotto Eagle Lng del Gruppo Falcione, anche se partirà da una nave rigassificatore ormeggiata a cinque miglia dalla costa albanese, e che dopo poco più di cento chilometri sbarcherà – secondo i piani – sulla costa di Lendinuso, marina di Torchiarolo.

Prima ancora che si concluda il procedimento di Valutazione di impatto ambientale presso il Ministero dell’Ambiente, Michele Emiliano ha definito “a basso impatto” il gasdotto Eagle Lng, apprezzando il fatto he il Gruppo Falcione abbia coinvolto la Regione Puglia a tempo debito.

Evidente il cenno polemico al consorzio Tap, che sta realizzando il gasdotto da Valona a San Foca tra le proteste delle amministrazioni locali, ma chi ha buona memoria sa bene che anche Trans Adriatic Pipeline svolse una approfondita campagna di incontri all’esordio quando si stavano valutando ben quattro ipotesi di approdo del gasdotto attorno a Brindisi poi tutte scartate per ragioni tecniche o ambientali prima di puntare sull’opzione San Foca. Sino a quando era in ballo Brindisi nessuno si sognò di dichiarare guerra a Tap.

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Nel comunicato con le dichiarazioni di Emiliano un altro passaggio polemico contro Tap è quello sulla prateria di posidonia che nello Studio di impatto ambientale dello stesso consorzio Tap impedisce il passaggio del gasdotto sui fondali a sud di Brindisi, ed  ha fatto scartare l’ipotesi dello sbarco della condotta su quel tratto di costa, mentre questo problema pare non esista per Eagle Lng che dichiara nel proprio Sia di non attraversare alcun Sito di interesse comunitario.

Il governatore della Puglia dice che finalmente lo studio di un’altra società (il Gruppo Falcione) rende giustizia alla verità e cioè che anche il gasdotto Tap avrebbe potuto approdare a sud di Brindisi come vorrebbero i sindaci del Sud Salento, i politici e gli ambientalisti leccesi, e lo stesso Michele Emiliano. Ma un Sic di prateria di posidonia non si può modificare nella sua estensione a seconda dei Sia di questo o quel progetto e si spera che il Ministero dell’Ambiente sia in possesso delle carte dei fondali che possono chiudere questa poco edificante aspetto della vicenda rendendo giustizia alla effettiva realtà dei fatti.

Nel silenzio siderale degli esponenti della maggioranza che regge la Regione Puglia, e tra sporadici attacchi delle opposizioni, un reale confronto sul progetto Eagle Lng non decolla e mancano le reazioni delle amministrazioni locali interessate, dei sindacati e della politica brindisina. Emiliano pertanto a quanto pare non ha interlocutori in zona e il gasdotto se lo è presentato nella sede della Regione Puglia in via Barberini a Roma.

IL COMUNICATO DEL GOVERNATORE EMILIANO SUL PROGETTO EAGLE LNG

“Oggi è stato presentato il progetto per un gasdotto inaugurando un nuovo modello di relazione con le imprese che intendono realizzare in Puglia opere ad alto impatto ambientale. Chiederemo a tutte le persone interessate ad opere di questo tipo di prendere subito contatto con la Regione Puglia per presentare i loro progetti, renderli chiari e intelligibili, in modo tale da evitare equivoci, imposizioni, forzature e in modo tale che le decisioni partano dal basso, dalle popolazioni che devono ricevere queste opere e che devono in qualche modo comprenderne l’importanza per se stesse e per il Paese. E questo lo faremo anche grazie alla nostra Legge sulla Partecipazione.

L’importanza di questa conferenza stampa è nel metodo che questa azienda ha scelto di avere nei confronti della Regione Puglia, siamo stati rispettati da queste imprese. E siamo qui in senso di gratitudine per questo rispetto che in altri casi è mancato nei nostri confronti e per sottolineare la particolare attenzione verso tutti coloro che in Puglia vogliono intraprendere attività economiche”.

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Lo ha detto oggi il presidente Michele Emiliano nel corso della conferenza stampa di Eagle LNG Terminal & Pipeline, a Roma, per la presentazione del progetto di interconnector italo-albanese. Il progetto è finalizzato alla realizzazione di un terminale di importazione e rigassificazione di GNL (Gas Naturale Liquido) costituito da nave FSRU ancorata in Albania e pipeline sottomarina per il trasporto del gas, in direzione italiana, e approdo in Puglia, a sud di Brindisi.

Eagle LNG si fonda su un progetto a basso impatto ambientale, tanto in Albania (nave di rigassificazione ancorata a cinque chilometri da una costa pressoché disabitata e di scarsa rilevanza ambientale), quanto in Italia. L’approdo in Puglia, a sud di Brindisi, è stato individuato a seguito di SIA (Studio di Impatto Ambientale). Il percorso a mare della pipeline non attraversa posidoneti. L'area che potrebbe interessare l'approdo del gasdotto non ricade in aree protette, ha un basso sviluppo urbano ed è prossima alle reti stradali e al punto di connessione con la rete di trasporto di Snam Rete Gas.

“Quest’opera è italo-albanese – ha detto Emiliano - i rapporti politici e istituzionali tra Puglia e Albania sono ottimi. Con riferimento ai gasdotti dimostriamo che in Puglia non soffriamo della sindrome Nimby, non siamo dei rivoltosi, siamo persone che ragionano e che quando devono sacrificare in parte le proprie prerogative ambientali, intendono farlo con la ragionevole aspettativa che quello sia il danno minimo, con il vantaggio massimo.

Speriamo con questa giornata di far saltare la retorica che spesso il Governo romano utilizza nei confronti della Puglia prendendoci in giro e dicendo che noi per quattro ulivi non vogliamo fare un gasdotto. Ovviamente è un modo offensivo di rivolgersi alla Regione Puglia e a coloro che stanno combattendo per evitare che il gasdotto Tap arrivi nel posto più sbagliato che la regione possa offrire a questo tipo di opera, su una delle nostre spiagge più belle. Come rileva lo studio del fondale marino fatto dal gruppo Eagle, ci sono altri luoghi dove la poseidonia non è presente e dove quindi possono approdare gasdotti.

La favoletta che l’unico posto su 900 km di costa dove far approdare il gasdotto Tap è solo Melendugno non ce la beviamo e adesso abbiamo anche il supporto tecnico di altre imprese che in epoca non sospetta avevano fatto questi accertamenti”.

Il progetto Eagle LNG, dall'anno 2013, è compreso negli annuali decreti direttoriali del Ministero dello Sviluppo Economico con cui è aggiornata la Rete nazionale dei gasdotti. L'Unione europea ha riconosciuto Eagle LNG quale progetto PECI (Project of Energy Community Interest), qualifica assegnata esclusivamente a dieci infrastrutture, per l'approvvigionamento di gas, ritenute strategiche per gli interessi energetici continentali.

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 “Nella presentazione che oggi è stata fatta di quest’opera – ha aggiunto il presidente - rilevo elementi che meritano approfondimento. Questa è un’opera che costa circa 700milioni anziché 45 miliardi, porta lo stesso quantitativo del Tap senza però chiedere al consumatore italiano di pagare circa 200 milioni per l’adduzione del gas alla rete Snam, non ha bisogno di finanziamenti da parte della Banca europea che al Tap invece dovrà dare 30 miliardi di euro, non ha bisogno di avere deroghe sull’utilizzo esclusivo della struttura e potrà consentire a qualunque fornitore di gas dell’Italia di attaccarsi e di utilizzare il gasdotto anche in concorrenza con l’azienda che lo costruirà.

Mi sembra anche un’opera più rispettosa della Puglia e dell’ambiente, fermo restando che ogni grande infrastruttura dovrà passare adesso da una procedura partecipata come previsto dalla nuova legge regionale. Stamattina ho parlato con il sindaco di Torchiarolo Nicola Serinelli e l’ho rassicurato da questo punto di vista”.

“La vicenda Tap  - ha detto Emiliano in risposta ai giornalisti - non può essere chiusa, anche alla luce degli elementi che oggi sono stati forniti. Abbiamo due progetti che non sono alternativi che però devono essere esaminati entrambi, alle stesse condizioni e alle stesse regole.

Non è possibile che uno dei due progetti sia gradito a qualcuno e l’altro non venga neanche nominato. Ho scoperto dell’esistenza del progetto Eagle per caso, attraverso canali non istituzionali, perché mai nessuno al Ministero per lo sviluppo economico mi aveva detto che pendeva un’altra istruttoria per quest’altro gasdotto, Quindi in tutto sono tre, Tap, Poseidon e Eagle. E quando vogliono discutere con la Puglia per stabilire quali di queste opere sono più convenienti e meno impattanti? Prima si comincia meglio è”.

 Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Edmondo Falcione, presidente Gruppo Falcione Eagle Lng, e Fabio Greco, managing director Eagle Lng.

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