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Giurgola vuole ipotecare due banchine e legare le mani al successore

BRINDISI – Ma, per caso, il ministro Altero Matteoli ha riconfermato Giuseppe Giurgola alla presidenza dell’Autorità Portuale di Brindisi? Tra il silenzio totale piombato sul tema della designazione del nuovo presidente, e il lavoro che lo stesso Giurgola in scadenza a marzo si sta portando avanti, il sospetto non è fuori luogo. Ci sono stati intanto cambi nel Comitato portuale che sarebbe stato opportuno lasciare al successore (anche perché tutta questa fretta non si è vista quando si trattava di sostituire l’avvocato Giovanni Faggiano dimissionario), e ci sono anche integrazioni dello staff dell’ultima ora. Ma anche decisioni portate all’attenzione di una riunione del Comitato portuale convocata in tutta fretta per sabato 26 mattina in prima convocazione e lunedì 28 pomeriggio in seconda, con al centro un’ondata di concessioni tra le quali due in particolare sarebbe stato opportuno lasciare al successore (a meno che non sia Giurgola medesimo): una riguarda le navi da crociera, l’altra le gasiere del terminalista Coperoil, che lavora per il deposito di gpl della Ipem.

BRINDISI – Ma, per caso, il ministro Altero Matteoli ha riconfermato Giuseppe Giurgola alla presidenza dell’Autorità Portuale di Brindisi? Tra il silenzio totale piombato sul tema della designazione del nuovo presidente, e il lavoro che lo stesso Giurgola in scadenza a marzo si sta portando avanti, il sospetto non è fuori luogo. Ci sono stati intanto cambi nel Comitato portuale che sarebbe stato opportuno lasciare al successore (anche perché tutta questa fretta non si è vista quando si trattava di sostituire l’avvocato Giovanni Faggiano dimissionario), e ci sono anche integrazioni dello staff dell’ultima ora. Ma anche decisioni portate all’attenzione di una riunione del Comitato portuale convocata in tutta fretta per sabato 26 mattina in prima convocazione e lunedì 28 pomeriggio in seconda, con al centro un’ondata di concessioni tra le quali due in particolare sarebbe stato opportuno lasciare al successore (a meno che non sia Giurgola medesimo): una riguarda le navi da crociera, l’altra le gasiere del terminalista Coperoil, che lavora per il deposito di gpl della Ipem.

Sicurezza portuale e operazione Coperoil - E in tutta questa agitazione di fine mandato si scopre anche che la gestione giunta in scadenza dell’Autorità portuale ha sempre ritenuto superfluo che il porto di Brindisi si dotasse di un “Rapporto integrato di sicurezza portuale” malgrado la presenza di un Petrolchimico, di una centrale termoelettrica, di un traffico di navi gasiere con sostanze altamente  esplosive come etilene, propilene, gas propano liquido, benzina. Con la seguente motivazione: “In merito a quest’ultimo aspetto, questa Autorità ha sostenuto sino a pochi mesi addietro che, ai sensi della normativa richiamata, non sussistono per il porto di Brindisi le condizioni di legge per l’elaborazione del citato Rapporto Integrato, in considerazione che non sono presenti nell’ambito portuale di giurisdizione né stabilimenti soggetti agli obblighi di cui all’art. 6 e/o 8 del D. Lgs. n. 334/1999 né presenza di merci e materiali pericolosi nei quantitativi minimi richiesti dalla legislazione medesima e che inoltre la movimentazione di sostanze pericolose di cui all’Allegato I del D. Lgs. n. 334/1999 avviene esclusivamente tramite condotte, espressamente escluse dall’ambito di applicazione della Seveso 2”.

Per fortuna la faccenda è venuta a galla il 13 ottobre scorso, quando Capitaneria e Vigili del Fuoco hanno partecipato ad una riunione tecnica sullo Studio di Sicurezza presentato da Coperoil, che chiede – dovrà dare parere il Comitato portuale – altri 3mila metri quadrati di banchina a Costa Morena Ovest, dove già detiene una concessione di 6mila metri quadrati, e dove si trova l’attacco della condotta che porta il gpl scaricato dalle navi sino al deposito Ipem (che intanto è diventato il più grande d’Italia), dalla parte opposta della zona industriale di Brindisi. La necessità dei nuovi spazi è dovuta all’esigenza di fare arrivare gasiere più grandi, quindi da zone di produzione più lontane. In cambio, Coperoil è pronta ad attrezzare da cima a fondo la banchina con nuove strutture di ormeggio, ma non gratis: otterrebbe, secondo la proposta che Giurgola porterà in comitato portuale, uno sconto sino al 35 per cento sul costo annuo della concessione che per i soli tremila metri aggiuntivi ammonterebbe a 75mila euro.

In quella sede, dunque, Vigili del Fuoco e Capitaneria, hanno sollevato il problema con decisione. Ed ecco che “solo recentemente” il Ministero dell’Ambiente “ha ritenuto applicabile la normativa di cui al D.M. n. 293/2001 anche a questo porto e pertanto, questa Autorità ha provveduto ad esperire apposita procedura di evidenza pubblica, a conclusione della quale, in data 10 gennaio 2011 è stato affidato incarico alla Società Eidos Srl di Cavenago D’Adda (LO) che dovrà consegnare il Rapporto Integrato di Sicurezza Portuale entro 120 giorni dalla data di notifica dell’assegnazione dell’incarico”. Coperoil non potrà allargarsi sino a quanto non giungerà il Rapporto.

Cambiale in bianco alle compagnie da crociera – Ma se la Coperoil è una faccenda comunque connessa ad una attività già esistente che vuole espandersi, con la dichiarazione anche di essere pronta al trasloco se il molo gasiere di Polimeri Europa sarà allargato e trasformato, un presidente in scadenza non dovrebbe firmare alcun impegno di concessione, né tanto meno l’adesione ad una società, condizionando le strategie e le volontà del suo successore nel settore delle crociere marittime. Invece è il pezzo forte di Giurgola per la prossima seduta del Comitato portuale: l’adesione dell’Authority ad una Newco composta da Msc Crociere di Napoli, Royal Caribbean di Miami, Bassani Spa di Venezia e Venezia Terminal Passeggeri, che deterrebbero insieme l’80 per cento del pacchetto, le restanti quote all’ente gestore del porto più uno o altri soggetti da questo indicati.

Tutto avviene sulla base di una nota pervenuta il 15 dicembre all’Autorità portuale brindisina, dichiara Giurgola in premessa alla proposta di deliberazione del Comitato portuale, da parte delle sopracitate compagnie, e dopo aver “provveduto alla rituale e prescritta pubblicazione dell’istanza presentata”, trascorsi 20 giorni (dal 20 dicembre all’8 gennaio, quando tutti gli uffici sono a mezzo regime per le vacanze di Natale, e sono più i festivi dei giorni lavorativi) e non essendo pervenuta alcuna istanza concorrente, opposizione oppure osservazione, si può senz’altro procedere con la Newco. L’ultima parola tocca al Comitato portuale, sapendo che: la concessione che il presidente uscente (rientrante?) intende concedere alle quattro società richiedenti ha durata quadriennale, e che impegna due banchine del porto contemporaneamente, l’una in alternativa all’altra, che non sono affatto attrezzate per navi da crociera: quella di Punta Riso e persino una parte di quella di Costa Morena Est con offerta ai crocieristi di veduta sul Petrolchimico e su centrale e carboniere dell’Edipower.

Tutto ciò legando le mani al nuovo presidente sull’uso dei due siti, soprattutto quello di Costa Morena Est che è stato finanziato con i danari pubblici per la logistica delle merci, non per le crociere e neppure per l’Edipower; impedendo per quattro anni che proposte più vantaggiose per il porto di Brindisi possano pervenire da altre società diverse dalle quattro che metterebbero il classico cappello per occupare intanto la sedia. E c’è anche il forte rischio che il Comune e la Provincia siano d’accordo.

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