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Giurgola, non passa lo straniero: pronto al ricorso al Tar del Lazio, dice radio-porto

BRINDISI – Ci sperava davvero, il 78enne presidente uscente dell’Autorità Portuale brindisina, Giuseppe Giurgola, in una riconferma alla guida dell’ente. E secondo alcune fonti ufficiose, sarebbe pronto ad impugnare davanti al Tar del Lazio (a questo punto) l’eventuale decreto di nomina del professore greco di Economia marittima designato dal sindaco Domenico Mennitti, e che il ministro Altero Matteoli stamani ha formalmente sottoposto al parere del governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. Sempre secondo le stesse fonti, Giurgola avrebbe già individuato con alcuni quotati consulenti in diritto amministrativo e comunitario l’obiezione da opporre alla nomina di un cittadino di un altro Paese della Ue a capo di un ente italiano. Ma dovrà vedersela con altri consulenti, quelli del ministro dei Trasporti, che hanno già fornito il proprio responso sul punto a Matteoli, il quale lo ha allegato alla lettera per Vendola.

BRINDISI – Ci sperava davvero, il 78enne presidente uscente dell’Autorità Portuale brindisina, Giuseppe Giurgola, in  una riconferma alla guida dell’ente. E secondo alcune fonti ufficiose, sarebbe pronto ad impugnare davanti al Tar del Lazio (a questo punto) l’eventuale decreto di nomina del professore greco di Economia marittima designato dal sindaco Domenico Mennitti, e che il ministro Altero Matteoli stamani ha formalmente sottoposto al parere del governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. Sempre secondo le stesse fonti, Giurgola avrebbe già individuato con alcuni quotati consulenti in diritto amministrativo e comunitario l’obiezione da opporre alla nomina di un cittadino di un altro Paese della Ue a capo di un ente italiano. Ma dovrà vedersela con altri consulenti, quelli del ministro dei Trasporti, che hanno già fornito il proprio responso sul punto a Matteoli, il quale lo ha allegato alla lettera per Vendola.

Insomma, l’insediamento di Hercules Haralambides non sarà indolore almeno per alcuni. Ma è soprattutto Giuseppe Giurgola che ha subìto il colpo più duro. Pensava di restare malgrado sia sin dall’inizio in guerra con i due terzi degli operatori marittimi brindisini, non abbia alcun progetto di rilievo realizzato da esibire nel carniere, e malgrado sia contestato per non aver mai reso pubbliche – con buona pace di un altro ministro, Brunetta – le sue  liste dei consulenti. Di successi nei traffici neppure a parlarne, mentre ha destato in alcuni casi forte perplessità, in altri un vero e proprio moto di ribellione, il progetto di firmare in extremis un protocollo che avrebbe consegnato ad alcune compagnie di navi da crociera opzioni concrete su alcune banchine del porto di Brindisi. Almeno non farà la parte dell’insalutato ospite, il presidente uscente dell’Authority di piazza Vittorio Emanuele. Dalla Regione non dovrebbero giungere invece ostacoli alla designazione del professore greco, dati gli equilibri raggiunti per le nomine delle tre Autorità Portuali  della Puglia.

Ma chi è Hercules Haralambides, oltre ad un cattedratico con indiscutibili qualità nel campo dell’economia marittima e della logistica? Intanto di lui gli ambienti delle agenzie marittime internazionali parlano come di una persona dai molteplici contatti con grandi operatori portuali mondiali. Poi viene considerato dotato di considerevole nerbo e pronto a fare pesare i ruoli e le gerarchie. La questione aperta è: Haralambides lascerà Rotterdam, dove insegna all’Università Erasmus, per trasferirsi – come ci si attende – a Brindisi? Oppure andrà in scena la replica di una commedia già vista troppe volte nella ex Stazione marittima, di presidenti poco presenti? E se ne avrà una, come è probabile, qual è la sua mission politica? Quella di Giurgola, dice qualcuno, era smuovere tutto per non cambiare nulla sul piano degli interessi costituiti, lui al contrario dice che è venuto a Brindisi per pensare in grande e che adesso vuole altro tempo per cantierizzare le idee. Ma nessuno ha concesso un minuto di più al presidente uscente. Ormai l’attenzione è focalizzata su Haralambides.

Sull’esito – ormai scontato sul piano politico – della corsa alla presidenza dell’Autorità Portuale brindisina, BrindisiReport.it ha ricevuto oggi anche il commento di due tra i candidati locali, l’ingegnere Calogero Casilli, e l’ingegnere Roberto Serafino. Li proponiamo integralmente in calce a questo articolo, considerandoli un contributo utile di discussione per le cose da fare

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L’intervento di Calogero Casilli

Apprendo della designazione del greco Haralambides alla Presidenza dell’Autorità Portuale, constato ancora una volta che non si è scelto  un manager come più volte evocato, ma di un professore universitario. Non avendo dubbi sulle qualità accademiche del designato del Sindaco, si tratta pur sempre di un profilo professionale che non sembra avere esperienze manageriali e di gestione di enti pubblici. Forse in questo momento di grave crisi il porto ha bisogno di professionisti operativi piuttosto che teorici. Ma questo rimane nella responsabilità di chi ha fatto le designazioni, dove la componente politica della suddivisione delle varie autorità fra partiti, prende il sopravvento sulle professionalità.

Per quanto mi riguarda, nell’augurare buon lavoro al designato nell’interesse esclusivo della città in forte e costante declino come il suo porto, mi rimane la soddisfazione di essere stato indicato da due enti su tre Camera di Commercio e Provincia di Brindisi, che ringrazio. Con orgoglio di tecnico, rivendico queste designazioni venute da un ente come la Camera di Commercio che rappresenta gli operatori economici della città e dalla Provincia di Brindisi che ha valutato la professionalità dei candidati e non certo l’appartenenza politica, dando prova di un rinnovamento molto promettente per il futuro della città.

In ultimo voglio ringraziare i tanti cittadini che hanno manifestato fiducia nei miei confronti, che con messaggi o incontrandomi per strada hanno accarezzato un sogno di cambiamento rispetto al passato e si sono sentiti orgogliosi che uno di loro, un brindisino con una esperienza professionale adeguata, potesse provare a raddrizzare la baracca del nostro porto.

Per quanto mi riguarda, nel ringraziare tutti quelli che hanno sperato in me, confermo la mia volontà ad impegnarmi per lo sviluppo della mia città, naturalmente nel settore di cui sono professionalmente competente i trasporti e la logistica. Così come ho già fatto in questi mesi insieme ad alcuni amici politici che non mi hanno fatto mancare il loro conforto, ottenendo il risultato di fare inserire per la prima volta nella storia di Brindisi, nella pianificazione delle infrastrutture regionali il finanziamento per la Piattaforma Logistica.  I veri esperti sanno che per  sviluppare il porto si deve partire da questa importante opera.

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L’intervento di Roberto Serafino

La designazione da parte del Sindaco Mennitti del Prof. Hercules Haralambides alla presidenza dell’Autorità Portuale di Brindisi è, a mio avviso, una scelta coraggiosa. Faccio le seguenti considerazioni in quanto membro della 3^ Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (Cslp) che, istituito nel 1859, è il supremo organo tecnico consultivo dello Stato italiano. La 3^ Sezione si occupa dei porti e delle coste; ho pertanto avuto modo di entrare nel merito di piani regolatori, varianti, progetti, etc., di quasi tutti i porti italiani, che vengono esaminati e messi a punto sotto gli aspetti tecnico-ambientale, economico-finanziario, giuridico-amministrativo

La scelta del Sindaco Mennitti deve essere valutata nel contesto in cui è maturata. L’Autorità Portuale di Brindisi è stata istituita il 01 gennaio1995; all’epoca il porto godeva di una florida situazione: traffico passeggeri di oltre un milione di unità/anno (mentre a Bari tale traffico era inesistente), vari traffici merci, etc. Da allora è stato un continuo degrado, fino a giungere ai nostri giorni: il porto oggi è quasi esclusivamente energetico, con ampi spazi del tutto inutilizzati, con qualche peschereccio e le poche imbarcazioni da diporto già presenti e, per di più, senza alcuna prospettiva (come meglio spiegherò a breve): è, insomma, un porto morto. Basti considerare che, durante l’intera presidenza Giurgola, gli atti ufficiali prodotti dal Cslp concernenti l’Autorità Portuale di Brindisi sono i seguenti:

- restituzione del progetto “Lavori di manutenzione straordinaria della banchina Dogana e Carbonifera …”; è stato restituito all’Autorità portuale perché non era pervenuta la documentazione integrativa tecnica ripetutamente richiesta;

- sospensione dell’esame delle due proposte di adeguamento tecnico funzionale approvate dal Comitato Portuale di Brindisi l’8 novembre 2010; mentre per l’avvio dell’esame della proposta relativa ai nuovi accosti di S.Apollinare si è in attesa di integrazione di documentazione tecnica, quella relativa a Punta Riso è improponibile;

- sospensione dell’esame del progetto definitivo dei nuovi accosti di S.Apollinare; inviato addirittura prima della relativa proposta di adeguamento tecnico-funzionale, il progetto dovrà essere rielaborato sulla base delle prescrizioni, limitazioni, etc., connesse all’approvazione della proposta di adeguamento tecnico.

Per meglio rendersi conto della situazione attuale, si consideri il caso del traffico delle crociere (che finora non è stato esaminato con la dovuta attenzione): nel 2010 è stato compiuto un notevole sforzo, anche economico, per portare a Brindisi il traffico delle navi da crociera, con il risultato che nel 2011, pur essendo previsto un notevole incremento del traffico crocieristico nel bacino del Mediterraneo, a Brindisi non è prevista neppure una nave da crociera. Ciò è accaduto per le stesse ragioni per cui è fallito il tentativo di avviare un traffico ro-ro con la Turchia, e, soprattutto, per cui diversi armatori hanno preferito e preferiscono dirottare le proprie navi su Bari o su altri porti.

Tali ragioni consistono nel fatto che le infrastrutture e i servizi offerti dal porto di Brindisi sono qualitativamente inferiori a quelli offerti da un qualunque porto del terzo mondo. In questo contesto si spiega la scelta del Sindaco Mennitti, ossia nel tentativo di interrompere il trend negativo ed avviare un programma di rilancio e sviluppo del porto credibile, avvalendosi di un tecnico di chiarissima fama internazionale. Il compito assegnato al Prof. Haralambides non è affatto semplice e giunge in un momento cruciale; infatti se da una parte le ultime ingenti risorse comunitarie disponibili dovranno essere spese entro il 2015, dall’altra si prospettano opportunità di avvio e sviluppo di nuovi traffici (prospettive di sviluppo dei paesi balcanici e dell’intero bacino del Mediterraneo, nuova autostrada Igoumenitsa - Salonicco, etc.) che potranno e dovranno essere colte tempestivamente.

Riporto qui di seguito quelle che ritengo siano le urgenze primarie. Il piano regolatore del porto di Brindisi, attualmente in vigore, risale al 1975 ed è costituito da una cartografia a colori e da una relazione: ancorché i progettisti siano stati lungimiranti, tuttavia non potevano prevedere l’avvento dei container, della attuale tipologia di traffico crocieristico, del traffico del carbone, le autostrade del mare, etc. Nuove infrastrutture non potranno essere realizzate finché non si avrà in vigore un nuovo piano regolatore del porto (a cui si sarebbe dovuto provvedere già da tempo, come è avvenuto in tutti gli altri porti); pertanto è essenziale che, innanzitutto, il porto venga dotato di un nuovo e funzionale piano regolatore, che richiede studi, ricerche e procedure di approvazione molto complessi, e si deve strettamente interfacciare con il nuovo Pug. Particolare attenzione dovrà essere posta nel cercare di rendere il nuovo piano regolatore il più possibile flessibile ed adattabile alle esigenze, rapidamente mutevoli, dei traffici marittimi ed alle interconnessioni con il territorio circostante e con le altre modalità del trasporto.

Per quanto riguarda i servizi, occorrerà mettere mano soprattutto alla pianta organica dell’Autorità Portuale che, incrementata durante la presidenza Giurgola da 13 a circa 40 unità, oggi appare infarcita di figure del tutto inutili e assolutamente carente in settori cruciali. Infine, penso che la scelta coraggiosa del Sindaco Mennitti avrà effetti positivi ai fini dell’avvio di un percorso di rilancio e sviluppo reale del nostro porto solo se sarà pienamente e lealmente supportata dall’intera comunità brindisina ed, in particolare, dai tecnici locali, tutti molto qualificati, che hanno dato la loro disponibilità alla designazione alla presidenza: da parte mia, per il ruolo che svolgo e per quanto mi è possibile, data la mia esperienza, do la piena disponibilità a collaborare con il nuovo presidente nell’ottica, appunto, di un pieno rilancio e sviluppo del porto.

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